TURIDDU 30 ANNI DOPO (di Guido Gerosa, Storia ... - Misteri d'Italia
TURIDDU 30 ANNI DOPO (di Guido Gerosa, Storia ... - Misteri d'Italia
TURIDDU 30 ANNI DOPO (di Guido Gerosa, Storia ... - Misteri d'Italia
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
quell'alluvione <strong>di</strong> spari? Perché non si trovava neppure un testimone <strong>di</strong><br />
quella rocambolesca sparatoria western? Besozzi azzardò per primo, poco<br />
dopo, la versione più probabile della fine <strong>di</strong> Giuliano, che però a sua volta<br />
non è affatto sicura. Il ban<strong>di</strong>to era trapassato dal sonno alla morte senza<br />
accorgersene. Nella casa <strong>di</strong> De Maria egli dormiva pancia in giù,<br />
proteggendosi la testa con le mani, e questo spiegherebbe la posizione del<br />
suo corpo nel cortile: chi lo uccise lo avrebbe poi trasportato là, adagiandolo<br />
al suolo nella stessa posizione in cui la morte lo aveva colto.<br />
Secondo Besozzi, era stato Pisciotta a uccidere. Il ban<strong>di</strong>to era terrorizzato dal<br />
cugino, perciò gli aveva fatto sciogliere un narcotico nel caffè. Quando lo<br />
vide immoto come un macigno, gli si avvicinò, tremando verga a verga, e gli<br />
scaricò una pallottola contro la nuca. Ma la mano oscillava e il proiettile si<br />
conficcò nella spalla. Con il secondo lo ferì all'ascella, poi infierì sul cadavere<br />
e fuggì <strong>di</strong>sperato nella notte, reggendo in mano i pantaloni ammorbati e<br />
fetenti perché se l'era fatta addosso. Lo accolse una «1100» dei carabinieri,<br />
che fissarono l'assassino con occhi carichi <strong>di</strong> <strong>di</strong>sprezzo e presero a gran<br />
carriera la via <strong>di</strong> Palermo. E questa sarebbe stata la vera morte <strong>di</strong> Giuliano.<br />
Trent'anni dopo, questa versione, raccontata nel libro oggi introvabile <strong>di</strong><br />
Tommaso Besozzi, regge ancora? Sì e no. Giuliano era stato scaricato dalla<br />
mafia e vi è perciò l'ipotesi che sia stato qualche personaggio della mafia, e<br />
non il tra<strong>di</strong>tore Pisciotta, ad assumersi l'onore dell'esecuzione. Contro questa<br />
possibilità stanno le numerose descrizioni dell'approccio <strong>di</strong> Pisciotta ai<br />
carabinieri e dei suoi maneggi per eliminare il cugino: che si ricavano<br />
soprattutto dai racconti del maresciallo Lo Bianco, uno dei massimi<br />
protagonisti - con Luca, Paolantonio, Perenze -dell'operazione. C'è anche la<br />
possibilità che Giuliano non sia stato ucciso a Castelvetrano bensì a<br />
Monreale. Il cadavere sarebbe stato introdotto nel baule <strong>di</strong> una macchina e<br />
portato sino al cortile <strong>di</strong> De Maria, per la grande mistificazione. Pisciotta al<br />
processo <strong>di</strong> Viterbo si attribuì la paternità del delitto. Ammise <strong>di</strong> avere<br />
assassinato l'amico nel modo ricostruito da Besozzi. Perenze avrebbe attuato<br />
poi la messinscena, sparando una raffica <strong>di</strong> mitra su un cadavere.<br />
Ma in mezzo a tante bugie, è il caso <strong>di</strong> credere a Pisciotta? Il ban<strong>di</strong>to spiegò a<br />
Viterbo <strong>di</strong> essere terrorizzato da una santissima trinità, onnipotente in Sicilia<br />
e incre<strong>di</strong>bilmente unita: mafia, polizia e ban<strong>di</strong>ti. Pisciotta aveva paura della<br />
vendetta <strong>di</strong> quella Trimurti: infatti il 9 febbraio 1954 fu avvelenato nel carcere<br />
dell'Ucciardone a Palermo, uno dei quattor<strong>di</strong>ci morti <strong>di</strong> una catena<br />
incre<strong>di</strong>bile.<br />
Quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> sicuro c'è ancora solo che Giuliano è morto. Tutto il resto - il<br />
legame Giuliano-separatisti-mafia; il rapporto mafia-politica-ban<strong>di</strong>tismo; i<br />
nomi degli uomini politici che furono i veri mandanti della strage <strong>di</strong> Portella<br />
delle Ginestre; la meccanica esatta della morte <strong>di</strong> Salvatore Giuliano e il