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Pressing al tabù<br />
il ct della Nazionale si rivolge ai calciatori gay urlando: “Basta<br />
fare tabù, fate outing”. è un tiro da fuori area a porta barricata<br />
con tutta la difesa schierata quello uscito dalla bocca<br />
di Cesare Prandelli, un gol che ha letteralmente spiazzato<br />
tutti. Una dichiarazione che, nel bene o nel male, ha smosso le<br />
coscienze. di certo ci sarà qualcuno che spalleggiato dalla facile<br />
ironia (per non dire altro) si sentirà in dovere di replicare (naturalmente)<br />
amaramente o magari, come si auspica qualcuno, un<br />
grandissimo della serie a troverà il coraggio di dichiararsi… chi<br />
può dirlo? Ciò che conta oggi sono le parole di un importante<br />
esponente della federazione calcistica, un uomo che conosce<br />
l’ambiente e che ha deciso ti togliere quel velo pietoso di omertà<br />
che da sempre unisce e soffoca miseramente il mondo gay da<br />
quello del calcio.<br />
tutto nasce dall’invito di alessandro Cecchi Paone, scrittore con<br />
Flavio Pagano di «Il campione innamorato», il libro sull’omosessualità<br />
nello sport. L’ex mediano non si è sottratto all’invito e<br />
scrive: “Anche l’omofobia è razzismo. Dobbiamo tutti impegnarci<br />
per una cultura dello sport che rispetti l’individuo in ogni manifestazione<br />
della sua verità e della sua libertà. Incontrando una<br />
persona nuova, non mi sono mai accorto se fosse gialla, bianca,<br />
nera o rossa; se fosse vestita bene o se fosse eccentrica.<br />
L’ho sempre e solo guardata negli occhi cercando di capire<br />
chi fosse senza pregiudizi o preconcetti. Questo - sottolinea il<br />
54enne ct - mi ha aiutato molto nella mia carriera di sportivo e<br />
nella mia crescita di uomo.<br />
La vera grande vittoria nella vita si ha nel momento in cui si è<br />
consapevoli di chi siamo fi no in fondo e riusciamo ad amarci e ad<br />
amare proprio per quello che siamo.<br />
SPort<br />
il ct della Nazionale, Prandelli, invita i calciatori gay a fare outing<br />
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Sono sicuro che questa sia la partita più importante da giocare<br />
e che permetta di vincere su tutti i campi del mondo. Nel mondo<br />
del calcio e dello sport resiste ancora il tabù nei confronti<br />
dell’omosessualità, mentre ognuno deve vivere liberamente se<br />
stesso, i propri desideri e i propri sentimenti. Dobbiamo tutti impegnarci<br />
per una cultura dello sport che rispetti l’individuo in ogni<br />
manifestazione della sua verità e libertà”.<br />
applausi dalle associazioni di categoria, che vorrebbero usare il<br />
ct e gli azzurri come testimonial di campagne contro l’omofobia.<br />
Siamo solo ai primi minuti di questa nuova partita e di cantar<br />
vittoria proprio non ce la sentiamo, piuttosto ci godiamoci il momento<br />
senza sottovalutare mai “l’avversario” che come spesso<br />
accade in questi casi veste la maglia dell’ignoranza.<br />
Vogliamo concludere questo pezzo citando ancora una volta le<br />
parole di Prandelli: “Mi stupisce quando fa clamore una notizia<br />
che non dovrebbe essere notizia. Quando uno parla d’amore,<br />
quando si parla di sentimenti, ogni persona deve avere il diritto di<br />
amare chi vuole. Il mondo del calcio non è fuori dalla società, non<br />
è fuori dal mondo, ma è nel mondo, quindi quello che ho detto su<br />
certi argomenti, rientra nella normalità”. Più chiaro di così.<br />
Prima di lasciarvi citiamo le parole di un ex calciatore della Roma<br />
recentemente scomparso Carlo Petrini: “Il mondo del pallone rischia<br />
di esplodere per il connubio con la criminalità e quando<br />
arriverà lo scandalo dei calciatori gay. Prima o poi si ammetterà<br />
la presenza di giocatori omosessuali. Per ora si sta cercando di<br />
nasconderlo: troppo “machi” gli italiani per accettare l’idea che<br />
fra i giocatori di calcio possano esserci gay. Ma come si fa a credere<br />
che non ce ne siano?”. Misteri della fede… calcistica.<br />
Fabio Russo