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crisi globale, oggi come nel 1929? - Liceo Scientifico Antonelli

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complicate perché le fanno<br />

compiere solo ai computer:<br />

LE MACCHINE SI STANNO<br />

DAVVERO AVVICINANDO A NOI!!<br />

I primi passi dell’Intelligenza<br />

Artificiale<br />

Già <strong>nel</strong> Seicento il filosofo francese Pascal e<br />

quello tedesco Leibniz costruirono macchine per<br />

aiutare gli uomini in calcoli particolarmente lunghi e<br />

perciò complicati (si trattava comunque di addizioni<br />

e moltiplicazioni). Lo studioso che però sviluppò<br />

maggiormente l’idea del calcolo attraverso le<br />

macchine fu l’inglese Charles Babbage. Babbage<br />

(1792-1871) progettò (ma non riuscì a realizzare) la<br />

Macchina Analitica, che avrebbe dovuto avere sia<br />

un magazzino (cioè una memoria) che un mulino<br />

(unità di calcolo e precisione). Il mulino avrebbe<br />

dovuto funzionare attraverso moltissimi cilindri<br />

dentati ingrananti tra di loro e controllati da una<br />

sorta di programma contenuto in schede perforate.<br />

Tali schede avrebbero dovuto funzionare in analogia<br />

al telaio meccanico Jacquard, dotato di schede e<br />

capace di tessere disegni molto complessi. Una<br />

poetica amica di Babbage, Lady Lovelace, diceva<br />

quindi che la macchina analitica avrebbe potuto<br />

tessere disegni algebrici <strong>come</strong> il telaio di Jacquard<br />

tesseva foglie e fiori. A Lady Lovelace si deve<br />

inoltre l’intuizione, molto promettente dal punto di<br />

vista dell’IA, che la macchina analitica avrebbe<br />

potuto essere applicata ad altro oltre che ai numeri,<br />

per esempio alle melodie musicali.<br />

Molti decenni dopo queste poetiche premonizioni<br />

negli anni Trenta e Quaranta del Novecento<br />

verranno costruiti i primi calcolatori, chiamati<br />

Marica Marbuccio<br />

cervelli elettronici, che erano grandissimi (potevano<br />

occupare enormi stanze) e le cui prestazioni<br />

sembravano stupefacenti. Tuttavia la realizzazione<br />

delll’intelligenza meccanizzata continuava a<br />

sfuggire e questo costrinse gli studiosi ad<br />

approfondire quello che intendevano per<br />

intelligenza: emerse così che la flessibilia’ è una<br />

cratteristica essenziale della mente umana che ci<br />

differenzia notevolmente dai calcolatori. I primi<br />

studiosi di IA provarono a definire operativamnte<br />

questa flessibilita’: devono esserci delle regole<br />

sempici che guidano l’azione e poi delle<br />

metaregole, semplici anche loro, per modificare le<br />

regole e poi delle metametaregole per modificare in<br />

mdodo s<strong>nel</strong>lo le metaregole se la situazione lo<br />

richiede... si fa strada così l’idea della sttruttura<br />

ricorsiva della mente umana, caratteristica per<br />

riproducibile, almeno in linea di principio, nei<br />

calcolatori...<br />

Marica Marbuccio<br />

Bibliografia<br />

• D. R. Hofstadter, Godel Escher e Bach:<br />

un’eterna ghirlanda brillante, Milano Adelphi, 1984<br />

• F. Cioffi, F. Luppi, Dialogos: problemi, v.3.<br />

Milano, Edizioni scolastiche Bruno Mondadori, 1998<br />

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