STAZIONI FAR WEST - Cinque Quotidiano
STAZIONI FAR WEST - Cinque Quotidiano
STAZIONI FAR WEST - Cinque Quotidiano
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
10<br />
S<br />
aranno giudicati con rito abbreviato<br />
i quattro protagonisti del “caso Stor-<br />
mfront”, accusati di aver diffuso on<br />
line attraverso un sito neonazista messaggi<br />
«fondati sulla superiorità della razza bianca,<br />
sull’odio razziale, etnico e – si legge<br />
nel capo d’imputazione - di incitamento a<br />
commettere atti di discriminazione e di<br />
violenza». Nel corso dell’udienza che si è<br />
svolta ieri, dunque, il gup Carmine Castaldo<br />
ha accolto la richiesta formulata dagli imputati<br />
Daniele Scarpino, il 24enne ideologo<br />
del sito, Diego Masi, 31enne, e Luca Ciampagnia,<br />
23 anni, entrambi moderatori del<br />
forum, e Mirko Viola, utente, che quindi<br />
potrebbero godere dello sconto fino a un<br />
terzo della pena. Il reato contestato prevede<br />
una condanna fino a sei anni di carcere. Il<br />
giudice per le indagini preliminari ha inoltre<br />
accettato le richieste di costituzione di<br />
parte civile avanzate dai giornalisti Marco<br />
Pasqua e Roberto Saviano, dal direttore<br />
dell’ufficio nazionale Antidiscriminazioni<br />
Razziali della Presidenza del Consiglio dei<br />
Ministri, Massimiliano Monnanni, dal presidente<br />
della comunità ebraica di Roma,<br />
Riccardo Pacifici, e da tre giudici di un<br />
collegio del tribunale di Palermo. Le indagini<br />
furono avviate nell’ottobre 2011 dalla<br />
Digos e dalla polizia postale e si sono concluse<br />
il 16 novembre scorso con l’arresto<br />
dei quattro imputati e con la denuncia a<br />
piede libero di diciassette persone ritenute<br />
affiliate alla stessa associazione. In quell’occasione,<br />
l’autorità giudiziaria dispose<br />
anche l’oscuramento dello spazio web<br />
www.stormfront.org. Ieri davanti al gup<br />
Scarpino ha improvvisato una sorta di autodifesa:<br />
«Non ho mai pensato di usare<br />
violenza – ha dichiaratro l’ideologo di Stormfront<br />
- il mio intento era solo di discutere<br />
di ideologie. Si parlava di razzimo in senso<br />
storico. Non sono cristiano, conservatore,<br />
di destra e sono contrario ai totalitarismi.<br />
Sono per la libertà di vita e culto – ha assicurato<br />
l’imputato - non mi ritengo superiore<br />
a nessuno e non sapevo che le mie<br />
condotte costituissero reato. Non ho mai<br />
fatto propaganda ma solo condiviso le mie<br />
idee». La prossima udienza è stata fissata<br />
per il 28 marzo.<br />
est<br />
giovedì 14 febbraio 2013<br />
«Due su tre: tutto sommato possiamo<br />
ritenerci soddisfatti». Vittorio Pavoncello,<br />
consigliere dell’Ucei (Unione delle<br />
comunità ebraiche italiane), usa il<br />
gergo calcistico per commentare la<br />
notizia del rinvio a giudizio con rito<br />
abbreviato deciso dal gup Castaldo<br />
per i quattro imputati del caso Stormfront.<br />
In caso di condanna, il rito abbreviato<br />
potrebbe scontare di un terzo la pena<br />
inflitta a Scarpino, Masi, Ciampagnia<br />
e Viola. Non suona un po’ come una<br />
sconfitta?<br />
Soltanto in minima parte, perché il<br />
rito abbreviato, che corrisponde a<br />
un’ammissione di colpevolezza, garantisce<br />
la certezza della pena e la rapidità<br />
del processo. L’aspetto secondo<br />
me più inquietante di questa faccenda<br />
è che, da quanto ho appreso leggendo<br />
alcuni organi di stampa, uno degli imputati<br />
sarebbe legato a CasaPound,<br />
cioè un partito che si candida alle elezioni<br />
contravvenendo alla legge Mancino<br />
che vieta ogni discriminazione<br />
razziale.<br />
Riccardo Pacifici può costituirsi parte<br />
civile nel processo. Una vittoria per<br />
la comunità ebraica.<br />
Si trattava di un atto dovuto da parte<br />
del giudice perché è indiscutibile che<br />
su quel sito siano state pubblicate<br />
vere e proprie liste di proscrizione.<br />
Daniele Scarpino, uno dei quattro imputati,<br />
durante l’udienza ha dichiarato<br />
di non aver mai fatto propaganda ma<br />
di aver solo condiviso le sue idee.<br />
Oltre il danno pure la beffa.<br />
Scarpino è giovane e credo che, nonostante<br />
sia stato ben istruito, davanti<br />
WEB: cinquegiorni.it<br />
@: info@cinquegiorni.it<br />
ANTISEMITISMO Le indagini avviate nell’ottobre 2011 si sono concluse a novembre con l’arresto degli accusati<br />
Caso Stormfront, imputati a<br />
processo con il rito abbreviato<br />
Daniele Scarpino, Diego Masi,<br />
Luca Ciampagnia e Mirko Viola<br />
avrebbero diffuso on line<br />
attraverso un sito neonazista<br />
messaggi razzisti e di incitamento<br />
alla violenza. Il giudice ha accolto<br />
le richieste di parte civile avanzate<br />
tra gli altri dai giornalisti Marco<br />
Pasqua e Roberto Saviano e dal<br />
presidente della comunità ebraica<br />
di Roma Riccardo Pacifici<br />
cronaca<br />
L’INTERVISTA Parla Vittorio Pavoncello, consigliere dell’Ucei<br />
«Un’ammissione di colpa, legami<br />
inquietanti con CasaPound»<br />
L’esponente dell’Unione delle comunità ebraiche commenta la notizia del rinvio a giudizio deciso dal gup Castaldo.<br />
Di Scarpino ha detto: «Ha tentato di fare marcia indietro perché ha paura di finire in carcere, ma è innegabile che<br />
quel forum istighi all'odio razziale»<br />
Pacifici parte civile<br />
Si trattava di un atto<br />
dovuto da parte del giudice<br />
perché è indiscutibile che<br />
su quel sito siano state<br />
pubblicate vere e proprie<br />
liste di proscrizione<br />
al giudice abbia tentato di fare marcia<br />
indietro perché ha paura. Stormfront<br />
è un’inequivocabile istigazione alla<br />
violenza e, di fronte alla prospettiva<br />
di finire in carcere, questo ragazzo<br />
ha mostrato la sua parte fatta di carne<br />
e ossa, lasciando indietro l’immagine<br />
di uomo duro e puro. E’ un atteggiamento<br />
umanamente comprensibile.<br />
est