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IL PERCORSO DELL'UOMO NEL SANTUARIO DI MOSÈ ... - Il Ritorno

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Non potrebbe essere una protezione?<br />

Si, ci siamo arrivati, è una divisione protettiva. E’ come se il costruttore della staccionata ti<br />

dicesse: -Ehi stai attento, se oltrepassi questa divisione potresti cadere di sotto!-<br />

Dunque una divisione, una recinzione, che di solito è indice di restrizione, cosa limitata,<br />

negativa, impedimento alla libertà, assume in questo caso una indicazione protettiva, per il<br />

nostro bene. Non è un imposizione, è solo un avviso per il bene di chi la vede: -Ehi, io te<br />

l’ho detto, se vai di là potresti cadere, fai come vuoi-<br />

E’ ingiusto fare una separazione degli spazi in questo modo? Io non direi. Nessuno ti<br />

obbliga, però l’indicazione è chiara, spetta alla tua responsabilità poi decidere se restare<br />

nella parte protetta oppure avventurarti dove c’è pericolo.<br />

Stessa cosa quando sei al mare e ci sono le boe di segnalazione: -Attento, oltre questo<br />

segnale è pericoloso, se non sai nuotare più che bene, se hai bambini, ti consiglio di non<br />

andare-<br />

<strong>Il</strong> senso della legge di Dio penso sia proprio questo proteggere ed indicare la vita.<br />

E’ come se i dieci comandamenti fossero la staccionata e Dio ci dicesse: -Ehi, stai attento, ti<br />

dò la libertà di andare dove vuoi però ti avviso che in quella zona puoi lasciarci la pelle-<br />

La domanda allora è: i comandamenti di Dio sono una restrizione, un limite alla nostra<br />

libertà? O sono una preziosa indicazione per la nostra vita?<br />

E’ la stessa cosa degli spuntoni che stanno sui tralicci dell’alta tensione: L’ordine perentorio<br />

–Vietato oltrepassare!- limita la tua libertà oppure ti indica un pericolo?<br />

In effetti ubbidire all’ordine: –Vietato oltrepassare!- significa davvero autolimitarsi,<br />

significa in accettare che esista una regola che in qualche modo ti possa condizionare. Ma<br />

vivere è una regola punitiva? No, non lo è, visto che quasi tutti gli uomini vuole vivere.<br />

Dunque questo “limite” serve a vivere. Perché ci offendiamo se qualcuno ci dice cose che<br />

potremmo non sapere? Che al di sopra di quegli spuntoni metallici nel traliccio possano<br />

esistere correnti elettriche fortissime che per induzione possono bruciarti il cervello noi lo<br />

accettiamo come vero, ci fidiamo dei tecnici che hanno messo il cartello, no? Che al di là<br />

della staccionata esistano dei precipizi che non si scorgono subito è un avviso per il nostro<br />

bene.<br />

Ora mettiamo che ci sia un proprietario di infiniti spazi di terra e di cielo, Dio, il quale<br />

conscendo bene ciò che è suo, ti dica –Ehi questa parte qua è pericolosa e ci puoi perdere<br />

la vita- ebbene perché offenderci e ribellarci? Lui potrebbe pure non dirti niente, magari<br />

non rivelarti che in quella strada ci sono dei pozzi profondi tra i cespugli in cui potresti<br />

cadere, potrebbe pure non dirti niente e lasciarti incamminare con la testa fra le nuvole<br />

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