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24 15 marzo 2012<br />
ISOLA NOSTRA<br />
Sfogliando “La Voce di Arrigo” di 70 anni fa<br />
a cura di Ferruccio Delise<br />
(quarta puntata)<br />
In questa puntata riproponiamo notizie e curiosità tratte dai<br />
numeri 1 (21 maggio 1940) e 2 (10 luglio 1940) de “La Voce di<br />
Arrigo”, il periodico aziendale dedicato ai dopolavoristi della<br />
Società Arrigoni, marchio ormai scomparso da decenni ma che<br />
a <strong>Isola</strong> aveva uno dei suoi stabilimenti più importanti e che dava<br />
lavoro a centinaia di famiglie.<br />
Per gentile concessione dell’appassionato collezionista<br />
Franco Stener, che detiene le copie di questa ormai introvabile<br />
rivista.<br />
La nuova flotta pechereccia Arrigoni<br />
<strong>Isola</strong>, maggio 1940<br />
Già da tempo era sorto, restando però sempre insoluto, il problema<br />
della pesca adriatica, che per mancanza di mezzi idonei si<br />
rivelava insufficiente ad assicurare alla nostra industria la quantità<br />
di pescato richiesta dalle crescenti esigenze autarchiche.<br />
Sorgevano necessità ed obbligo di aumentare il numero delle<br />
barche, attrezzandole secondo i criteri più moderni della pesca per<br />
sfruttare al massimo la ricchezza ittica dell’Adriatico, considerato<br />
uno dei più pescosi mari del Mediterraneo.<br />
Bisognava adoperare una maggior mole di reti e soprattutto<br />
dare una valida direttiva agli sforzi isolati. Ed ecco così, la direzione<br />
degli Stabilimenti Adriatici, cui veniva conferito l’incarico,<br />
provvedere tempestivamente alla creazione di una flotta peschereccia,<br />
dotata di modernissimo materiale.<br />
Le barche, per ora 30 curate in tutti i loro particolari tecnici,<br />
sono così distinte: 4 barche da pesca a motore da due cilindri 18<br />
HP, con carena piatta per la pesca su fondali bassi, 6 barche da<br />
pesca a motore con carena curva destinate alla pesca in alto mare.<br />
Completano la flotta peschereccia 20 barche ausiliarie.<br />
L’equipaggio della barca è composto dal capobarca, dal<br />
motorista, da due luminatori e da sei marinai. A <strong>Isola</strong>, nella zona<br />
denominata San Silvestro, la flotta peschereccia ha la sua base.<br />
Su una superficie di 9.000 mq sorgono il cantiere e i fabbricati<br />
per il deposito del materiale peschereccio e l’attrezzatura per la<br />
riparazione delle barche.<br />
Molta gente trova lavoro in questa nuova attività. La ridente<br />
cittadina istriana è grata alla Società Arrigoni che già tanto ha<br />
cooperato al suo benessere.<br />
Piantina della Venezia Giulia con la localizzazione della Direzione dell’Arrigoni<br />
a Trieste e degli stabilimenti di Grado, <strong>Isola</strong>, Umago, Fasana,<br />
Pola e Lussinpiccolo.<br />
<strong>Isola</strong>, giugno 1940<br />
Mentre don Giuseppe Dagri, parroco di <strong>Isola</strong>, impartiva la<br />
benedizione al naviglio peschereccio, una corona di alloro col<br />
nastro tricolore veniva fatta cadere in mare per ricordare ai rudi<br />
pescatori, allineati sulla tolda delle loro imbarcazioni, i compagni<br />
caduti nell’adempimento del loro dovere.<br />
Con questa breve e significativa cerimonia, la flotta Arrigoni<br />
iniziava il 4 giugno la nuova stagione di pesca.<br />
Subito dopo le belle e veloci imbarcazioni si staccavano dalla<br />
riva e, oltrepassata Punta Ronco, scomparivano dagli sguardi degli<br />
intervenuti, dirigendosi verso le zone di pesca dell’Adriatico.