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IL SISTEMA AGRICOLO IN CAMPANIA Strutture, evoluzioni ed ...

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ovine specializzate, 25 ha le bovine da carne e zootecniche miste, 16 ha le bovine<br />

con orientamento latte) e nelle cerealicole <strong>ed</strong> altri seminativi (16,5 ha). Tali<br />

ordinamenti generalmente presentano una dotazione di terra più elevata rispetto<br />

ad altri e soprattutto per la presenza di foraggere e pascoli necessari alla tecnica<br />

zootecnica (soprattutto ovini), spesso incentivati dagli aiuti previsti per l’estensivizzazione;<br />

inoltre queste aziende sono localizzate per la maggior parte in montagna<br />

e in collina. Tutte le altre tipologie presentano una dimensione m<strong>ed</strong>ia che<br />

si discosta poco da quella complessiva: le punte minime si riscontrano nella tipologia<br />

“viticole” (4 ha) “Ortofloricole” (3,9 ha), e “frutticole” (5,2 ha); d’altronde<br />

queste ultime praticano un’agricoltura tipicamente intensiva.<br />

Per quanto riguarda l’irrigazione, il polo zootecnia da latte, l’ortofloricolo <strong>ed</strong><br />

il frutticolo hanno in m<strong>ed</strong>ia una maggiore incidenza di ettari irrigati rispetto alla<br />

Sau (rispettivamente 80%, 93% e 67% della Sau), mentre le aziende olivicole,<br />

viticole e ovine specializzate sono quelle che presentano la minore incidenza (in<br />

ordine pari all’ 8%, 11% e 1%). In generale l’irrigazione della superficie aumenta<br />

passando dalla montagna alla pianura con percentuali che vanno dal 3% in<br />

montagna, 39% in collina, all’88% in pianura.<br />

Da un punto di vista organizzativo, la quasi totalità delle aziende hanno la<br />

forma di conduzione “diretta coltivatrice” con lavoro prevalentemente o esclusivamente<br />

familiare, anche se non mancano delle eccezioni associate proprio alle<br />

tipologie “orto-floro-frutticole”, la cui conduzione è con salariati, come è logico<br />

aspettarsi queste ultime presentano anche una dimensione in termini di sau notevolmente<br />

superiore alla m<strong>ed</strong>ia.<br />

Per quanto riguarda il lavoro, in m<strong>ed</strong>ia le aziende comprese nel panel Rica<br />

vengono condotte attraverso l’impiego di 1,7 unità lavorative (una UL corrisponde<br />

a 2.200 ore), tale valore si presenta poco variabile tra i diversi gruppi tipologici:<br />

i gruppi di aziende ortofloricole e zootecniche da latte sono quelli che presentano<br />

una dotazione più elevata della m<strong>ed</strong>ia, rispettivamente con 2,7 e 2,5 UL<br />

ad azienda; mentre le viticole sono quelle che presentano un impiego m<strong>ed</strong>io per<br />

azienda più basso (di circa 1 unità). In tutti i casi si nota comunque che l’impiego<br />

aziendale supera sempre una unità lavorativa, garantendo una conduzione professionale<br />

dell’azienda.<br />

La diversa intensità di impiego del lavoro in funzione delle diverse tipologie<br />

si riflette anche sul rapporto terra lavoro. L’intensità di lavoro per unità di superficie<br />

è in m<strong>ed</strong>ia pari a 0,47, dunque la dotazione m<strong>ed</strong>ia per unità lavorativa è di<br />

7,6 ettari di terra. I diversi poli presentano, come è ovvio che sia, una dotazione<br />

m<strong>ed</strong>ia molto variabile: passando dai 17 ettari delle ovine specializzate, 14 ettari<br />

del polo cerealicolo e 14 delle zootecniche miste ad 1 ettaro per le ortofloricole<br />

e poco più di 3 ettari delle frutticole.<br />

ANALISI REGIONALI 29

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