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Il Grimorio di papa Onorio (le evocazioni diaboliche) - Fuoco Sacro

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altre caratteristiche del<strong>le</strong> entità da evocare, il testo del<strong>le</strong> formu<strong>le</strong> evocatorie, <strong>le</strong> figure dei circoli, dei<br />

pentacoli e degli altri stemmi protettivi. <strong>Il</strong> più del<strong>le</strong> volte, perciò, si tratta <strong>di</strong> istruzioni estremamente<br />

scarne, spesso ridotte a puri e semplici supporti mnemonici.<br />

Tra<strong>di</strong>zionalmente, il primo grimorio viene assegnato al biblico Re Salomone, cui <strong>le</strong> <strong>le</strong>ggende<br />

attribuiscono il potere <strong>di</strong> comandare gli Spiriti. L'affermazione e in parte vera, in quanto la<br />

maggiore <strong>di</strong>ffusione in Occidente del<strong>le</strong> pratiche evocatorie avvenne con il propagarsi in Europa,<br />

dopo il Duecento, del<strong>le</strong> dottrine cabalistiche, che in determinate forme insegnano meto<strong>di</strong> per porsi<br />

in contatto con entità <strong>di</strong>sincarnate. L'origine cabalistica <strong>di</strong> gran parte dei grimori, a partire dalla<br />

ce<strong>le</strong>berrima Clavicola Salomonis, e <strong>di</strong>mostrata dal ricorrere nel<strong>le</strong> formu<strong>le</strong> <strong>di</strong> termini ebraici, spesso<br />

<strong>di</strong>fficilmente riconoscibili a causa della traslitterazione in alfabeto latino e dei ripetuti errori dei<br />

copisti. La magia cerimonia<strong>le</strong> non e tuttavia ristretta all'ambito della tra<strong>di</strong>zione cabalistica, ma si<br />

ritrova, con identici obiettivi, in tutte <strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> esoteriche note, d'Oriente come d'Occidente.<br />

A seconda del tipo <strong>di</strong> operazioni descritte, e d'uso classificare il contenuto dei grimori sotto i<br />

termini Goezia e Teurgia. Sono detti « goetici » i rituali destinati all'evocazione del<strong>le</strong> polarità<br />

negative ed infere del<strong>le</strong> forze magiche, va<strong>le</strong> a <strong>di</strong>re <strong>le</strong> entità che Agrippa definisce « demoni<br />

sotterranei e tenebrosi... detti anche cattivi demoni o spiriti maligni perché offendono e praticano<br />

volontariamente il ma<strong>le</strong> ». Al contrario, i rituali « teurgici » valgono a evocare <strong>le</strong> entità ce<strong>le</strong>sti e<br />

positive, facenti parte <strong>di</strong> quelli che il me<strong>di</strong>o evo, seguendo lo pseudo-Dionigi l'Aeropagita,<br />

chiamava i « nove cori angelici ».<br />

La popolazione dei grimori, scritti in varie epoche e <strong>di</strong>ffusi nell'ambito <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse scuo<strong>le</strong> esoteriche,<br />

e vasta e multiforme. Le « specializzazioni » (anche nell'ambito della sud<strong>di</strong>visione fondamenta<strong>le</strong> fra<br />

teurgia e goezia) sono molteplici: certi testi insegnano come contattare gli spiriti <strong>le</strong>gati ai giorni<br />

della settimana, altri quelli connessi ai gra<strong>di</strong> dello Zo<strong>di</strong>aco, altri ancora <strong>le</strong> entità infernali della<br />

tra<strong>di</strong>zione biblica o cristiana, e cosi via. Certuni contengono istruzioni del tutto e<strong>le</strong>mentari sul<strong>le</strong><br />

procedure del rito, mentre si <strong>di</strong>lungano sulla preparazione interiore ed esteriore <strong>di</strong> chi dovrà<br />

operarlo; altri danno per scontato che il mago sappia che cosa fare <strong>di</strong> se stesso e sorvolano sulla<br />

questione, mentre si <strong>di</strong>lungano sino al<strong>le</strong> minuzie circa i particolari e <strong>le</strong> <strong>di</strong>sposizioni relativi al<strong>le</strong><br />

cerimonie. Taluni parlano con linguaggio chiaro, altri si esprimono per simboli e al<strong>le</strong>gorie. Quasi<br />

tutti ci sono giunti in versioni praticamente non più intelligibili senza un accurato lavoro <strong>di</strong><br />

revisione, a causa degli infiniti errori introdotti nei remoti testi originali dal<strong>le</strong> mani <strong>di</strong> generazioni <strong>di</strong><br />

copisti ignoranti.<br />

In questa collana vogliamo presentare tutti i principali testi pratici <strong>di</strong> magia cerimonia<strong>le</strong>, in versioni<br />

per quanto possibi<strong>le</strong> comp<strong>le</strong>te, condotte non su un solo esemplare ma su intere « famiglie » <strong>di</strong> testi<br />

correlati, e ripristinate per quanto riguarda l'uso corretto dei termini originali.<br />

Caratteristica dei grimori e la comp<strong>le</strong>mentarità: ciò <strong>di</strong> cui non tratta uno, tratta <strong>di</strong>ffusamente un<br />

altro. Perciò, dall'insieme dei testi se<strong>le</strong>zionati emerge un panorama comp<strong>le</strong>to del<strong>le</strong> tecniche<br />

evocatorie. L'apparato critico che correda ogni volume si incarica <strong>di</strong> comp<strong>le</strong>tare o chiarire ciò che,<br />

<strong>di</strong> volta in volta, lo scritto originario omette o lascia in ombra.<br />

<strong>Il</strong> Gremorium Honorii Magni (secondo il titolo <strong>di</strong> una del<strong>le</strong> versioni più antiche), che qui viene presentato per la prima<br />

volta in e<strong>di</strong>zione critica integrate, vide la stampa, in latino, in un volume in ottavo piccolo, datato Roma 1629. <strong>Il</strong> testo<br />

risa<strong>le</strong> tuttavia, a quanto sembra, alla seconda meta del secolo precedente, e il suo compilatore si e <strong>di</strong> certo basato su<br />

tra<strong>di</strong>zioni più antiche. La versione definitiva, tramandata in seguito con varie mo<strong>di</strong>fiche, appare comunque pressoché<br />

coeva del ce<strong>le</strong>bre «Quarto Libra» delta Filosofia Occulta attribuito a Enrico Cornelio Agrippa, che vide la stampa nel<br />

1559.<br />

Con quest'ultimo testo, il Gremorium con<strong>di</strong>vide la derivazione da quei capitoli dell'opera autentica <strong>di</strong> Agrippa, La<br />

Filosofia Occulta, in cui si tratta della natura degli Spiriti, della loro gerarchia, dei loro attributi, ma si omette <strong>di</strong> trattare<br />

dei meto<strong>di</strong> per evocarli.<br />

A questa lacuna pongono per l'appunto rime<strong>di</strong>o i testi (apparsi non a caso in gran numero proprio nei decenni seguenti<br />

la pubblicazione del trattato <strong>di</strong> Agrippa) in cui vengono riprodotti e « adattati » i rituali tra<strong>di</strong>zionali per l'evocazione<br />

del<strong>le</strong> entità ultraterrene, ovvero si descrivono meto<strong>di</strong> nuovi, derivati dal singolare sincretismo fra dottrine cabalistiche,<br />

cristiano-esoteriche, ermetiche, che caratterizzo gran parte della cultura dell'Europa rinascimenta<strong>le</strong>.

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