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Sezione regionale di controllo per il Friuli Venezia ... - Corte dei Conti

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2. Oggetto e finalità del <strong>controllo</strong>.<br />

L’o<strong>di</strong>erno <strong>controllo</strong> è finalizzato a in<strong>di</strong>viduare gli aspetti fondamentali della governance<br />

esercitata dall’Amministrazione <strong>regionale</strong> nei confronti delle società partecipate e, più in<br />

generale, a mettere in evidenza le peculiarità che, nel quadro generale delle problematiche<br />

riguardanti <strong>il</strong> fenomeno, viene ad assumere <strong>il</strong> rapporto tra l’ente regione e gli organismi<br />

societari da esso partecipati.<br />

Tali peculiarità rinvengono la loro prima giustificazione nella circostanza che le<br />

partecipazioni regionali si inseriscono in un contesto istituzionale ove alla Regione è<br />

fondamentalmente demandato, in un’ottica programmatoria più che gestoria, <strong>il</strong> ruolo <strong>di</strong><br />

soggetto preposto al trasferimento <strong>di</strong> risorse finanziarie a soggetti terzi, secondo logiche tese<br />

al più efficace raggiungimento degli obiettivi in<strong>di</strong>viduati dalla programmazione <strong>regionale</strong>.<br />

Rispetto alla realtà, ampiamente investigata, delle partecipazioni degli enti locali, che<br />

rispondono prevalentemente all’esigenza, variamente giustificab<strong>il</strong>e, della prestazione <strong>di</strong> un<br />

servizio pubblico a mezzo <strong>di</strong> una struttura esterna all’apparato dell’ente (esternalizzazione <strong>dei</strong><br />

servizi), le partecipazioni dell’Ente Regione rappresentano, o meglio dovrebbero rappresentare,<br />

all’interno <strong>di</strong> un panorama meno approfon<strong>di</strong>to dalla dottrina e dalla giurisprudenza,<br />

principalmente non uno strumento <strong>per</strong> la resa <strong>di</strong> un servizio pubblico a favore <strong>dei</strong> citta<strong>di</strong>ni,<br />

quanto piuttosto una modalità integrativa e aus<strong>il</strong>iaria <strong>per</strong> l’esercizio della suddetta<br />

fondamentale funzione istituzionale della Regione tesa alla programmazione e<br />

all’in<strong>di</strong>viduazione delle più idonee soluzioni <strong>per</strong> <strong>il</strong> migliore ut<strong>il</strong>izzo delle risorse finanziarie a<br />

<strong>di</strong>sposizione <strong>per</strong> <strong>il</strong> conseguimento degli obiettivi regionali.<br />

In questo contesto teorico, l’assetto <strong>dei</strong> rapporti tra Regione e società partecipata attiene<br />

quin<strong>di</strong> in via primaria alla sfera <strong>di</strong> un’organizzazione che sia capace <strong>di</strong> collegare funzionalmente<br />

l’attività della partecipata ai contenuti della programmazione <strong>regionale</strong>. Da ciò consegue che<br />

l’o<strong>di</strong>erno <strong>controllo</strong> esterno sulle partecipate regionali tende innanzi tutto a verificare i contenuti<br />

<strong>di</strong> questa <strong>di</strong>mensione organizzativa, al fine <strong>di</strong> r<strong>il</strong>evare in primo luogo se si configuri la predetta<br />

corrispondenza tra l’esistenza della partecipazione <strong>regionale</strong> e la sua vocazione al<br />

<strong>per</strong>seguimento <strong>di</strong> obiettivi regionali. In secondo luogo e sulla base <strong>di</strong> un siffatto presupposto si<br />

tratta <strong>di</strong> verificare non solo in che misura l’attività della partecipata corrisponda effettivamente<br />

alla programmazione <strong>regionale</strong>, ma anche, e previamente, <strong>di</strong> controllare se esistono e quali<br />

siano le sequenze proce<strong>di</strong>mentali attraverso le quali l’Amministrazione <strong>regionale</strong> eserciti le<br />

prerogative che le competono tanto <strong>per</strong> <strong>il</strong> suo ruolo <strong>di</strong> socio quanto (e soprattutto, ove<br />

configurab<strong>il</strong>e) <strong>per</strong> <strong>il</strong> suo ruolo <strong>di</strong> dominus delle risorse pubbliche ut<strong>il</strong>izzate. Anche gli ulteriori<br />

approfon<strong>di</strong>menti svolti dal <strong>controllo</strong> in or<strong>di</strong>ne a taluni aspetti gestionali e contab<strong>il</strong>i attengono<br />

prevalentemente alla <strong>di</strong>mensione organizzativa, venendo a interessare, con contenuti<br />

<strong>di</strong>fferenziati in relazione alla natura e all’entità della partecipazione, non tanto una verifica<br />

circa l’effettivo ed economico conseguimento <strong>di</strong> quegli obiettivi da parte delle partecipate<br />

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