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La Provincia di Terni<br />
per la cultura<br />
Il sogno è diventato realtà.<br />
Il grande progetto del museo<br />
cittadino ha lasciato finalmente<br />
la carta per assumere<br />
le sembianze di una struttura<br />
vivente, un organismo vitale<br />
che respira con i polmoni<br />
dell’arte e della cultura e che<br />
rende giustizia ad una città<br />
ricca di storia, di testimonianze<br />
passate e presenti e di<br />
una volontà di comunicare e<br />
sistematizzare il suo tempo<br />
per capire la ragioni della<br />
sua esistenza.<br />
Il museo civico di Palazzo<br />
Eroli nasce dall’impegno<br />
della Provincia di Terni,<br />
proprietaria dell’immobile, e<br />
dal Comune di Narni, che lo<br />
gestirà fattivamente; si giova<br />
del supporto di Regione<br />
Umbria e Comunità europea<br />
e della collaborazione di<br />
società e professionisti di<br />
livello internazionale.<br />
E’ un vanto assoluto per<br />
Narni, sia dal punto di vista<br />
storico-culturale che da<br />
quello architettonico ed<br />
urbanistico.<br />
Il museo si fonde nella città<br />
per tanti motivi, non ultimo<br />
quello sentimentale. Forse<br />
più dei beni culturali che in<br />
esso verranno esposti, la<br />
struttura si cala perfettamente<br />
nella socialità e nella<br />
cultura narnese soprattutto<br />
per la sua ubicazione.<br />
Collocato nel cuore della<br />
città medievale, Palazzo<br />
Eroli riveste per i cittadini<br />
un significato particolare<br />
essendo stato per secoli una<br />
delle principali residenze<br />
dell’omonima famiglia da<br />
cui prende il nome.<br />
Gli Eroli, appunto, nucleo<br />
N A R N I<br />
APRE IL MUSEO DI PA<strong>LA</strong>ZZO EROLI<br />
Una realtà vivente vocata al turismo e alla cultura<br />
Conterrà le opere pittoriche del Gozzoli e del Ghirlandaio, una biblioteca con diciassettemila<br />
volumi e tutti i reperti storici e archeologici della città. Tecniche innovative per gli arredi<br />
basate su strutture e luci all’avanguardia per fondere insieme passato e futuro.<br />
familiare di grandi tradizioni<br />
nobiliari tra i più importanti,<br />
influenti ed emotivamente<br />
vicini alla comunità locale,<br />
che hanno segnato epoche<br />
storiche della Narni del passato<br />
rappresentando punti di<br />
riferimento sia sul versante<br />
culturale che su quelli<br />
sociali ed economici.<br />
L’aver riaperto Palazzo Eroli<br />
rappresenta quindi anche un<br />
evidente segno ed una chiara<br />
testimonianza del valore<br />
della memoria collettiva di<br />
una comunità che cerca<br />
coesioni forse nuove in un<br />
passato che ha il valore della<br />
saldatura tra generazioni.<br />
C’è poi un altro fattore<br />
importante.<br />
Il fascino e la vicinanza che<br />
evocano alcune delle opere<br />
che conterrà il museo, tra cui<br />
certamente la Pala del Ghirlandaio,<br />
il capolavoro pittorico<br />
del Bigordi al quale i<br />
narnesi sono particolarmente<br />
affezionati, con una saldatura<br />
quasi fideistica che li<br />
mette idealmente in simbiosi<br />
con il grande maestro, per<br />
qualcuno un patrono temporale<br />
quasi al pari di quel San<br />
Giovenale vescovo e protettore<br />
della città al quale i<br />
narnesi tributano da secoli<br />
rispetto e devozione.<br />
Ricavato nelle sale ristrutturate<br />
di uno dei più importanti<br />
palazzi nobiliari del<br />
centro storico e dell’intero<br />
territorio provinciale, il<br />
museo sarà il centro della<br />
cultura cittadina, ospitando,<br />
oltre alle testimonianze<br />
artistiche ed archeologiche,<br />
anche la corposa biblioteca<br />
comunale composta da<br />
diciassettemila testi antichi e<br />
moderni.<br />
L’edificio si sviluppa linearmente<br />
su 54 metri a partire<br />
dalla chiesa di San Francesco,<br />
attigua a Palazzo Eroli,<br />
e correndo lungo Via<br />
Aurelio Saffi.<br />
Il corpo principale, risalente<br />
ad un periodo tra il 1600 e il<br />
1700, si compone di tre<br />
piani e di uno aggiuntivo,<br />
del XIII secolo, di piccole<br />
dimensioni.<br />
Molto ampi però sono<br />
complessivamente gli spazi<br />
a disposizione la cui area<br />
totale è infatti di 2.700 metri<br />
quadrati.<br />
Solo il piano terra, tanto per<br />
fornire un’idea della grandezza,<br />
vanta una superficie<br />
di circa 900 metri quadrati.<br />
Per poter ospitare il museo,<br />
Palazzo Eroli ha subìto una<br />
consistente opera di ristrutturazione<br />
durata diversi<br />
anni, costata poco meno di 5<br />
milioni di euro e che ha visto<br />
la Provincia di Terni come<br />
principale soggetto attuatore<br />
del progetto ed erogatore dei<br />
fondi necessari in compartecipazione<br />
con l’Unione europea<br />
e il Comune di Narni.<br />
Il museo cittadino di Palazzo<br />
Eroli nasce con una vocazione<br />
e una filosofia innovativa<br />
rispetto ai consueti<br />
cliché che caratterizzano<br />
questo tipo di strutture.<br />
Il museo - spiega Francesco<br />
Bussetti, dirigente del servizio<br />
cultura della Provincia di<br />
Terni e uno dei massimi<br />
artefici del progetto - non<br />
deve essere una struttura<br />
statica ma un organismo<br />
capace anche di interpretare<br />
gli interrogativi come strumenti<br />
di studio e ricerca.<br />
Non un semplice contenitore<br />
insomma ma un soggetto in<br />
grado di comunicare e<br />
interagire con la città e<br />
l’esterno.<br />
Non un’entità espositiva<br />
fissa e radicata nella comune<br />
tradizione museale quindi,<br />
ma una realtà moderna e<br />
dinamica che contiene in sé<br />
il senso della storia e il gusto<br />
per la ricerca e la scoperta.<br />
Un museo al servizio di tutti<br />
con l’ambivalente e ambizioso<br />
obiettivo di costituire<br />
un’attrattiva turistica e uno<br />
stimolo alla ricerca e allo<br />
studio della città, dei suoi<br />
segni e dei suoi significati.<br />
Ma cosa conterrà il museo di<br />
Palazzo Eroli?<br />
Prima di tutto le importanti<br />
testimonianze pittoriche<br />
della città, a cominciare<br />
dalle due opere d’arte<br />
costituite dall’Incoronazione<br />
della Vergine di Domenico<br />
Bigordi, detto il Ghirlandaio,<br />
meglio conosciuta<br />
come la Pala, che dal 1871<br />
si trova custodita nella sala<br />
del Consiglio comunale,<br />
dopo essere nata come affresco<br />
religioso conservato<br />
nella chiesa di San Girolamo<br />
e commissionato all’artista<br />
fiorentino nel 1486 dal<br />
cardinale Berardo Eroli.<br />
Poi l’Annunciazione di<br />
Benozzo Gozzoli, proveniente<br />
dalla chiesa domenicana<br />
narnese di Santa Maria<br />
Maggiore, risalente con ogni<br />
probabilità al 1499 e quasi<br />
sicuramente prima opera<br />
dell’artista.<br />
Al museo andranno anche le<br />
altre opere della pinacoteca<br />
attribuite al Vecchietta, ad<br />
Antoniazzo Romano, Livio<br />
Agresti e altri di ambito<br />
locale come il Maestro da<br />
Narni, Giovan Francesco<br />
Perini, Michelangelo Braidi,<br />
Agostino Masucci e<br />
Giacinto Boccanera.<br />
A Palazzo Eroli andranno<br />
anche le testimonianze<br />
archeologiche come la<br />
mummia egizia portata a<br />
Narni da Edoardo Martinori,<br />
o reperti protostorici come<br />
lo scheletro del rinoceronte<br />
primitivo o la zanna<br />
dell’Elephas antiquus riaffiorata<br />
del 1988.<br />
In più ci saranno sezioni di<br />
paleontologia, classiche e<br />
medievali con materiali<br />
fossili, lapidei, ceramiche,<br />
anfore, laterizi ed oggetti<br />
d’uso quotidiano.<br />
Come si diceva inizialmente,<br />
il museo ospiterà<br />
anche la biblioteca comunale<br />
che contiene, tra le altre<br />
cose, una preziosa raccolta<br />
dantesca con quasi un<br />
migliaio di testi e oltre ottocento<br />
opuscoli provenienti<br />
dalla collezione Giovanni<br />
Eroli.<br />
Nel catalogo ci sono anche<br />
ventisei incunaboli della<br />
seconda metà del XV<br />
secolo, un numero cospicuo<br />
di cinquecentine (497),<br />
settanta manoscritti posteriori<br />
al XVI e cinque<br />
manoscritti musicali.<br />
L’archivio storico preunitario<br />
(dal 1139 al 1861) è<br />
composto da un fondo diplomatico<br />
(317 pezzi di cancelleria<br />
pontificia che vanno<br />
dal 1139 al 1841), statuti,<br />
atti politici, economici e<br />
amministrativi (743, dal<br />
1371 al 1861).<br />
C’è poi un archivio segreto<br />
(31 buste, dal XII al XVIII<br />
secolo), detto così perché<br />
conservato in un apposito<br />
cassone risalente al 1559,<br />
un fondo giudiziario (1306<br />
La Provincia di Terni<br />
per la cultura<br />
pezzi, dal 1508 al 1805),<br />
mentre quello postunitario<br />
comprende atti dal 1861 al<br />
1966).<br />
Infine le strutture.<br />
I progetti di recupero dell’edificio,<br />
eseguiti in stretto<br />
coordinamento con la Sovrintendenza<br />
dell’Umbria,<br />
hanno rispettato i canoni<br />
strutturali, estetici e architettonici<br />
ed anzi li hanno riscoperti<br />
e valorizzati, riuscendo<br />
a fondere concetti di recupero<br />
conservativo con quelli<br />
di utilizzo moderno e funzionale.<br />
Il museo cittadino è<br />
quindi stato allestito e arredato<br />
con tecniche innovative<br />
che si giovano dell’esperienza<br />
e della professionalità<br />
di Heron Parigi, un’azienda<br />
che vanta presenze nelle<br />
collezioni di importanti<br />
musei europei, vantando in<br />
carnet prestigiosi riconoscimenti<br />
come il Compasso<br />
d’oro ed una trentina di<br />
premi e segnalazioni nei<br />
concorsi di industrial design<br />
di mezzo mondo. Altro partner<br />
di assoluto livello per<br />
quanto concerne la progettazione<br />
delle luci è la Spacecannon,<br />
nel cui curriculum<br />
ci sono l’aggiudicazione per<br />
il quinto anno consecutivo<br />
della cerimonia commemorativa<br />
dell’attentato dell’11<br />
settembre a New York, le<br />
cerimonie di apertura e chiusura<br />
delle Olimpiadi di<br />
Torino, la festa di luce a<br />
Sofia per l’ingresso della<br />
Bulgaria nell’Unione Europea,<br />
la Torre cielo a Singapore,<br />
il ponte di Nanjing in<br />
Cina, a Sunyaa la più grande<br />
statua del Buddha costruita<br />
al mondo, il Museo Olympia<br />
in Grecia, il Museo dell’Arte<br />
a Copenaghen, il Casinò di<br />
Venezia, il Teatro di Alessandria,<br />
il Porto di Atene, il<br />
Carnevale di Rio, la Torre<br />
Colpatria in Colombia.<br />
Aprire il museo di Palazzo<br />
Eroli significa infine riscoprire<br />
un pezzo importante<br />
della storia cittadina dal<br />
punto di vista culturale, sociale,<br />
politico ed economico,<br />
perché nello stesso tempo in<br />
cui si dota la città per la<br />
prima volta di un museo si<br />
ridona alla comunità narnese<br />
un palazzo che rappresenta<br />
una delle eliche portanti del<br />
proprio dna in grado di<br />
coniugare la riscoperta del<br />
passato, della storia e delle<br />
tradizioni con l’esigenza di<br />
cementare il senso comune<br />
di appartenenza e le esigenze<br />
di sviluppo della città e<br />
del suo territorio.<br />
A cura dell’ufficio stampa<br />
della Provincia di Terni