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La poesia di Luciana Notari: a libro chiuso<br />
Nella poesia esiste la felicità?<br />
Nello scegliere, comporre,<br />
ordinare, assemblare,<br />
scartare parole, aggettivi,<br />
avverbi. Nel decidere una<br />
strofa, un metro. Nel cercare<br />
di contrarre e di trattenere in<br />
un verso il senso di un<br />
momento, l’effetto di una<br />
sensazione, la reazione momentanea,<br />
intermittente ed<br />
impronunciabile al fervido<br />
divieto che è in ogni esistenza?<br />
Scegliere, comporre, ordinare,<br />
contrarre, trattenere:<br />
infiniti.<br />
L’infinito è il modo del<br />
non-tempo, rimanda ad una<br />
dimensione sospesa e, per<br />
questo, eterna.<br />
Ed è in questa tensione a<br />
vincere la temporalità dell’esistenza<br />
pur nutrendosi di<br />
essa che sta il segreto del<br />
poeta. Il poeta quando è<br />
poeta - un uomo che ha il<br />
coraggio di mettere in<br />
scacco se stesso - è un viaggiatore<br />
che compie un itinerario<br />
diverso da quello del<br />
turista; diverso perché - la<br />
differenza è di Paul Bowles -<br />
diverse sono le tappe, diversa<br />
è la meta e, soprattutto,<br />
il turista tiene per certo<br />
il suo ritorno, il viaggiatore<br />
no. Il poeta viaggia dentro se<br />
stesso senza dimenticare di<br />
essere uomo tra gli umani,<br />
di portarne su di sé le stimmate<br />
ed è per questo che la<br />
sua prospettiva, il suo scorcio<br />
sul mondo ci sembrano<br />
diversi, affinati nel viaggio<br />
che offre confuse certezze.<br />
Il segno della poesia di Luciana<br />
Notari è quello di un<br />
eterno ritorno dal viaggio.<br />
I suoi libri - Animanimalis,<br />
Aiuole di città, Il destino<br />
della foglia - sono il taccuino,<br />
il resoconto di uno<br />
scavo scandito dalla martellante<br />
ossessione dell’infinitezza<br />
che si nutre del<br />
quotidiano.<br />
E’ nelle tappe del viaggio<br />
che si cerca un filo rosso -<br />
una traccia, un alito, una<br />
linea, un tratto.<br />
Lo si cerca tra gli oggetti, gli<br />
animali, le piante, le persone;<br />
tra i versi che traducono<br />
in immagini la vita<br />
trattenendone la musicalità<br />
piana e distorta che lotta di<br />
continuo con le maglie della<br />
ragione (e ci sono Saba e<br />
Penna in filigrana: quella<br />
che Debenedetti aveva definito<br />
linea antinovecentesca).<br />
Ma il filo rosso emerge più<br />
nello sguardo sul mondo,<br />
nella messa a fuoco del<br />
magma della vita e consiste<br />
nel dolore di essere nel<br />
mondo, di viverlo nel pro-<br />
Luciana Notari<br />
fondo, di saperlo necessario<br />
al vivere, di riconoscerlo<br />
nemico contro cui combattere<br />
fino all’ultimo istante,<br />
di sentirlo stimolo che<br />
spinge a riconoscere la propria<br />
nella comune sorte, di<br />
rendergli grazie per la consapevolezza<br />
straziante e<br />
rigenerante che lascia.<br />
Per la saggezza, che è propria<br />
di ogni poeta, e di<br />
Luciana, che permette di<br />
vedere con i sensi, a tratti, il<br />
bianco accecante del proprio<br />
destino.<br />
Nella poesia di Luciana<br />
Notari, allora, si affaccia il<br />
sacro che è nella poesia,<br />
quella che nasce negli interstizi<br />
dell’esistenza e che<br />
bisogna saper ascoltare,<br />
annotare, riprodurre.<br />
E’ il sacro che sta nelle cose,<br />
negli oggetti, negli esseri<br />
viventi che hanno il dono di<br />
parlare in un codice che solo<br />
il poeta può percepire.<br />
Allora la poesia si fa immagine.<br />
Vi dominano i colori -<br />
decisi, per Luciana: il rosso<br />
del sangue ma anche del<br />
cuore, l’azzurro del cielo, il<br />
verde della natura - la<br />
musica, che rende rarefatte<br />
le parole.<br />
Le parole che solo all’apparenza<br />
sono leggere ma sono<br />
solo alleggerite dal pensiero<br />
che vi si aggrappa nel tentativo<br />
disperato di arginare, di<br />
limitare, di ordinare.<br />
Sì. La poesia è felicità.<br />
Se la felicità consiste in un<br />
viaggio di ricerca inesausta,<br />
nell’ansia della scoperta che<br />
non ha fine, nella gioia<br />
momentanea di un’illuminazione<br />
che prende forma,<br />
nella lucida tensione all’infinito<br />
con la consapevolezza<br />
della sua demarcazione, per<br />
Luciana Notari la poesia è<br />
felicità. Daniele Di Lorenzi<br />
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