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Il benessere e la violenza<br />
dal velocifero alla motorizzazione<br />
di massa e così via.<br />
Per un secolo le protesi dirette a<br />
render più lieve il lavoro sono<br />
aumentate e ad ogni nuova tecnologia<br />
s’è gridato al maggiore<br />
benessere che avrebbe portato<br />
alla società, la quale, meno<br />
infelice, sarebbe divenuta meno<br />
aggressiva e più buona (teoria<br />
della Frustrazione-aggressione,<br />
Miller, 1930).<br />
Se davvero il benessere abbia<br />
portato felicità è oggi materia di<br />
seria riflessione. Quanto alla<br />
bontà, la Germania di Hitler era<br />
tecnologicamente avanzata ed<br />
economicamente benestante…<br />
Durante tutti questi anni tuttavia<br />
all’uomo non sono stati chiesti<br />
cambiamenti sostanziali: viveva<br />
grosso modo come i suoi<br />
antenati, ma più comodo.<br />
C’erano più beni da comperare;<br />
ma se preferiva costruirseli<br />
poteva farlo: l’homo faber si<br />
aggiornava, ma restava faber.<br />
La vera rivoluzione avviene con<br />
l’elettronica un po’ perché il<br />
costruirsela è assai meno facile<br />
per il comune privato. Ma il<br />
punto principale non è questo.<br />
Il punto è che essa consente<br />
l’automazione a ben altro livello<br />
che la meccanica e l’elettricità.<br />
Gli ultimi modelli di auto<br />
vengono quasi completamente<br />
gestiti dal computer: l’utente si<br />
limita a indicare il risultato che<br />
vuole; al resto pensa la macchina.<br />
Allo stesso modo gli<br />
In Russia, le raffinerie di petrolio<br />
e di gas sono solite regalare<br />
simili sorprese, forse c’è stato<br />
un incidente in qualche impianto<br />
e gli idrocarburi fuoriusciti<br />
potrebbero aver contaminato<br />
la neve, ipotizza qualcuno.<br />
Ma le autorità ribadiscono che<br />
è tutto nella norma.<br />
Da registrare comunque il goffo<br />
tentativo dell’agenzia meteorologica<br />
di Stato, secondo cui<br />
trattasi di una rara tempesta di<br />
polvere proveniente dal vicino<br />
Kazakistan…<br />
L’unica cosa che sappiamo è<br />
che la verità su simili incidenti<br />
non trapela di certo, nella<br />
grande Democrazia Controllata,<br />
come l’ha definita Vladimir<br />
Putin due anni fa,<br />
incassando il plauso di Berlusconi<br />
(non ce ne siamo dimenticati!)<br />
e le critiche di tutto il<br />
ultimi elettrodomestici richiedono<br />
solo cosa si voglia come<br />
risultato finale.<br />
In altre parole: l’utente non è<br />
più autore dei propri eventi: li<br />
delega e, avendoli delegati non<br />
li produce, ma li subisce.<br />
Li deve delegare perché ciò è<br />
richiesto dal benessere, quindi<br />
dal bene. Ed ecco che automaticamente,<br />
il dovere lavorare<br />
personalmente sulle proprie<br />
cose diventa il male.<br />
Si sa che una tecnologia, una<br />
volta diffusa, diviene filosofia.<br />
In ossequio alla quale l’essere<br />
umano smette anche ideologicamente<br />
di occuparsi di quanto<br />
lo riguarda, delegando sempre<br />
più e lavorando sempre meno.<br />
Così abbiamo la medicalizzazione<br />
del disagio spirituale con<br />
delega al farmaco a livello privato;<br />
e lo stravolgersi del concetto<br />
di democrazia a livello<br />
pubblico. Il voto infatti, nato<br />
come momento di partecipazione<br />
critica e attiva, diviene il<br />
momento della delega a chi<br />
ci deve pensare. Ed ecco che<br />
anziché la partecipazione di<br />
tutti, abbiamo la dittatura dei<br />
delegati: la partitocrazia.<br />
I giovani nati in un contesto<br />
siffatto ne sono figli: vogliono,<br />
con assoluta coerenza, direttamente<br />
il risultato ed esigono che<br />
la società glielo fornisca, senza<br />
far nulla per ottenerlo; e a<br />
remengo vanno scuola, famiglia,<br />
lavoro. Perché imparare,<br />
quando su Internet c’è tutto?<br />
Un simile modo di vivere<br />
esclude totalmente l’autonomia<br />
della persona, giacché essere<br />
autonomi significa essere in<br />
grado di elaborare obiettivi e<br />
tecniche per raggiungerli.<br />
Autonomia e delega sono<br />
concetti non solo antitetici, ma<br />
incompatibili.<br />
Tuttavia nessuno - almeno nella<br />
nostra cultura - può essere<br />
privato della propria autonomia<br />
senza ricavarne una frustrazione<br />
profonda - spesso inconscia,<br />
sempre reale - che produce<br />
aggressione e violenza.<br />
La violenza quindi, aumenta in<br />
proporzione diretta con la<br />
perdita della possibilità di essere<br />
arbiter fortunae suae.<br />
Ciò provoca un paradosso:<br />
troviamo assai comodo delegare<br />
altri e far faticare loro (proprio<br />
come i ragazzi quando si<br />
fanno rifare il letto dalla<br />
mamma), ma poi ci sentiamo -<br />
oh quanto giustamente! - spossessati<br />
della nostra autonomia<br />
che è come dire semplicemente<br />
la nostra identità.<br />
In Italia diamo spesso la colpa<br />
di ciò all’onnipresenza delle<br />
madri che invece c’entrano<br />
poco: negli Usa sono fin troppo<br />
assenti; ma la tecnologia è più<br />
evoluta e il tasso di violenza più<br />
alto che da noi.<br />
Chiaro che oltre che di questa,<br />
la violenza si nutre anche di<br />
altre cause; ma a guardar bene,<br />
molte di esse erano già presenti<br />
nel secoli scorsi, in cui la violenza<br />
sociale era meno diffusa.<br />
L’unica novità vera è la perdita<br />
generalizzata dell’autonomia<br />
individuale: un fenomeno<br />
simile nella Storia non s’era<br />
ancora visto.<br />
E non sarà purtroppo con la<br />
polizia o le cancellate negli stadi<br />
che il problema sarà risolto.<br />
V. Policreti<br />
Stupirsi ancora: grazie Luzzati!<br />
Amore a prima vista! Non saprei<br />
spiegare con precisione il motivo,<br />
ma quando per caso mi sono trovata<br />
di fronte a un’illustrazione di Emanuele<br />
Luzzati, ho capito subito che<br />
non sarebbe finita lì. Quei colori vivaci,<br />
i volti dei personaggi delineati<br />
con pochi, essenziali tratti, decisi e<br />
allo stesso tempo delicati, non avevano<br />
il sapore del già visto ma<br />
quello della novità e della freschezza.<br />
Dalle damine, da Pulcinella,<br />
traspaiono la gioia di vivere,<br />
l’ironia e la sincerità di chi li ha<br />
creati. E’ cominciata una ricerca<br />
prima di altre immagini, e poi di<br />
tutto ciò che potesse riguardare l’attività<br />
di Luzzati. Quale argomento<br />
migliore per la tesi, se non qualcosa<br />
che mi appassionasse tanto?<br />
Iniziando ad approfondire mi sono<br />
accorta che non sarei mai arrivata a<br />
L a n e v e g i a l l a<br />
mondo.<br />
A gettare acqua sul fuoco è<br />
intervenuto infine il direttore<br />
russo di Greenpeace, Alexei<br />
Kiselyov, secondo il quale in<br />
Siberia ci sono già stati episodi<br />
innocui di nevicate nere, blu,<br />
verdi e rosse (e quando ce lo<br />
dite?). Ci risulta quanto meno<br />
sconcertante questo tentativo di<br />
voler riportare la neve colorata<br />
nella norma della Russia.<br />
Non ci ricordiamo racconti di<br />
Pasternak o di Turghenev<br />
ambientati in una Mosca giallognola<br />
o in una steppa blu;<br />
neanche quando ci fu l’assalto<br />
dei bolscevichi al Palazzo<br />
d’Inverno, si ricorda una nevicata<br />
in tinta con la Rivoluzione.<br />
Chi avrebbe deciso, e soprat-<br />
tutto da quando, che la neve<br />
giallognola, puzzolente e oleosa<br />
è nella norma?<br />
È questa la mentalità che ha<br />
fatto fallire il protocollo di<br />
Kyoto, secondo la quale la<br />
soglia di tolleranza della<br />
tossicità di un’emissione non si<br />
misura in rapporto alla salute<br />
dell’uomo, ma al PIL del paese<br />
che la produce.<br />
Lasciamo per un attimo i bimbi<br />
siberiani a giocare con i loro<br />
pupazzi di neve colorati (chissà<br />
come li invidiano i bimbi degli<br />
altri paesi...) e spostiamoci in<br />
Europa.<br />
Da noi la neve è ancora bianca<br />
e inodore, anche se è vivamente<br />
sconsigliato tirare fuori la lingua<br />
quando fiocca!<br />
Ma cosa pensano dell’inquinamento<br />
del pianeta i nostri governanti?<br />
Farà piacere ai più<br />
sapere che Tony Blair ha<br />
annunciato in pompa magna<br />
che, al termine dell’incarico di<br />
governo, si dedicherà all’ecologia.<br />
E lo seguiranno, in questo<br />
impegno, anche Chirac e Aznar.<br />
Non riusciamo però a capire<br />
una cosa. Perché gente che ha<br />
avuto in mano il governo degli<br />
stati più potenti del pianeta non<br />
ha assunto questo impegno ecologista<br />
quando era in carica?<br />
Perché relega l’urgenza ecologica<br />
al tempo libero, perché non<br />
ne fa un programma di governo<br />
invece che un hobby da<br />
dopo-governo?<br />
Comunque, se la pensione<br />
conoscere tutto. Indimenticabile è<br />
stata la visita al museo di Genova<br />
dedicato all’artista; lì ho potuto ammirare,<br />
oltre a disegni originali,<br />
molti dei cartoni animati purtroppo<br />
introvabili in vendita, realizzati<br />
insieme a Gianini. Già, perché oltre<br />
ad aver creato più di 400 scenografie<br />
teatrali, costumi, illustrazioni per<br />
libri di fiabe e filastrocche, manifesti,<br />
Lele ha ideato cartoni animati<br />
stupendi (i più noti accompagnano<br />
i titoli di testa dei film di Monicelli<br />
L’armata Brancaleone e Brancaleone<br />
alle Crociate). La musica<br />
svolge un ruolo fondamentale nei<br />
film d’animazione, dove i dialoghi<br />
sono spesso inesistenti perché superflui,<br />
rispecchiando un po’ il suo<br />
carattere: chiunque abbia lavorato<br />
con lui - registi, architetti, scrittori -<br />
lo ricorda per la sua riservatezza,<br />
modestia e gentilezza. Artista-artigiano,<br />
è sempre riuscito a valorizzare<br />
al massimo i mezzi a<br />
disposizione e non ha mai fatto<br />
distinzione tra incarichi di serie A e<br />
di serie B quando già era famoso.<br />
Credo che non ci si stanchi mai di rivedere<br />
le sue creature per il loro potere<br />
immediato di toccare le corde<br />
di un mondo che appartiene a tutti,<br />
ma che molti spesso tengono sepolto:<br />
quello dell’infanzia, popolato<br />
da re e regine, burattini, maschere.<br />
E ora che Luzzati se n’è andato, il<br />
26 gennaio scorso a 86 anni, ci<br />
lascia un universo fantastico di<br />
immagini uniche che fanno stupire<br />
ancora. Maria Beatrice Ratini<br />
ispira questi sentimenti salvifici,<br />
ben venga la terza età dei<br />
governanti. Chissà se anche il<br />
direttore russo di Greenpeace,<br />
dismessi gli alti incarichi, un<br />
giorno uscirà di casa per spalare<br />
la neve gialla/rossa/blu dal viottolo<br />
e dirà che no, diamine, non<br />
è affatto nella norma!<br />
Mister Blair, se uscendo da<br />
Downing Street vuole dedicarsi<br />
alle piante da giardino, faccia<br />
pure, ma non riduca l’ecologia<br />
ad un impegno da pensionati.<br />
Un po’ di stile, mister, non<br />
confondiamo l’ecologia con il<br />
giardinaggio, please.<br />
F. Patrizi<br />
p.s. In Italia queste notizie arrivano<br />
appena di rimbalzo, poiché suonano<br />
troppo allarmanti: pensate, in altri<br />
paesi i politici vanno in pensione e si<br />
dedicano ad altro... questa sì che è<br />
una notizia bomba!<br />
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