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Un nuovo Museo<br />
per fare sistema<br />
Un passo<br />
fondamentale<br />
per lo sviluppo<br />
della città<br />
Premiato lo<br />
sforzo comune<br />
delle Istituzioni<br />
Il museo di Narni rappresenta una nuova realtà culturale capace di arricchire la città, dandole nuovo lustro e consentendo ad essa di<br />
possedere un valido strumento di promozione turistica e culturale. Il museo di Palazzo Eroli, nato dalla sinergia tra Regione,<br />
Provincia e Comune di Narni, sarà importante sia per sistematizzare il patrimonio culturale locale sia per arricchire quello<br />
provinciale. La struttura narnese s’inserisce infatti nel vasto programma condiviso dagli enti locali di valorizzazione e promozione<br />
di una rete provinciale fondata su una strategia turistico-culturale ed ambientale in grado di fare sistema e di costruire interrelazioni<br />
con il resto dell’Umbria. La Provincia, già attiva in precedenza a proposito di esperienze simili, può oggi vantare un risultato molto<br />
positivo che qualifica lo sforzo progettuale ed economico compiuto in collaborazione con gli altri enti locali e regionale e con la<br />
Comunità europea che ha condiviso in pieno l’idea proposta. La ristrutturazione di Palazzo Eroli non ha dato vita ad un museo<br />
chiuso, separato dalla modernità, bensì ad una sorta di strumento di comunicazione in cui passato e presente si fondono insieme<br />
proponendo al turista e all’appassionato un luogo ricco di fascino ed offrendo alla comunità narnese complessivamente intesa un<br />
formidabile pretesto per la riscoperta della propria identità. Un museo che dovrà quindi fare sistema con le altre realtà cittadine per<br />
produrre un nuovo modello di sviluppo che affianchi quello attuale e sia in grado di qualificare ulteriormente la città e il suo<br />
territorio nell’ottica della crescita complessiva del tessuto economico e, coniugandosi con i centri culturali già esistenti come<br />
l’università, anche della produzioni di nuovi saperi. Andrea Cavicchioli Presidente della Provincia di Terni<br />
Un passo fondamentale verso uno sviluppo turistico e culturale che faccia riappropriare la città<br />
delle sue radici e rappresenti una spinta verso la crescita complessiva del territorio. Un cammino<br />
cominciato molto tempo fa, quando recuperare Palazzo Eroli sembrava una scommessa. Noi,<br />
insieme alla Provincia e alla Regione, l’abbiamo vinta dotando la città di uno strumento nuovo di<br />
crescita e sviluppo verso settori innovativi che possano integrarsi con quelli già esistenti e che da<br />
molti anni connotano il nostro tessuto economico. Narni ha molte risorse e potenzialità da<br />
valorizzare sotto il profilo turistico, anche se non dobbiamo affatto dimenticarci di ciò che già c’è<br />
e parlo delle realtà produttive del nostro territorio. Dobbiamo essere capaci, in uno sforzo comune<br />
e complessivo di coniugare questi sistemi e questi modelli per assicurare alla città e al suo<br />
territorio un futuro stabile, sicuro e positivo. Il museo assume così la doppia funzione di<br />
contenitore artistico, storico e culturale e stimolo alla ricerca e all’approfondimento delle radici più<br />
vive del territorio promovendo l’identità narnese e il senso di appartenenza.<br />
Stefano Bigaroni Sindaco di Narni<br />
E’ con grande piacere che saluto l’apertura del museo di Palazzo Eroli che si configura come un vero e proprio avvenimento per<br />
l’intera comunità narnese. Una realtà che ha impegnato Regione, Provincia e Comune per anni, unendole nello sforzo di realizzare<br />
una struttura in grado di rappresentare un vero e proprio tassello fondamentale per lo sviluppo locale, mirando soprattutto al settore<br />
turistico e culturale sul quale l’amministrazione narnese sta investendo da tempo. Lo sforzo economico e progettuale dei due Enti<br />
ha prodotto oggi un museo all’avanguardia sia sotto il profilo artistico, storico e culturale che sotto quello architettonico e<br />
urbanistico, poiché alle valenze tipiche del museo unisce la riscoperta e la riqualificazione di un edificio di grande importanza,<br />
fascino e richiamo sentimentale per l’intera comunità narnese. Palazzo Eroli non è infatti solo il luogo fisico del museo bensì un<br />
elemento portante della socialità e del sentire comune di Narni, legato com’è ad una delle più influenti famiglie cittadine che ha scritto<br />
pagine importanti della storia locale. Il museo quindi come fattore di sviluppo, ma anche elemento chiave del recupero dell’identità<br />
narnese. Nato da una filosofia progettuale innovativa, Palazzo Eroli si presenta infatti sia come realtà espositiva e di<br />
sistematizzazione delle eccellenze storiche, artistiche, archeologiche e culturali che come strumento di ricerca, studio e<br />
approfondimento per meglio decifrare e comprendere la Narni del passato e quella del presente, permettendo così di progettare<br />
quella del futuro in maniera adeguata e rispondente alle aspettative e alle esigenze collettive.<br />
Alberto Sganappa Assessore provinciale alla Cultura<br />
Arte sacra in mostra<br />
Aperto al pubblico il Museo<br />
diocesano e capitolare di Terni<br />
rapporto di collaborazione e di<br />
dialogo con artisti italiani e stranieri<br />
viventi, tra cui Portoghesi,<br />
Di Stasio, Borghi, Rainaldi,<br />
Violetta, solo per citarne alcuni,<br />
autori di opere d’arte sacra<br />
destinate ai luoghi di culto del<br />
territorio diocesano. Il rapporto<br />
di committenza si è intensificato<br />
anche attraverso la programmazione<br />
di iniziative di promozione<br />
e valorizzazione: mostre<br />
personali e collettive, convegni,<br />
ricerche scientifiche e pubblicazione<br />
di cataloghi. Per il mese<br />
di marzo è prevista l’inaugurazione<br />
della mostra sulle icone<br />
bizantine; seguiranno seminari<br />
di studio sull’arte paleocristiana<br />
e un convegno internazionale<br />
sull’architettura sacra, programmato<br />
per il prossimo giugno.<br />
L’apertura al pubblico è prevista<br />
per visitatori singoli, gruppi<br />
e scolaresche, per le quali è disponibile<br />
il laboratorio didattico<br />
del museo, che progetta itinerari<br />
specifici di visita, attività manuali<br />
e percorsi di approfondimento<br />
per studenti della scuola<br />
primaria e secondaria. Il museo<br />
è dotato, inoltre, di una sala<br />
conferenze (200 posti) attrezzata<br />
per convegni e concerti, con<br />
possibilità di traduzione simultanea.<br />
Francesca Porazzini<br />
MUSEO DIOCESANO E<br />
CAPITO<strong>LA</strong>RE DI TERNI<br />
INFO<br />
Apertura<br />
Giovedì e Venerdì<br />
ore 10-13 e 14.30-17.30<br />
Sabato<br />
ore 10-13<br />
Altri giorni su appuntamento<br />
Tel <strong>07</strong>44-546563<br />
Fax <strong>07</strong>44-546562<br />
museodiocesanoterni@libero.it<br />
www.museiecclesiasticiumbri.it<br />
Segreteria<br />
Dott.ssa Alessia Vecchietti<br />
Didattica<br />
Dott.ssa Francesca Porrazzini<br />
Il Museo, situato in Piazza<br />
Duomo a Terni, nei locali del<br />
secentesco seminario vescovile,<br />
è finalmente aperto al pubblico<br />
a partire dal 10 Marten Steallert, Madonna con Gesù Bambino e Santi, 1568<br />
febbraio 20<strong>07</strong>.<br />
L’esposizione si snoda attraverso<br />
cinque sale che ospitano,<br />
secondo un allestimento tematico<br />
e tecnico-stilistico, pale<br />
d’altare, dipinti e sculture che<br />
documentano la storia della<br />
committenza ecclesiastica locale<br />
dal Rinascimento alla<br />
contemporaneità. Molte le<br />
opere di estremo interesse, in<br />
particolare i dipinti provenienti<br />
dalla raccolta capitolare che<br />
annovera tele del fiammingo<br />
Stellaert, nonché una Circoncisione<br />
di Gesù di Livio Agresti,<br />
una Madonna orante del<br />
Sassoferrato e l’importante<br />
Resurrezione di Lazzaro attribuita<br />
al Guercino. Tra le opere<br />
plastiche si segnala un San<br />
Gregorio Magno, ascrivibile<br />
alla bottega del Bernini.<br />
Particolare attenzione è dedicata<br />
all’arte contemporanea: la<br />
Diocesi ha avviato da tempo un<br />
Oliviero Rainaldi<br />
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