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6<br />

EDUCAZIONE ALLO SPORT<br />

Lo sport è un’altra cosa...<br />

Se passa l’equazione calcio =<br />

violenza, rischiamo di andare<br />

fuori-gioco. Che il pallone<br />

abbia le sue colpe, è indubbio,<br />

ma addossargliele tutte non<br />

aiuta l’analisi.<br />

E’ come dare l’aspirina al<br />

termometro che segna 40°,<br />

trascurando l’ammalato.<br />

Il problema è sociale, non<br />

sportivo.<br />

L’aumento della violenza non<br />

sono solo gli stadi a evidenziarlo.<br />

C’è un’insofferenza diffusa fra<br />

i giovani e un abbassamento<br />

dei livelli di leicità riscontrabile<br />

in<br />

vari contesti<br />

della<br />

vita quotidiana.<br />

Dalla famiglia<br />

e<br />

dalla<br />

scuola<br />

provengonosegnalipreoccupanti<br />

che<br />

si ripercuotono immancabilmente<br />

nella società.<br />

Non è più il momento di<br />

chiudere gli occhi, ma stabilire<br />

regole nuove, senza cedimenti<br />

se si vuole ricondurre l’irrequietezza<br />

giovanile nei confini<br />

del sopportabile.<br />

Il permissivismo domestico,<br />

come quello scolastico, ha<br />

fatto il suo tempo: non è lo<br />

strumento utile a formare, se<br />

mai lo fosse stato in precedenza.<br />

Lo stesso dicasi per l’atteggiamento<br />

colpevolmente<br />

comprensivo che sociologi,<br />

psicologi e strizzacervelli di<br />

turno sciorinano in privato e in<br />

TV. Imparare a vivere è difficile,<br />

comporta muoversi lungo<br />

percorsi dove i divieti sono più<br />

formativi dei liberi accessi e<br />

dove il raggiungimento di un<br />

obiettivo non può mai essere<br />

privo di sacrifici.<br />

Come in un’industria, la filiera<br />

famiglia-scuola-società sforna<br />

generazioni in catena continua,<br />

ma l’attenzione per la qualità<br />

del prodotto è quasi scomparsa,<br />

lo scarto ha superato le<br />

percentuali fisiologiche, nell’illusione<br />

che il mercato lo<br />

assorba e il cliente finale non<br />

protesti più di tanto.<br />

Purtroppo non è più così; il<br />

buonsenso si ribella, e quand’anche<br />

la società fosse in<br />

grado di porre fine oggi alle<br />

carenze dovrà consumare per<br />

altri vent’anni il prodotto<br />

difettoso delle generazioni in<br />

lavorazione.<br />

E’ indicativo il numero di<br />

minori fra i fermati per la<br />

guerriglia urbana di Catania:<br />

articoli avariati della linea di<br />

produzione che niente hanno a<br />

che fare con il tifo calcistico,<br />

gente persa per sempre,<br />

candidata alle galere locali.<br />

Il decadimento<br />

dei valori<br />

in tutti gli<br />

ambiti<br />

sociali, i<br />

messaggi<br />

ingannevolidiffusi<br />

da<br />

cinema e<br />

TV, il<br />

sesso e il<br />

denaro<br />

come unici obiettivi, perseguibili<br />

attraverso compromessi<br />

con la dignità individuale,<br />

stanno alla base della loro<br />

concezione di vita.<br />

Occorre restituire prestigio ed<br />

autorità alle figure di riferimento,<br />

cominciando ad educare<br />

i genitori se non vogliono<br />

essere le prime vittime della<br />

loro stessa arrendevolezza.<br />

Quanto al calcio, le società<br />

non fingano dolore per le<br />

violenze domenicali.<br />

Sono esse stesse a coltivare in<br />

petto la serpe degli ultras;<br />

sono esse che finanziano i<br />

capibanda, sono esse che scelgono<br />

gli addetti al controllo di<br />

chi entra nello stadio, sono<br />

esse che pagano l’affitto per le<br />

sedi di club di scalmanati,<br />

sono esse a fornire gratis i<br />

biglietti per le trasferte delle<br />

squadre. Che siano, perciò,<br />

esse a farsi carico della sorveglianza<br />

fuori e dentro lo stadio,<br />

pagando meno i calciatori e<br />

più il servizio di sicurezza, evitando<br />

così che un servitore<br />

dello Stato venga consegnato<br />

nelle mani di boia prezzolati.<br />

Lo sport è un’altra cosa.<br />

Ing. Giocondo Talamonti<br />

IL CITTADINO E LO SPORT<br />

Lo sport per il cittadino<br />

In questo momento in cui<br />

lo sport sembra in crisi a causa<br />

degli eventi fragorosi di questi<br />

ultimi tempi, che hanno<br />

mostrata in tutta chiarezza<br />

la parte più deleteria del<br />

maggiore degli sport nazionali,<br />

è necessario che con<br />

forza siano sviluppati ed<br />

evidenziati quei tanti aspetti<br />

largamente positivi dello sport<br />

con la S maiuscola, senza<br />

soffermarsi in quelli usuali<br />

della formazione psico-fisica<br />

dei giovani, già<br />

largamente acclarati.<br />

Molti, troppi, stanno<br />

sviluppando discorsi<br />

di collegamento tra<br />

la situazione sociale<br />

del Paese e gli eventi<br />

catastrofici che avvengono<br />

negli stadi<br />

di calcio: la famiglia,<br />

la scuola, le associazioni<br />

sportive e non,<br />

sono messi tutti sotto<br />

accusa.<br />

Parole, molte parole,<br />

troppe parole, quando,<br />

invece, in questa<br />

situazione sono necessari<br />

fatti, molti<br />

fatti, concreti.<br />

Per evitare che le<br />

poche, anche se<br />

gravissime, negatività<br />

possano oscurare<br />

quelle, molte,<br />

assolutamente positive, occorre<br />

che quest’ultime siano<br />

contrapposte alle prime:<br />

alla base di tutte le azioni c’è<br />

la cultura sportiva formata o<br />

da formare del cittadino di<br />

tutte le età.<br />

Cultura che porta a considerare<br />

lo sport quale sviluppo di<br />

una mentalità sana verso la<br />

persona, il suo corpo e la sua<br />

mente, e, ancor più importante,<br />

verso l’ambiente che la<br />

circonda.<br />

Proprio questa cultura, per<br />

i suoi contenuti sulla qualità<br />

della vita, porta la persona<br />

sportiva a considerare come<br />

preminente la salvaguardia<br />

della natura e la necessità<br />

di mantenerne la qualità<br />

dell’acqua, dell’atmosfera,<br />

della terra.<br />

Gli sportivi, intesi quali centri<br />

attivi per sviluppare lo sport al<br />

proprio servizio ed a quello di<br />

tutti i cittadini, non certo quale<br />

fornitore esclusivamente di<br />

spettacolo, men che meno gli<br />

esasperati tifosi, hanno o debbono<br />

sviluppare il senso della<br />

vita sana, che non può prescindere<br />

dall’ambiente.<br />

E’ in questo senso che CONI e<br />

Ministero dell’Ambiente hanno<br />

stilato lo scorso 7 febbraio<br />

un Protocollo di intesa sull’impiego<br />

delle energie alternative<br />

negli impianti sportivi, che<br />

porti lo sport a non contribuire<br />

all’inquinamento generalizzato<br />

del petrolio e suoi derivati e del<br />

nucleare.<br />

Si può qui parlare senza<br />

retorica di etica sportiva, da<br />

sviluppare particolarmente nella<br />

Scuola ed in tutte quelle<br />

iniziative che lo sport mette<br />

continuamente in cantiere.<br />

Su questi intendimenti del<br />

mondo dello Sport, la Consulta<br />

dello Sport della Provincia di<br />

Terni, in collaborazione con il<br />

CONI ed i Comuni, è impegnata<br />

a formulare proposte di<br />

attuazione concreta a seguito<br />

delle segnalazioni che pervengono<br />

dall’Osservatorio Sportivo<br />

Provinciale.<br />

Intanto lo Sport attivo per tutte<br />

le età e non più solo per i<br />

giovani.<br />

E’ noto che la vita media si è<br />

allungata e la persona anche<br />

oltre i 60 anni è in condizioni<br />

fisiche e mentali atte a contribuire<br />

fattivamente allo svi-<br />

luppo dello Sport inteso come<br />

pratica, ma anche come<br />

dirigenza attiva.<br />

In questo ambito i programmati<br />

corsi per Dirigenti<br />

Sportivi sono un grande<br />

mezzo di sviluppo di questi<br />

concetti caratterizzanti il<br />

mondo moderno dello Sport.<br />

La Scuola Regionale dello<br />

Sport CONI dell’Umbria,<br />

insieme agli uffici della<br />

Provincia di Terni, predisporranno<br />

un programma dei corsi<br />

per dirigenti sportivi<br />

che enfatizzi anche<br />

l’aspetto della cura<br />

dell’ambiente nelle<br />

occasioni in cui il<br />

mondo dello sport sia<br />

chiamato a realizzare<br />

opere per la pratica<br />

sportiva o a gestirle:<br />

palestre, palazzetti,<br />

velodromi, percorsi<br />

per lo jogging, ecc..<br />

Attraverso l’utilizzo<br />

dell’energia solare,<br />

eolica, delle biomasse<br />

rinnovabili, che prevedono<br />

zero CO 2 ed<br />

assenza assoluta di<br />

inquinamento.<br />

C’è da dire che<br />

normalmente gli sportivi,<br />

quelli veri, sono i<br />

più ricettivi di tali<br />

concetti così sociali e<br />

basta poco per creare con loro<br />

un movimento teso al miglioramento<br />

delle condizioni della<br />

terra: basta un minimo di coordinamento<br />

perché esso<br />

possa partire senza che si<br />

debba pensare a rivoluzioni,<br />

tanto è normale un impegno<br />

in tale senso.<br />

La Consulta dello Sport,<br />

il CONI, la Scuola messi<br />

insieme formeranno un centro<br />

di formazione e di sviluppo<br />

dell’etica sportiva intesa come<br />

visione della vita sana di chi fa<br />

sport e di chi non lo pratica.<br />

E’ tempo di concretezza<br />

e quindi di progetti da avviare<br />

con chi crede nel futuro,<br />

utilizzando il tanto buono<br />

dello sport per andare anche<br />

al di fuori dello sport e<br />

progettare la società per tutti:<br />

giovani, meno giovani, maturi,<br />

anziani.<br />

Lo Sport salverà il mondo!<br />

Benito Montesi

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