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8<br />

La Provincia di Terni<br />

per la cultura<br />

Da Terni Un treno per Auschwitz, la fabbrica dello sterminio<br />

Grazie ad una legge dello stato<br />

(n. 211 del 2000), il 27 gennaio<br />

si celebra in tutta Italia il Giorno<br />

della memoria in ricordo dello<br />

sterminio e delle persecuzioni<br />

del popolo ebraico e dei<br />

deportati militari e politici nei<br />

campi nazisti.<br />

Si tratta di una data fortemente<br />

simbolica poiché il 27 gennaio<br />

1945 le truppe sovietiche<br />

abbattevano i cancelli del lager<br />

polacco di Auschwitz, rivelando<br />

al mondo uno dei più grandi<br />

orrori della storia: la Shoah<br />

(termine ebraico che sta per<br />

annientamento), messa in atto<br />

freddamente dalla Germania<br />

nazista attraverso l’impiego di<br />

grandi competenze organizzative<br />

e tecnologiche.<br />

La legge istitutiva della celebrazione<br />

(approvata dal parlamento<br />

italiano all’unanimità)<br />

invita soprattutto a ricordare<br />

contro ogni negazionismo<br />

subdolo o plateale.<br />

Nella ricorrenza di quest’anno<br />

le istituzioni locali ternane (la<br />

Provincia e il Comune, con<br />

l’Assessorato alla scuola e<br />

all’università, di concerto con<br />

l’Ufficio scolastico provinciale),<br />

proprio con l’intento di<br />

creare un antidoto alla profezia<br />

orwelliana, secondo la quale il<br />

passato, cominciando da ieri,<br />

potrebbe essere abolito e la<br />

menzogna diventare realtà, ha<br />

organizzato Un treno per<br />

Auschwitz, la località polacca<br />

più tristemente famosa per la<br />

soluzione finale della questione<br />

ebraica prospettata dai nazisti.<br />

E così alcuni studenti delle<br />

classi quinte degli istituti superiori<br />

della città e della provincia<br />

(fra cui i giovani eletti nella<br />

Consulta degli studenti, altri<br />

impegnati in progetti didattici<br />

incentrati sulla tematica del<br />

razzismo, come Progetto<br />

Mandela, ecc.), con alcuni insegnanti<br />

accompagnatori hanno<br />

intrapreso il simbolico viaggio.<br />

Raggiunta la stazione centrale<br />

di Milano, dove ci si è incontrati<br />

con altre delegazioni provenienti<br />

dal resto dell’Umbria e da<br />

altre regioni e località italiane e<br />

concentrati in prossimità del<br />

Binario 21, un binario sotterraneo<br />

che veniva usato per il<br />

carico di merci e animali, dal<br />

quale nel ’44 alcuni italiani per<br />

il solo fatto di essere ebrei, od<br />

omosessuali, od oppositori al<br />

regime fascista furono deportati<br />

ad Auschwitz. Ad attendere i<br />

viaggiatori una delle poche<br />

sopravvissute ed ancora vivente:<br />

Goti Bauer, che con<br />

poche ferme e dignitose parole,<br />

mentre gli oltre 600 giovani<br />

quasi per incanto tacevano, ha<br />

indicato il viatico per questo<br />

viaggio della memoria:<br />

Chi ascolta un testimone<br />

diventa un testimone.<br />

Dopo una notte e un’intera giornata<br />

in treno, intervallata da<br />

incontri, scambio di esperienze,<br />

raccolta di prodotti didattici,<br />

ma anche musica dal vivo, è<br />

arrivato il giorno della visita ad<br />

Auschwitz: in mattinata il lagermuseo,<br />

quindi nel pomeriggio,<br />

sotto la neve ed un vento<br />

pungente, il campo di sterminio<br />

di Birkenau con fiaccolata<br />

notturna. L’esperienza è stata<br />

per tutti emotivamente forte già<br />

a partire da quella scritta<br />

beffarda: il lavoro rende liberi<br />

posta all’ingresso, ma soprattutto<br />

al cospetto delle gigantesche<br />

quantità di materiali non<br />

ancora riutilizzati dagli aguzzini<br />

nazisti.<br />

Le montagne di scarpe, di<br />

valigie, di occhiali, di capelli<br />

rasati alle vittime del genocidio<br />

e non ancora riutilizzati nelle<br />

fabbriche tessili, irriverentemente<br />

esposte, hanno fatto stringere<br />

il cuore e qualcuno,<br />

magari, ha anche… imprecato<br />

per il fastidio di essere in tanti,<br />

in troppi e non avere il tempo di<br />

una meditazione più solitaria,<br />

più intima…<br />

Durante il lungo e faticoso<br />

viaggio di ritorno, quando<br />

la razionalità è riaffiorata, vincendo<br />

l’emozione, tutti si sono<br />

sentiti investiti del grave<br />

compito di restituire agli amici,<br />

ai compagni, ai concittadini<br />

quanto avevano visto e sofferto:<br />

Cerchiamo di far uscire<br />

dall’oblio il sacrificio delle<br />

vittime...<br />

Restituiamo loro la dignità che<br />

meritano...<br />

Creiamo gli anticorpi che evitino<br />

il ripetersi di simili orrori...<br />

così si sono espressi questi<br />

giovani.<br />

Un treno per Auschwitz,<br />

che le istituzioni<br />

locali hanno<br />

fortemente voluto,<br />

realizza come il<br />

Giorno della memoria,<br />

possa non essere<br />

solo una commemorazione,<br />

ma un vero e<br />

proprio impegno a<br />

tenere presente il<br />

passato, anche perché<br />

da quando i carri armati dell’Armata<br />

Rossa abbatterono i<br />

cancelli di Auschwitz, la logica<br />

del sopruso violento tra gli uomini<br />

è riemersa troppe volte.<br />

Domenico Cialfi

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