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Storia di un Modello - Magellano

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mostra mi fece chiedere, come regalo <strong>di</strong> natale <strong>un</strong>a barchetta.(era<br />

per me sottinteso a vela) La scelta <strong>di</strong> mio padre<br />

cadde su <strong>un</strong> transatlantico a molla (allora era <strong>un</strong> regalo notevole),<br />

è <strong>un</strong>a cosa che ancora adesso, dopo 60 anni, non<br />

mi riesce <strong>di</strong> perdonare a mio padre, così come penso che<br />

lui non mi abbia perdonato il fatto che in <strong>un</strong> breve lasso <strong>di</strong><br />

tempo lo abbia spianato delle sovrastrutture sostituendole<br />

con <strong>un</strong> bastoncino <strong>di</strong> legno con appeso <strong>un</strong>o straccetto a<br />

moí <strong>di</strong> vela.<br />

Probabilmente è qui che si è concretizzata la voglia <strong>di</strong> fare<br />

modellismo, che ovviamente negli anni che seguirono ha avuto<br />

varie pause, vuoi per adolescenziali e giovanili <strong>di</strong>strazioni,<br />

e seguite più tar<strong>di</strong> per impegni precedenti e conseguenti al<br />

matrimonio.<br />

Com<strong>un</strong>que dopo le prime esperienze con due scatole<br />

<strong>di</strong> montaggio realizzate senza variazioni, ma la cui qualità<br />

(come ricostruzione) non mi aveva sod<strong>di</strong>sfatto ne ho realizzato<br />

<strong>un</strong>a terza provvedendo a notevoli variazioni e implementazioni<br />

rispetto al kit.<br />

Ho presentato questo modello a Novegro (1982)e con mia<br />

sorpresa mi venne assegnato il primo premio.<br />

Convinto <strong>di</strong> aver ottenuto <strong>un</strong> buon grado <strong>di</strong> realizzazione<br />

ho portato il mio modellino da visionare alla NAVIMODEL.<br />

Il responso è stato a <strong>di</strong>r poco massacrante, ma non mi sono<br />

depresso, anzi ho cercato <strong>di</strong> fare tesoro delle stroncature<br />

e dei suggerimenti e frequentando modellisti più navigati <strong>di</strong><br />

me ho piano a piano rubato il mestiere. Difatti cercando <strong>di</strong><br />

documentarmi sempre <strong>di</strong> più e reperendo <strong>di</strong>segni affidabili<br />

con i riscontri sui giusti testi, sono potuto passare all’auto<br />

costruzione. Tutto ciò fece si, che dopo alc<strong>un</strong>i anni, abbia<br />

ottenuto anche medaglie ai campionati Navimodel.<br />

Domanda - é quin<strong>di</strong> da queste frequentazioni che<br />

poi nacque il conosciuto “trio dei maestri d’ascia”.<br />

8<br />

Intervista ad <strong>un</strong><br />

Modellista<br />

Risposta - Quello che tu chiami trio è l’evoluzione <strong>di</strong> <strong>un</strong><br />

antefatto che ha coinvolto più persone (<strong>di</strong>eci circa) che si<br />

trovavano presso la sede Navimodel e (dato che in sede si<br />

<strong>di</strong>scuteva soprattutto <strong>di</strong> problemi burocratici e <strong>di</strong> campionati)<br />

ad <strong>un</strong> certo p<strong>un</strong>to ha preso líabitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> ritrovarsi<br />

presso i rispettivi atelier a commentare i modelli in costruzione.<br />

Il gruppo si autodefinì “Mastri díAscia” era ed è caratterizzato<br />

dalla mancanza <strong>di</strong> : sede, tessere, statuti e <strong>di</strong> altri orpelli<br />

<strong>un</strong>ica regola líingresso allo stesso avviene per cooptazione<br />

previo ok allíumanimità.<br />

Il museo navale <strong>di</strong> Camogli , tempo dopo, fece <strong>un</strong> concorso<br />

con la richiesta ai modellisti <strong>di</strong> costruire il modello <strong>di</strong> <strong>un</strong><br />

brigantino il DITTATORE GARIBALDI <strong>di</strong> cui forni dei piani<br />

estremamente schematici e <strong>un</strong>a riproduzione <strong>di</strong> <strong>un</strong> quadro.<br />

Gli amici Bellabarba e Osculati coinvolsero me e altri modellisti<br />

del gruppo, nel progetto <strong>di</strong> realizzare il modello e<br />

<strong>di</strong> partecipare al concorso, ma a causa dei tempi ristretti a<br />

<strong>di</strong>sposizione (allíepoca eravamo tutti impegnati professionalmente<br />

oltre che in famiglia), collegialmente pensammo <strong>di</strong><br />

farlo a più mani, <strong>di</strong>videndo i compiti.<br />

Mentre alc<strong>un</strong>i facevano lo scafo altri preparavano alberi ,<br />

vele e manovre, attrezzature, imbarcazioni guadagnando<br />

così tempo. La cosa f<strong>un</strong>zionò e in effetti il nostro modello si<br />

classificò secondo <strong>di</strong>etro a quel mostro sacro <strong>di</strong> Fieschi.<br />

Il modello è stato poi venduto ad <strong>un</strong> giapponese.<br />

Per <strong>un</strong> certo periodo ogn<strong>un</strong>o <strong>di</strong> noi è tornato a lavorare<br />

su modelli propri, fino a quando la rivista Yacht Digest ha<br />

cominciato a pubblicare articoli <strong>di</strong> modellismo realizzati prima<br />

da Bellabarba Osculati e successivamente da Bellabarba<br />

Guerreri relativi a barche tra<strong>di</strong>zionali.<br />

Venne proposto <strong>di</strong> completare gli articoli, oltre che con<br />

<strong>di</strong>segni , con foto <strong>di</strong> modelli .<br />

Per i primi articoli si usarono modelli già realizzati (pinco ,<br />

feluca , tartana), ma terminati i modelli esistenti si pensò <strong>di</strong>

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