Download Catalogue - Paola Anziché

3.
Dave Hickey, “Edward Ruscha:
Twentysix Gasoline Stations, 1962”,
Artforum, January 1997, pp. 60-61
Greater Torino :
le lettere vengono ancora una volta staccate, e sulla
parete rimane l’impronta evanescente di nomi e
parole che hanno smarrito luogo, identità e funzione.
“Ogni singola lettera – scrive ancora Piscitelli –
localizza una memoria perduta nella trasformazione
globale”.
Sono trascorsi quasi cinque decenni da quando
Edward Ruscha pubblicò in un volume di piccolo
formato le fotografie di ventisei stazioni di servizio
dislocate lungo la Route 66, tra Los Angeles e Groom,
in Texas. Nel ricordare su Artforum l’emozione provata
nel 1964 nello scoprire il volumetto bianco delle Twenty
Six Gasoline Stations in una libreria di Austin (ancora
il Texas), Dave Hickey ha sottolineato come in quel
viaggio fotografico attraverso l’America Ruscha avesse
definito la sua idea di strada in relazione ai “regni
dell’assenza”, al “progredire iterativo attraverso un
territorio di nomi e di luoghi, attraverso i paesaggi vuoti
di un linguaggio effimero, battuto dal vento”. 3
I nessi che legano la serie delle fotografie di Piscitelli
per Sign of the Times a quelle di Ruscha indicano il
tracciato di una trasformazione strutturale profonda,
che ha reso letterale il senso di vuoto che negli anni
Sessanta era leggibile solo in filigrana nell’assertività
delle insegne e dei proclami pubblicitari.
L’opera che ha in quelle fotografie il suo punto di
partenza è una sinopia disegnata direttamente sul
muro della Fondazione, caratterizzata dunque da
Paolo Piscitelli
seconde intenzioni