uaderni - Scuola Medica Ospedaliera
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Fig.1: GN a lesioni minime.<br />
Disegno di un glomerulo al<br />
M. E.: fusione dei processi<br />
podali.<br />
(FRANK H. NETTER, Kidneys, Ureters, and<br />
Urinary Bladder, In: The Ciba Collection<br />
of <strong>Medica</strong>l Illustration, edited by<br />
E. K. Shapter, vol. 6, 1973, p. 126).<br />
■ LESIONI TUBULARI<br />
Le più comuni alterazioni dell’epitelio<br />
tubulare consistono nella comparsa di gocce<br />
ialine intracitoplasmatiche, in fenomeni di<br />
vacuolizzazione e pigmentazione e nello sviluppo<br />
di “sincizi”. Inoltre, nelle forme più<br />
progredite di glomerulonefriti ad impronta<br />
nefrosica, può essere presente necrosi delle<br />
MB tubulari. Le cellule necrotiche mostrano<br />
un completo sovvertimento strutturale:<br />
accanto ad una forte eosinofilia del citoplasma,<br />
si osservano nuclei piccoli e ipercromici<br />
(picnosi); successivamente si osserva disintegrazione<br />
nucleare e distacco dalla MB.<br />
Il quadro finale è rappresentato dalla<br />
scomparsa di tutte le strutture cellulari.<br />
Cilindri<br />
Si riscontrano nel lume tubulare e sono<br />
espressione del danno glomerulare. I cilindri<br />
eritrocitari, che possono essere presenti<br />
in ogni parte del nefrone, sono indicativi di<br />
un’emorragia intraglomerulare; i cilindri<br />
proteici, costituiti da materiale omogeneo,<br />
moderatamente basofilo, si osservano in tutti<br />
i casi di S.N. in corrispondenza dei tubuli<br />
distali mentre i cilindri cellulari e quelli di<br />
emoglobina sono specifici di altre affezioni.<br />
■ ISTOPATOLOGIA DELLE GLO-<br />
MERULOPATIE PRIMITIVE A CA-<br />
RATTERE NEFROSICO<br />
Glomerulonefrite a lesioni minime (o<br />
Minimal change disease, Nil disease,<br />
nefrosi lipoidea, malattia dei processi<br />
podali, malattia delle cellule epiteliali)<br />
[fig. 1]<br />
Il termine “di lesioni minime” con il quale<br />
viene definita questa affezione trae origine<br />
dal rilievo in microscopia ottica (M.O.) di<br />
glomeruli apparentemente normali e, solo occasionalmente,<br />
di aree di modesta ipercellularità<br />
mesangiale, aspetto rigido delle pareti capillari<br />
e dilatazione delle anse. All’immunofluorescenza<br />
(I.F.) non si osservano deposizioni<br />
di immunoglobuline e di complemento.<br />
Piccoli depositi focali di IgM e C3 possono<br />
essere identificati nel mesangio ma sono ritenuti<br />
fenomeni aspecifici. In microscopia elettronica<br />
(M.E.), viceversa, si rinvengono i reperti<br />
più significativi: la MB infatti appare<br />
integra senza depositi elettrondensi e di normale<br />
spessore ma si evidenziano una massiva<br />
fusione dei processi podali delle cellule epiteliali<br />
ed il rigonfiamento delle cellule epiteliali<br />
stesse. In fase di guarigione, con la scomparsa<br />
della proteinuria, si ripristina la normale<br />
morfologia dei processi podali. La diagnosi<br />
di glomerulonefrite a lesioni minime può essere<br />
perciò posta solo in base all’esame istologico.<br />
La differenziazione dalle forme di glomerulosclerosi<br />
focale e proliferativa focale<br />
non è possibile se nel preparato istologico<br />
non sono presenti glomeruli sclerotici mentre<br />
per la differenziazione dagli stadi precoci<br />
della glomerulonefrite membranosa è necessario<br />
ricercare i depositi epiteliali.<br />
12 QUADERNI SMORRL