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uaderni - Scuola Medica Ospedaliera

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iduzione della portata cardiaca che suscita,<br />

a sua volta un aumento dell’attività α<br />

adrenergica, aumento delle catecolamine<br />

circolanti, aumento dell’angiotensina II°<br />

sia in “situ” che in circolo.<br />

Questa reazione neuroumorale determina<br />

vasocostrizione sistemica e quindi anche<br />

nei reni: in tali organi, in particolare, coinvolge<br />

le arteriole afferenti determinando<br />

così un calo della velocità di filtrazione glomerulare<br />

nonché una caduta proporzionalmente<br />

più grande del flusso ematico renale.<br />

Interviene perciò una vasocostrizione<br />

delle arteriole efferenti grazie alla quale,<br />

cresce la frazione di filtrazione che esprime<br />

il rapporto tra filtrato glomerulare e portata<br />

renale plasmatica.<br />

L’aumento della frazione di filtrazione<br />

comporta sia aumento di concentrazione<br />

delle proteine che riduzione della pressione<br />

idrostatica nei capillari post glomerulari<br />

peritubulari, motivo per cui si riduce in essi<br />

anche il gradiente pressorio idraulico<br />

transcapillare.<br />

La riduzione della pressione idrostatica<br />

nei capillari peritubulari, l’aumento in essi<br />

della pressione oncotica e la riduzione che<br />

ne deriva dal passaggio di liquidi dai capillari<br />

peritubulari verso i tubuli prossimali,<br />

porta ad una maggiore assunzione da parte<br />

di questi capillari del filtrato glomerulare<br />

raccoltosi nei tubuli prossimali stessi e<br />

quindi al riassorbimento di una maggiore<br />

quantità del sodio proveniente da questi<br />

ultimi. Nella sindrome nefrosica invece, la<br />

frazione di filtrazione e il riassorbimento<br />

prossimale sono diminuiti per la riduzione<br />

della pressione oncotica nei capillari peritubulari;<br />

pertanto la ritenzione idrosodica<br />

dipende da fattori che operano in distretti<br />

tubu1ari diversi da quelli prossimali. In<br />

realtà anche il sistema renina-angiotensina<br />

nella sindrome nefrosica è attivato in uno<br />

scarso numero di pazienti e tale attivazione<br />

non è indotta esclusivamente dall’ipovolemia<br />

ma anche da un’infusione salina. Infatti<br />

a causa della minore pressione oncoti-<br />

ca esistente nei capillari peritubulari, diminuisce<br />

il riassorbimento prossimale di sodio<br />

che passa perciò nei tratti sottostanti<br />

del nefrone dove divengono operanti i meccanismi<br />

attivati della macula densa che<br />

compensano il difetto prossimale di riassorbimento<br />

e creano un bilancio positivo;<br />

in tali condizioni la somministrazione di<br />

un carico salino stimola ulteriormente la<br />

macula densa causando un aumento paradossale<br />

della secrezione reninica. In questo<br />

caso pur ricostruendosi il volume circolante<br />

a seguito della ritenzione idrosodica, con<br />

soppressione consequenziale della secrezione<br />

reninica controllata dai recettori di volume<br />

e dai barocettori, è ipotizzabile un aumento<br />

della permeabilità capillare motivo<br />

per cui i liquidi risparmiati dal rene vengono<br />

trasferiti negli spazi interstiziali impedendo<br />

così la correzione dell’ipovolemia.<br />

È possibile inoltre che talora ritenzione<br />

idrosodica ed alta reninemia siano fenomeni<br />

tra loro sganciati, come indurrebbero a<br />

ritenere certi modelli sperimentali che riproducono<br />

il quadro delle nefropatie “a lesioni<br />

minime” e nei quali la ritenzione sodica<br />

fa seguito ad un maggiore riassorbimento<br />

nel tubulo collettore non correlato<br />

all’attività del sistema renina-angiotensinaaldosterone.<br />

L’ANP (ormone natriuretico atriale)<br />

che contribuisce alla omeostasi idrosalina,<br />

è particolarmente sensibile alle variazioni<br />

di volume dei liquidi extracellulari.<br />

L’ANP determina vasodilatazione diretta,<br />

inibisce il riassorbimento del sodio<br />

nel segmento midollare del tubulo collettore,<br />

inibisce la secrezione di renina e di aIdosterone<br />

e antagonizza l’azione della angiotensina<br />

II, promuovendo così la natriuresi<br />

con il concorso di tutti questi effetti. Indipendentemente<br />

dall’azione natriuretica,<br />

l’ANP provoca emoconcentrazione per<br />

azione permeabilizzante diretta sull’endotelio<br />

capillare, mediato da un aumento intracellulare<br />

del GMP ciclico e influenza pertanto<br />

il microcircolo, dove favorisce il tra-<br />

30 QUADERNI SMORRL

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