uaderni - Scuola Medica Ospedaliera
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entro 2 settimane dalla sospensione dei<br />
cortisonici o durante il periodo in cui essi<br />
vengono ridotti, sono definiti cortico-steroido-dipendenti.<br />
La ricaduta viene trattata<br />
con una dose di prednisone di 1<br />
mg/kg/die fino a scomparsa della proteinuria,<br />
verificata per almeno 3 giorni consecutivi:<br />
la terapia è proseguita quindi<br />
con 0,75 mg/kg/48h e poi ridotta progressivamente,<br />
secondo lo schema precedentemente<br />
riferito.<br />
I pazienti frequent-relapsers e quelli<br />
cortico-steroido-dipendenti costituiscono<br />
un difficile problema terapeutico, essendo<br />
in genere necessario trovare una alternativa<br />
terapeutica al cortisone quando gli effetti<br />
tossici da prolungata terapia corticosteroidea<br />
ne controindichino il proseguimento:<br />
in questa situazione il trattamento<br />
di scelta è rappresentato dai farmaci alchilanti,<br />
in genere ciclofosfamide o clorambucile.<br />
La ciclofosfamide (Endoxan c. da 50<br />
mg), alla dose di 1-2 mg/kg/die/os, è meno<br />
tossica per le gonadi rispetto al clorambucile<br />
ed è il farmaco preferito nei<br />
bambini e nei giovani adulti. Il trattamento<br />
deve essere proseguito per 8 settimane,<br />
nel caso dei pazienti con frequenti ricadute,<br />
e per 12 settimane nei pazienti cortico-steroido-dipendenti.<br />
Il clorambucile, (Leukeran c. da<br />
5mg), che è ritenuto più efficace della ciclosfosfamide<br />
e meno tossico per la vescica,<br />
può essere usato negli altri pazienti,<br />
alla dose di 0,15 mg/kg/die/os.<br />
La durata del trattamento con entrambi<br />
i farmaci è cruciale nel condizionare la<br />
frequenza delle successive ricadute. Se,<br />
dopo il trattamento con gli agenti alchilanti,<br />
la sindrome nefrosica recidiva ulteriormente,<br />
non è opportuno usare ancora<br />
tali farmaci, dal momento che la loro tossicità<br />
è cumulativa.<br />
Poiché usualmente, dopo un ciclo con<br />
agenti alchilanti, i pazienti rispondono<br />
bene al cortisone, si preferisce usare il mi-<br />
NUMERO 2<br />
nimo dosaggio efficace di quest’ultimo, a<br />
giorni alterni anche per diversi mesi. Se,<br />
tuttavia, i segni di tossicità cortico-steroidea<br />
sconsigliano l’uso del cortisone, si<br />
può ricorrere al trattamento con ciclosporina<br />
A (CSA), che viene iniziata dopo<br />
aver indotto la remissione con i corticosteroidi,<br />
al dosaggio di 3-5 mg/kg/die,<br />
contemporaneamente alla graduale riduzione<br />
del cortisone.<br />
La ciclosporina deve essere somministrata<br />
per prolungati periodi di tempo e<br />
sospesa gradualmente, poiché dopo cicli<br />
brevi e brusche sospensioni, è frequente<br />
la recidiva della proteinuria.<br />
In questi casi sono state prospettate<br />
due ulteriori possibilità terapeutiche:<br />
a - uso di farmaci che riducono la proteinuria<br />
(ACE-inibitori o FANS);<br />
b - uso della ciclosporina per lunghi periodi,<br />
al dosaggio minimo efficace.<br />
Un problema a parte è rappresentato<br />
dai pazienti con GLM idiopatica che non<br />
rispondono al trattamento con i corticosteroidi<br />
(10%): in questi pazienti sono<br />
stati tentati vari protocolli terapeutici che<br />
includono la ciclosporina o gli agenti alchilanti,<br />
con risultati non univoci.<br />
Il problema relativo all’uso della ciclosporina<br />
è la comune evenienza della ricomparsa<br />
della proteinuria dopo sospensione<br />
del farmaco. Inoltre deve sempre essere<br />
valutato il rapporto rischio-beneficio,<br />
data la nefrotossicità della ciclosporina.<br />
Nell’adulto un dosaggio fino a 3,5<br />
mg/Kg/die si è dimostrato efficace, sicuro<br />
e privo di effetti tossici, come può desumersi<br />
dal controllo periodico dei dati di<br />
laboratorio e di quelli istologici.<br />
Si raccomanda di proseguire il trattamento<br />
fino ad un anno nei pazienti cortico-steroido-resistenti,cortico-steroido-dipendenti<br />
o con segni di tossicità da cortico-steroidi.<br />
Infine, se si decide di effettuare un secondo<br />
ciclo di terapia, è consigliabile l’esecuzione<br />
preventiva di una biopsia renale.<br />
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