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Miscellanea di storia dell'incisione calcografica. - Toni Pecoraro

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Alcuni si limitano ai soggetti storici che si <strong>di</strong>stinguono come modelli per l'invenzione o per la<br />

<strong>di</strong>sposizione; altri alle stampe nelle quali la <strong>di</strong>stribuzione dei lumi e delle ombre è più felice, altri ai<br />

ritratti, ai soggetti <strong>di</strong> caccia, pesca, mitologia, musica, curiosità, ecc., ed un'infinità <strong>di</strong> cataloghi <strong>di</strong><br />

stampe incontransi, composti su questo principio.<br />

Un privato può ragionevolmente de<strong>di</strong>carsi alla riunione <strong>di</strong> alcune delle più belle stampe <strong>di</strong> ciascuna<br />

scuola, o anche <strong>di</strong> ciascun maestro; collegare l'antico col moderno, onde avere sott'occhio a gran<strong>di</strong><br />

tratti la <strong>storia</strong> dei progressi dell'arte; ma in questo caso le stampe debbono essere scelte con<br />

intelligenza,le prove <strong>di</strong>stinte per bellezza ed esattezza della loro tiratura.<br />

L'Amatore non segua i capricci della moda, sappia moderare i suoi desiderii, non comperi <strong>di</strong> primo<br />

impeto, ma le prove che compra siano realmente belle e quin<strong>di</strong> degne <strong>di</strong> figurare nella sua<br />

collezione: non guar<strong>di</strong> alla quantità, ma alla qualità soltanto.<br />

Alle gran<strong>di</strong> collezioni invece è lecito unire l'ottimo al me<strong>di</strong>ocre, e quin<strong>di</strong> raccogliere le incisioni in<br />

volumi in quantità infinita, dopo aver fatto delle medesime altrettante <strong>di</strong>visioni e sud<strong>di</strong>visioni per<br />

or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> data, <strong>di</strong> luogo, <strong>di</strong> scuola, <strong>di</strong> materia e soggetti coi rispettivi in<strong>di</strong>ci, a norma del fine che le<br />

regge e per cui furono istituite; non escludendo i libri illustrati che possono formare un sol tutto<br />

colle incisioni isolate raccolte in volumi.<br />

CONSIDERAZIONI, CONSIGLI PRATICI<br />

Nozioni varie.<br />

Non vi ha materia nelle arti a cui maggiormente si convenga il nome <strong>di</strong> classico che alle stampe. La<br />

stampa può essere classica: per l'età sua, come classici sono i frammenti anche male accozzati dei<br />

più antichi scrittori, mercè i quali salirono in onore le lettere; per il maestro dal quale deriva; per<br />

l'eccellenza del <strong>di</strong>segno, della invenzione, dell'esecuzione, quand'anche sia opera <strong>di</strong> artista moderno<br />

o vivente; come classiche <strong>di</strong>consi le sculture del Canova e le pitture dell'Appiani.<br />

Ora le sole stampe classiche per qualcuno dei detti titoli o per la grande loro rarità sono quelle che<br />

un privato Amatore deve stu<strong>di</strong>arsi <strong>di</strong> raccogliere, il che può compiere con fatica non grande, né con<br />

gravoso <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>o. Basterà ch'egli si procuri le stampe che <strong>di</strong>consi capitali, o le migliori <strong>di</strong> ciascuna<br />

scuola, <strong>di</strong> ciascun maestro, senza che si perda nelle serie infinite delle opere <strong>di</strong> pregio ineguale; che<br />

scelga le prove più perfette, più belle, meglio tirate; che impari a guardarsi dalle contraffazioni,<br />

dalle prove ritoccate o lavate, e dalle copie; e non si perda né <strong>di</strong>etro i capricci delle piccole ed<br />

inconcludenti varietà delle aggiunte, né <strong>di</strong>etro le prove, cosi dette, degli incisori o intagliatori, né<br />

<strong>di</strong>etro il lusso sovente ingannatore delle prove avanti lettera, il quale alcuna volta non serve<br />

che a pascere l'avi<strong>di</strong>tà dei mercanti, e non a guarentire l'anteriorità né la squisitezza delle prove<br />

medesime. Poiché ben pochi sono gli artisti che abbiano spinto o spingano lo scrupolo <strong>di</strong> coscienza<br />

al punto da imitare il Desnoyers. Questi non ha mai fatto che due sorta <strong>di</strong> prove: 1° quelle nelle<br />

quali il titolo è inciso colla punta dopo il perfezionamento dell'opera, le quali prove tengono il<br />

luogo <strong>di</strong> quelle dette senza lettere o avanti lettere; 2° le prove nelle quali le lettere si trovano piene<br />

ed ultimate col bulino. Da questo risulta che le prove senza lettere, ne titolo non sono pel Desnoyers<br />

se non <strong>di</strong> esperimento o <strong>di</strong> saggio, le quali mostrano il lavoro più o meno avanzato, ma non mai<br />

terminato. Egli sempre <strong>di</strong>strusse colla maggiore sollecitu<strong>di</strong>ne quelle prove imperfette perché non<br />

voleva tra<strong>di</strong>re l'altrui fiducia. Se alcuna ne esiste, è a credersi che gli sia stata carpita, infedeltà, <strong>di</strong><br />

cui ebbe sempre sospetto riguardo alle stampe della Bella Giar<strong>di</strong>niera e del Belisario. Ciò non<br />

prova solamente la sua delicatezza, ma anche un modo <strong>di</strong> vedere vantaggiosissimo per l'arte, per gli<br />

Amatori e pel commercio. Poiché in tal modo tutte le prove si sosterrebbero rispetto al prezzo allo<br />

stesso livello presso a poco; non sarebbero più stimate sull'etichetta, ma bensì secondo i lumi<br />

acquistati, ed il merito particolare <strong>di</strong> ciascheduna, invece d'essere stimate sulla base <strong>di</strong> marche o<br />

segnali, i quali attestandone la priorità, fanno prova della loro imperfezione. Qui piacemi narrare, in<br />

merito, un aneddoto.<br />

Beauvarlet, non meno valente intagliatore che speculatore, lagnavasi un giorno <strong>di</strong> non poter<br />

sod<strong>di</strong>sfare a tutte le domande che gli venivano fatte <strong>di</strong> prove avanlettera <strong>di</strong> un'incisione che stava<br />

per pubblicare. Eccovi in grande imbarazzo, gli <strong>di</strong>sse motteggiando un Amatore che se n'era

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