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Miscellanea di storia dell'incisione calcografica. - Toni Pecoraro

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DELL'INDUSTRIA MANIFATTURIERA IN ITALIA<br />

Calcografia — Litografia — Fotografia — Stampa della Musica — Carte da giuoco e da<br />

tappezzeria.<br />

Calcografia. — La pittura e le arti plastiche ritraggono dalla calcografia quegli stessi beneficii <strong>di</strong><br />

propaganda che le lettere e le scienze ottengono me<strong>di</strong>ante la stampa. Firenze, ove essa ebbe origine<br />

per opera del Finiguerra, Venezia e Roma furono le se<strong>di</strong> principali <strong>di</strong> quest'arte. Nella nativa<br />

Toscana il Mantegna e il Pollaiolo, fra gli artisti la coltivarono con amore, siccome dal canto loro<br />

gli orefici la praticarono con laboriosa pazienza anche più <strong>di</strong>ffusamente. In Venezia furono i pittori<br />

stessi ad esercitarla, epperò i loro lavori si <strong>di</strong>stinguono per la larghezza del tocco e la finitezza<br />

dell'esecuzione. A Roma la calcografia peregrinò col Raimon<strong>di</strong>, allievo <strong>di</strong> Francia, artista ed orefice<br />

ad un tempo, che riuniva quin<strong>di</strong> le due qualità per farla trionfare al tutto. Ad esso ed ai <strong>di</strong> lui allievi<br />

devesi infatti la rapi<strong>di</strong>tà colla quale si sparse ovunque la fama <strong>di</strong> quel portento <strong>di</strong> Rafaello. Mantova<br />

infine, rifugio degli artisti campati al sacco <strong>di</strong> Roma, rifulse delle estreme glorie <strong>di</strong> quella prima<br />

epoca della calcografia italiana.<br />

Ma la lentezza e la <strong>di</strong>fficoltà con cui maneggiavasi il bulino, fecero cercare altri mezzi più<br />

spe<strong>di</strong>tivi, pei quali si stu<strong>di</strong>arono principalmente Ugo da Carpi e il Parmigianino; il primo<br />

sostituendo all'unica lamina <strong>di</strong> rame la silografia a più tavole; il secondo me<strong>di</strong>ante l'introduzione<br />

dell'uso delle vernici e degli aci<strong>di</strong>. Ed ecco apparire, quasi per incanto, <strong>di</strong>etro quelle scoperte, la<br />

pleiade degli artisti, soprattutto Bolognesi, che, con punta ar<strong>di</strong>ta e sicura ritrassero coll’acquaforte, e<br />

sparsero a profusione le briose creazioni, le quali, accolte con festa da tutta l'Europa <strong>di</strong> quel tempo,<br />

vennero, pel loro grande pregio, insino a noi. A Roma vivono tuttodì le belle tra<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> Piranesi e<br />

<strong>di</strong> Pinelli, e fra i pittori che possiam <strong>di</strong>re contemporanei, Sabatelli e Novelli sono i soli che ancora<br />

rappresentano in Italia questa maniera d'intaglio all'acquaforte.<br />

Né mancarono i seguaci <strong>di</strong> altre mo<strong>di</strong>ficazioni all'arte incisoria; il granito, nel quale si <strong>di</strong>stinse il<br />

Bartolozzi, le stampe a colori a più lamine, il chiaroscuro, onde ebbe fama il Zanetti, le imitazioni<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>segni in matite; tentativi che non raggiunsero l'importanza assunta più tar<strong>di</strong> dall'incisione e<br />

dalla litografia. Queste infatti finirono col sostituirsi fra noi, come ovunque, quasi affatto alla<br />

calcografia.<br />

Tuttavia, sebbene l'arte <strong>calcografica</strong> ebbe danno dai progressi della litografia , pure non può <strong>di</strong>rsi<br />

senza attività, facendosi spe<strong>di</strong>zione de' suoi prodotti anche all'estero, dove una volta smerciavansi in<br />

gran copia, non foss'altro, le immagini dei santi. In Milano soltanto esistono trenta stabilimenti<br />

regolarmente esercenti. Tre o quattro <strong>di</strong> essi si occupano in modo speciale dei lavori <strong>di</strong> figura e in<br />

genere <strong>di</strong> belle arti , e a un <strong>di</strong>presso altrettanti si de<strong>di</strong>cano alla cartografia. I prodotti <strong>di</strong><br />

quest'industria sono le strenne, gli almanacchi, i biglietti <strong>di</strong> visita. Lavorano in quegli stabilimenti<br />

40 operai, pagati da 1 fr. 75 cent, a 5 fr. 28 cent, al giorno. La carta, che d'or<strong>di</strong>nario si adopera per la<br />

stampa delle incisioni in rame, traesi in gran parte dalle cartiere lombarde <strong>di</strong> Vaprio e <strong>di</strong> Varese.<br />

L'inchiostro viene preparato sul luogo, con nero <strong>di</strong> Francoforte. I torchi sono in generale delle<br />

fabbriche lombarde; e solo pochi stabilimenti possedono torchi meccanici, <strong>di</strong> costruzione inglese.<br />

Lo spaccio delle produzioni più comuni trovasi circoscritto alla Lombar<strong>di</strong>a; se ne manda tuttavia

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