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Miscellanea di storia dell'incisione calcografica. - Toni Pecoraro

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del bulino attraverso il colore sovrapposto, e più chiaramente si scorgono questi tratti in un altro<br />

simile giuoco che trovasi a Napoli, ed in alcuni frammenti d'altro mazzo uguale che si trovano a<br />

Genova nella collezione Durazzo, non essendo né quelli né questi colorati. Un altro mazzo <strong>di</strong> carte<br />

da tarocchi della maggior rilevanza tanto pel <strong>di</strong>segno quanto per l'incisione, e che sembra<br />

appartenere a' primi intagliatori fiorentini, trovasi nella collezione del conte Cicognara. In queste<br />

carte i danari offrono una serie <strong>di</strong> medaglie imperiali romane, i bastoni sono figurati da alberetti<br />

piantati in terra con varii animaletti al piede ed augelli sulle foglie: le coppe figurano una serie <strong>di</strong><br />

vasi, tazze ed urne le più eleganti dell'antichità, una simil serie d'impugnature, foderi, teschi, ecc.,<br />

presentano le spade. Le figure mostrano personaggi dell'antichità, ed i tarocchi poco <strong>di</strong>versificano<br />

dai comuni, se non per l'eleganza del <strong>di</strong>segno.<br />

Al gusto artistico, che gl'Italiani profondevano in questo genere <strong>di</strong> lavoro, tenne <strong>di</strong>etro il<br />

mercantilismo; ed alle cure <strong>di</strong>ligenti con cui un tempo accu<strong>di</strong>vasi ai <strong>di</strong>segni ed alle incisioni,<br />

successe ora l'esclusiva preoccupazione <strong>di</strong> lavorar molto ed a buon prezzo; nella qual via, non v'ha<br />

dubbio, gli stranieri ci superano d'assai. Tuttavia anche in oggi v'ha fabbriche e spacci <strong>di</strong> prodotti<br />

in<strong>di</strong>geni, come risulta da ciò che noi andremo esponendo brevemente.<br />

Se ne fabbricano in Italia quasi dapertutto; il Piemonte anzi ha <strong>di</strong> quest'articolo una lieve<br />

esportazione. I prodotti che escono dalle manifatture piemontesi sono buoni, sebbene <strong>di</strong> modesta<br />

apparenza. Il principale stampatore <strong>di</strong> questo genere in Torino è il signor Oletti, il quale fabbrica<br />

sopratutto carte da tarocco, ed impiega, come risulta dai registri del marchio, 200 risme <strong>di</strong> carta<br />

filagranata all'anno. .<br />

In Milano noveranti tre fabbriche <strong>di</strong> carte da giuoco. Delle tre fabbriche milanesi due hanno una<br />

decisa importanza pel numero degli operai impiegati, quantità e varietà dei prodotti, luoghi <strong>di</strong><br />

smercio; la terza si limita alla fabbricazione <strong>di</strong> carte or<strong>di</strong>narie. Codeste fabbriche impiegano<br />

complessivamente da 80 a 100 persone, delle quali 25 uomini, il resto ragazzi e poche donne. La<br />

mercede dei primi varia fra gli 88 cent, e 1 fr. e 32 centesimi. I coloritori lavorano a compito, e<br />

guadagnano dai 16 ai 17 franchi per settimana. Le materie inservienti alla fabbricazione, la carta<br />

bianca, gli stampi in legno ed in rame ed i colori, si acquistano in paese. I prodotti consistono in<br />

carte da giuoco da tresette, tarocco, ombra spagnuola, ecc. Se ne fabbricano 600 mazzi al giorno e<br />

200 mila mazzi in un anno, pel valore primitivo, o <strong>di</strong> costo, <strong>di</strong> 44,000 franchi circa.<br />

Anche nelle provincie della Venezia si fabbricano carte da giuoco, con destinazione per le varie<br />

piazze del Levante, ove se ne consuma in gran copia. Solo a Vicenza ve ne sono due fabbriche <strong>di</strong><br />

ogni genere e <strong>di</strong> varie qualità. Se ne producono 50 mila mazzi circa.<br />

Le carte che si fabbricano in Bologna sono abbastanza pregiate, ed hanno un orlo tutl'all'ingiro, a<br />

<strong>di</strong>fferenza delle francesi, che ne vanno esenti.<br />

Legatoria <strong>di</strong> libri. — È utile ausiliario all'arte tipografica, e contribuisce allo smercio ed assicura la<br />

conservazione de' suoi prodotti. Più o meno eleganti e svariate sono le forme e molteplici le<br />

applicazioni <strong>di</strong> quest'industria, la quale ha degni rappresentanti nelle principali città della Penisola.<br />

Di questa guisa in Torino v'ha il Jouy, che si <strong>di</strong>stingue per le dorature sul marocchino e le cornici in<br />

velluto per ritratti. Anche il Triverio allestisce prodotti dello stesso genere (2). Lo stabilimento<br />

Pellas, <strong>di</strong> Genova, lavora in ornati e dorature in rilievo (gouffrage) per etichette. Ma la migliore<br />

rinomanza spetta alla capitale lombarda, alla quale dobbiamo un'annua produzione <strong>di</strong> strenne, che<br />

gareggiano per l'eleganza ed il buon gusto con quanto <strong>di</strong> più perfetto ci viene dall'estero. Basti<br />

infatti il ricordare gli Album del Ripamonti, Carpano e del Canadelli, i cui lavori trovano spaccio,<br />

anzi sono ricercatissimi ovunque. Numeroso è il personale addetto al servizio <strong>di</strong> quegli stabilimenti,<br />

e piuttosto vistosi i capitali impiegati. Altre fabbriche minori attendono pure colà a lavori <strong>di</strong>

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