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COMMA n.1_08 - ANCD

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SCENARI<br />

Comma 01 Gennaio Febbraio 20<strong>08</strong><br />

IN BUONA COMPAGNIA<br />

NEL MONDO<br />

Conad guadagna 19 posizioni nella classifica dei 250 più performanti retailer al mondo<br />

redatta ogni anno da Deloitte. Un allungo che non ha riscontro tra le sei aziende italiane<br />

presenti in graduatoria. Al primo posto riconferma per Wal-Mart, in forte crescita Tesco.<br />

Deloitte – la più grande società<br />

di consulenza privata e indipendente<br />

al mondo – stila<br />

l’annuale classifica dei 250 più performanti<br />

retailer al mondo e la presenta<br />

nello studio 20<strong>08</strong> Global Powers of retailing<br />

pubblicato in collaborazione con la<br />

rivista americana Stores.<br />

Sei le aziende italiane: spicca la performance<br />

di Conad che si piazza all’80esimo<br />

posto guadagnando ben 19<br />

posizioni rispetto all’anno precedente;<br />

meglio di Coop (al 51esimo posto, ma<br />

che di posizioni ne ha perse 2), Esselunga<br />

(124esima, guadagnando 8 posizioni),<br />

Luxottica (162esima, arretrata di<br />

4 posizioni), Gruppo Pam (226esimo, 2<br />

posizioni in meno) e Finiper (228esimo,<br />

recuperando 5 posizioni).<br />

Più in generale, il dato interessante di<br />

quest'anno è l’ingresso in classifica dei<br />

gruppi cinesi e russi: il miglior cinese,<br />

Bailian Group, si è piazzato al 101esimo<br />

posto, mentre il miglior russo, X5, al<br />

191esimo. “È un periodo entusiasmante<br />

per il retailing globale”, commenta Dario<br />

Righetti, partner di Deloitte e responsabile<br />

del Consumer Business. “Il settore<br />

continua a crescere a ritmi sorprendenti. I<br />

grandi player tradizionali consolidano la<br />

loro posizione e nuovi competitor entrano<br />

nella lista dei Top 250. I mercati emergenti<br />

come Russia e Cina, che erano protago-<br />

nisti come mercati di sbocco per le aziende<br />

dei Paesi industrializzati, ora sono presenti<br />

nella rosa con insegne proprie. Questo<br />

non fa che confermare la crescente maturità<br />

nel business dei mercati emergenti per il<br />

settore retail”.<br />

Nello specifico, le vendite totali dei<br />

primi 250 retailer sono salite a 3,25<br />

milioni di miliardi di dollari nel 2006,<br />

con un aumento dell'8 per cento rispetto<br />

all'anno precedente. Secondo lo studio<br />

di Deloitte, il profitto netto medio<br />

(basato su dati forniti da 187 retailer) è<br />

stato del 3,6 per cento, con un leggero<br />

aumento rispetto al 3,5 per cento dell'anno<br />

precedente. Soltanto sette dei<br />

187 retailer hanno riportato una perdita<br />

netta nel 2006, rispetto ai 15 sul totale<br />

di 188 nel 2005.<br />

Tra i top classifica, a dominare incontrastato<br />

ormai da nove anni resta Wal-<br />

Mart, che ha aumentato il suo vantaggio<br />

su Carrefour, seconda. La grande<br />

rimonta è però firmata Tesco, che ha<br />

superato il gigante del mercato tedesco<br />

Metro e si è posizionato al quarto<br />

posto, segnando il primo importante<br />

cambiamento tra i primi cinque retailer<br />

dal 2003.<br />

Il decimo retailer più grande, Schwarz,<br />

sta crescendo ad un tasso maggiore<br />

rispetto al suo rivale più vicino, Aldi<br />

GmbH & Co. Ciò significa che il disli-<br />

vello tra i primi 10 e i rimanenti si sta<br />

ampliando.<br />

Quali aziende per quali consumi<br />

Secondo lo studio, le aziende alimentari<br />

e di prodotti di largo consumo rappresentano<br />

il settore più ampio, con<br />

una media di vendite durante il 2006<br />

pari a 16,5 miliardi di dollari, ma il<br />

margine netto del profitto per questo<br />

gruppo di aziende raggiunge una media<br />

del solo 2,8 per cento. Esistono 49 retailer<br />

di abbigliamento e calzature nella<br />

lista dei primi 250 del 2006 (nel 2004<br />

ce n’erano 40).<br />

I distributori di prodotti elettronici<br />

sono aumentati, dal 2004 ad oggi, da<br />

34 a 37. Anche i retailer specializzati in<br />

altri prodotti (sport, arredamento, giocattoli<br />

e hobbystica, gioielleria e forniture<br />

per l'ufficio...) sono cresciuti, contando<br />

88 presenze nel 2006.<br />

Tra le insegne appartenenti alla rosa dei<br />

primi 250, quelle italiane registrano<br />

una propensione molto bassa all’internazionalizzazione,<br />

attestandosi a 4,2,<br />

in realtà riconducibile alla sola Luxottica,<br />

presente in ben 18 Paesi al mondo.<br />

In linea generale, l’Europa fa registrare<br />

un orientamento internazionale<br />

superiore alla media dei Top 250, che è<br />

pari a 6,2 e ancor più distante dalla<br />

media dei retailer americani (3,9).<br />

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