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Programma Integrato - Comune di Rivoli

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iferimenti ambientali<br />

descrizione dello stato attuale<br />

Assetto urbanistico<br />

L’assetto urbano della città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> è organizzato in due macro-aree nettamente <strong>di</strong>stinte per la morfologia<br />

dei terreni interessati e per epoche <strong>di</strong> costruzione.<br />

La parte più antica della città giace sulla falda estrema della Cresta Grande che degrada in pen<strong>di</strong>o sempre<br />

più lieve a mano a mano che dal piazzale del Castello si scende in Piazza Martiri della Libertà.<br />

Il centro <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> si è articolato essenzialmente lungo la attuale via F.lli Piol, ai lati della quale sono sorti<br />

spontaneamente, come <strong>di</strong>mostra il <strong>di</strong>segno quasi casuale degli stessi, gli isolati secondo tre prevalenti<br />

<strong>di</strong>rezioni nelle quali l’e<strong>di</strong>ficazione era più facile per la presenza <strong>di</strong> terreni meno acclivi e meno esposti al<br />

vento con maggiori accentuazioni lungo l'asse <strong>Rivoli</strong>-Alpignano e <strong>Rivoli</strong>-Villarbasse-Rivalta.<br />

La gran parte dell’e<strong>di</strong>ficazione, nel secolo appena concluso, si è invece concentrata essenzialmente nella<br />

pianura imme<strong>di</strong>atamente a ridosso della collina morenica dove si trovano le parte del territorio più<br />

densamente popolata. Tali aree urbane sono comprese tra il confine est con Collegno-Grugliasco e le<br />

regioni Posta Vecchia e Nuova (all’incrocio della Statale <strong>di</strong> Susa con la strada <strong>di</strong> Alpignano), Borgo Nuovo<br />

(a nord del Castello e ad occidente del vecchio nucleo) e Borgo Uriola, nei pressi della confluenza della<br />

strada <strong>di</strong> Villarbasse con quella <strong>di</strong> Rivalta.<br />

Sull'asse <strong>di</strong> corso Francia si addensano e<strong>di</strong>fici che impegnano, senza soluzioni <strong>di</strong> continuità, una fascia <strong>di</strong><br />

terreno che, su ciascuno dei due lati, ha un profon<strong>di</strong>tà me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> circa 5-600 metri con punti <strong>di</strong> ben<br />

maggiore profon<strong>di</strong>tà in prossimità del quartiere Terracorta <strong>di</strong> Collegno, mentre, a sud <strong>di</strong> corso Francia, le<br />

attività industriali hanno quasi saturato l'area compresa tra questo, corso Allamano e la tangenziale.<br />

Patrimonio storico – artistico e culturale<br />

<strong>Rivoli</strong> è ricca <strong>di</strong> testimonianze architettoniche: le chiese, fra le quali Santa Croce, costruita nel ‘500 e<br />

rimaneggiata nel ‘600; la Collegiata <strong>di</strong> Santa Maria della Stella del ‘300, della quale rimane solo la torre<br />

campanaria; la Parrocchiale <strong>di</strong> San Martino del ‘700 che conserva uno splen<strong>di</strong>do altare maggiore in stile<br />

barocco progettato dallo Juvarra. Nel centro storico, che ha mantenuto le sue caratteristiche originali, c’è<br />

da segnalare la Casa del Conte Verde, con le sue notevoli decorazioni e il Palazzo Piozzo da Rosignano.<br />

Altra particolarità della città sono le sue ville: Villa d’Ussol sede del Municipio, Villa Cavalli d’Olivola e, fuori<br />

dal centro Villa Antonelli e Villa Melano<br />

Paesaggio e percezione visiva<br />

Nell'ambito interessato dagli interventi, il centro storico, l'aspetto <strong>di</strong> maggior rilievo paesaggistico è dato<br />

dall'esaltazione degli elementi storico - architettonici offerta dalla morfologia del territorio.<br />

La morfologia del territorio interessato, che costituisce il margine estremo della dorsale della collina<br />

morenica che si protende verso la pianura torinese, esalta infatti una percezione visiva ad ampio raggio <strong>di</strong><br />

parti rilevanti dell’antico nucleo.<br />

L'ubicazione del Castello sull'estremo margine della dorsale collinare ne esalta la percezione visiva ad<br />

ampio raggio lungo tutte le <strong>di</strong>rettrici <strong>di</strong> provenienza. Una tale emergenza costituisce da un lato l'elemento<br />

da curare e da salvaguardare nella valutazione <strong>di</strong> interventi che possono costituire fattore <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo e <strong>di</strong><br />

ostruzione visiva e, dall'altro, non può non costituire il fulcro su cui basare interventi <strong>di</strong> riqualificazione del<br />

paesaggio urbano..<br />

In posizione più ribassata, meno visibili a <strong>di</strong>stanza panoramica ma <strong>di</strong> grande incidenza in prospettiva più<br />

ravvicinata, e sovente in simbiosi con il Castello, fulcri <strong>di</strong> percezione visiva sono offerti dalla Collegiata Alta<br />

(S. Maria della Stella), dall'antico campanile della Collegiata, dalla chiesa <strong>di</strong> S. Croce e da molti altri e<strong>di</strong>fici<br />

<strong>di</strong> interesse storico-architettonico. In molti punti del centro, la visuale è sovente arricchita da altri elementi<br />

<strong>di</strong> pregio: la prospettiva ravvicinata <strong>di</strong> una via storica, lo sfondo a me<strong>di</strong>o raggio <strong>di</strong> una piazza, uno scorcio<br />

<strong>di</strong> giar<strong>di</strong>no storico, la presenza sullo sfondo della Collegiata Alta.<br />

In questa parte della città prevale l’immagine storica della città con la <strong>di</strong>ffusa presenza <strong>di</strong> elementi<br />

architettonici <strong>di</strong> pregio, sia civili che religiosi. Un contesto nel quale va segnalata la presenza <strong>di</strong>e ville<br />

storiche con gli annessi giar<strong>di</strong>ni, testimonianza <strong>di</strong> un ruolo residenziale turistico che la città ha assolto nei<br />

secoli scorsi, elementi particolarmente significativi anche nel contesto <strong>di</strong> una fruizione del paesaggio<br />

urbano <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong> attraverso percorsi pedonali.<br />

Viabilità e traffico<br />

Nei secoli XIV e XV, secondo piani predefiniti, come <strong>di</strong>mostra la regolarità dello schema viario che <strong>di</strong>segna<br />

isolati rettangolari regolari in senso nord-sud, viene relizzato il terzo ampliamento nell'area attualmente<br />

racchiusa tra le vie Rombò, S. Rocco, Balegno, S. Martino e la salita al Castello. Complessivamente, il<br />

sistema viario del centro storico risulta a maglia regolare con tratti <strong>di</strong> ricercata sinuosità in quelli <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>rezione est-ovest 3 (ampliamento del XIII secolo), con e<strong>di</strong>fici che, in genere, non superano i due piani <strong>di</strong><br />

altezza. Una maglia che conserva la tipica struttura me<strong>di</strong>oevale e quattrocentesca, incentrata sulle vie<br />

Piol, Roma e Gran<strong>di</strong> con le piazzette Bollani, del Municipio e Garibal<strong>di</strong> ad “arricchire” la prima e l'ultima, i<br />

tre assi si concludono poi in altrettante piazze <strong>di</strong> origine più recente: piazza Martiri della Libertà, piazza<br />

S.Bartolomeo e piazza Marconi. Le strade laterali che si <strong>di</strong>ramano secondo una rete minuta ed or<strong>di</strong>nata<br />

alimentano un traffico prevalentemente pedonale essendo quello veicolare fortemente penalizzato oltre<br />

che dalla pedonalizzazione <strong>di</strong> via Piol, dalle sezioni stradali, dalla irregolarità dei profili altimetrici e<br />

dell'allineamento degli e<strong>di</strong>fici.<br />

Geologia, idrogeologia e geomorfologia<br />

Sotto gli aspetti geo-morfologico, idrogeologico e geotecnico e pedologico:<br />

• la successione litostratigrafica è caratterizzata da un primo orizzonte <strong>di</strong> m 0.5-1.5 costituito da terreno<br />

<strong>di</strong> riporto derivante dal processo <strong>di</strong> alterazione pedogenetica che ha interessato la parte più<br />

superficiale dei depositi glaciali seguito da un secondo orizzonte <strong>di</strong> depositi glaciali <strong>di</strong> ablazione<br />

appartenenti all’unità allostratigrafica <strong>di</strong> Cresta Grande costituiti da ciottoli immersi in una matrice<br />

sabbioso-ghiaiosa, con locali inclusioni <strong>di</strong> lenti argillo-limose;<br />

• la porzione <strong>di</strong> rilievo collinare interessata dal progetto non è interessata da circolazione idrica<br />

profonda;<br />

• i versanti presentano buone con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> stabilità generale e le scarpate artificiali hanno pendenza<br />

all’angolo <strong>di</strong> attrito interno del materiale costituente;<br />

• localmente sono evidenti segni <strong>di</strong> erosione superficiale imputabili a deflusso incontrollato <strong>di</strong> acque<br />

meteoriche;<br />

• il suolo <strong>di</strong> modesta potenza (0.80-1.20 m) poggia sul detrito morenico, ha tessitura sciolta (sabbioso,<br />

sabbioso-limoso), pressocchè privo <strong>di</strong> s.o. e <strong>di</strong> attività microbiologica, con C.S.C. insufficiente;<br />

• quasi nulla la capacità <strong>di</strong> campo delle acque meteoriche, prevale la frazione defluente per<br />

ruscellamento superficiale a quella <strong>di</strong> infiltrazione;<br />

• limitata ed insufficiente la <strong>di</strong>sponibilità idrica per la vegetazione;<br />

• scarso ancoraggio al suolo (galleggiamento) degli esemplari arborei <strong>di</strong> maggiore taglia.<br />

Per quanto attiene la vegetazione si osserva che:<br />

• il quadro vegetazionale eterogeneo evidenzia impianti casuali, intercalati e successivi ad un <strong>di</strong>segno<br />

originario <strong>di</strong> tipo formale (alberate)<br />

• assente la rinnovazione, il piano arbustivo e quasi del tutto quello erbaceo (tranne versante sud) e<br />

l’evoluzione naturaliforme<br />

• molti soggetti <strong>di</strong> alcune specie eccedono l’età <strong>di</strong> maturità fisiologica<br />

• gli alberi presentano <strong>di</strong>ffusi sintomi <strong>di</strong> fitopatie<br />

• molti soggetti arborei sono in precarie situazioni fitostatiche<br />

• sia le alberate che le consociazioni a sesto irregolare presentano densità d’impianto eccessiva<br />

• l’area non presenta più alcun elemento <strong>di</strong> naturalità, rientra a pieno titolo in un ecosistema fortemente<br />

antropizzato (ecosistema urbano), non separato da un ecotono dall’ecosistema semi-naturale della<br />

Collina morenica.<br />

3 E' probabile che la sinuosità fosse “ricercata” per ridurre la violenza del vento in arrivo dalla Valle <strong>di</strong> Susa che<br />

avrebbe altrimenti percorso con identica forza l'intera via visto che questa corre nella stessa <strong>di</strong>rezione.<br />

Città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong>/ <strong>Programma</strong> integrato LR4/2000 / La città e il Castello / Settembre 2001 52

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