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Programma Integrato - Comune di Rivoli

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analisi e valutazione degli impatti<br />

Prima <strong>di</strong> esaminare le <strong>di</strong>verse linee <strong>di</strong> intervento, occorre sottolineare che esse costituiscono un insieme<br />

integrato <strong>di</strong> opere che, ove realizzate contestualmente, danno luogo ad effetti cumulativi<br />

complessivamente superiori a quelli della singola opera.<br />

Si identificano in tal senso due complessi sinergici <strong>di</strong> interventi:<br />

• il primo riguarda il sistema della mobilità: le opere previste sono volte:<br />

- a realizzare maggiori opportunità <strong>di</strong> sosta, al fine <strong>di</strong> evitare la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> forme incontrollate <strong>di</strong><br />

occupazione degli spazi soprattutto nelle aree prospicienti il Castello ed il limitrofo parco,<br />

- a favorire la mobilità ciclo – pedonale, attraverso l’estensione dei percorsi ad essa de<strong>di</strong>cati e la loro<br />

connessione reticolare;<br />

- a promuovere l’uso del mezzo pubblico, attraverso l’impianto <strong>di</strong> una linea circolare <strong>di</strong> bus elettrici,<br />

che raccorda tutte le principali aree <strong>di</strong> parcheggio veicolare con le aree centrali e <strong>di</strong> interesse<br />

storico, interconnessa con il percorso meccanizzato <strong>di</strong> risalita sulla collina, intervento quest’ultimo<br />

strutturale per ridurre la pressione veicolare sul Castello e le aree a parco circostanti;<br />

• il secondo riguarda il recupero <strong>di</strong> aree a parco e <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici e impianti a carattere storico in esse presenti;<br />

questi interventi danno luogo da un lato alla riqualificazione botanica <strong>di</strong> aree oggi tutelate ma<br />

notevolmente compromesse dalla <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> vegetazione infestante, dall’altro all’ampliamento dei<br />

fattori <strong>di</strong> attrazione turistica (recupero <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici storici, promozione <strong>di</strong> attività che ne sostengono la<br />

frequentazione, ampliamento della ricettività alberghiera in e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> interesse storico).<br />

interventi oggetto <strong>di</strong> richiesta <strong>di</strong> finanziamento<br />

parco <strong>di</strong> san grato e pen<strong>di</strong>ci del castello<br />

Per quanto riguarda il complesso <strong>di</strong> interventi previsti nel parco <strong>di</strong> San Grato e nelle pen<strong>di</strong>ci del Castello,<br />

si sono identificate le problematiche attinenti il paesaggio ed il patrimonio storico – artistico e culturale<br />

come quelle più <strong>di</strong>rettamente e marcatamente influenzate dalle opere in progetto. Per entrambe le<br />

componenti, il recupero ed il riutilizzo <strong>di</strong> aree degradate poste nelle prossimità del Castello, dà luogo ad<br />

impatti positivi, <strong>di</strong> elevato rilievo, permanenti. Questa valutazione si basa sul fatto che si tratta <strong>di</strong> opere<br />

realizzate prestando cura al contesto storico, architettonico e urbanistico, collocate in una strategia<br />

articolata su più linee <strong>di</strong> intervento la cui comune finalità è il potenziamento dell’attrattività turistica della<br />

città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong>. Per quanto attiene la sistemazione delle aree si evidenzia che il progetto prevede l’utilizzo<br />

<strong>di</strong> attrezzature ed arre<strong>di</strong> <strong>di</strong> pregio sia per quanto riguarda panche (previste in legno), tavoli (in legno),<br />

sedute (in pietra), gradonature e pavimentazioni , muri <strong>di</strong> contenimento.<br />

Una maggiore attrattività turistica significa anche positivi effetti socioeconomici, prodotti dall’attivazione <strong>di</strong><br />

un motore <strong>di</strong> sviluppo qualificato, con il duplice beneficio da un lato del pieno recupero <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici o parti<br />

della città storica oggi in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> degrado, dall’altro <strong>di</strong> formazione <strong>di</strong> occasioni <strong>di</strong> lavoro moderne.<br />

Parte degli interventi riguardano la realizzazione <strong>di</strong> percorsi per la mobilità non motorizzata, anche<br />

attraverso la realizzazione <strong>di</strong> nuovi tratti infrastrutturali (in particolare la scalea <strong>di</strong> risalita dalla piazza S.<br />

Bartolomeo al Seminario), connessi alla formazione <strong>di</strong> aree <strong>di</strong> sosta veicolare <strong>di</strong> corrispondenza. Questi<br />

interventi, con altri, compresi nel Progetto <strong>Integrato</strong> ed attinenti l’offerta <strong>di</strong> trasporto, sono volti a realizzare<br />

migliori con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> traffico: sia favorendo l’accesso pedonale all’area del Castello, sia organizzando la<br />

sosta veicolare, sia spostando quote <strong>di</strong> mobilità sul trasporto collettivo. Da questo tipo <strong>di</strong> interventi sono<br />

da attendersi impatti positivi, permanenti, <strong>di</strong> rilievo significativo, con potenziale effetto cumulativo nel<br />

tempo sulla qualità dell’ambiente urbano.<br />

Seppure forse <strong>di</strong> minore intensità, analoghi effetti sono da attendersi sulla qualità dell’aria, sul rumore, sui<br />

rischi <strong>di</strong> incidentalità.<br />

Altri interventi riguardano la vegetazione:<br />

- la razionalizzazione del verde passa preliminarmente attraverso abbattimenti <strong>di</strong> soggetti precari,<br />

<strong>di</strong>radamenti, sostituzione <strong>di</strong> specie non ornamentali estranee alla consociazione climax<br />

- il mantenimento e valorizzazione delle alberate e degli “esemplari” prevede drastici interventi <strong>di</strong><br />

potatura e <strong>di</strong> dendrochirurgia<br />

- i nuovi impianti arborei sostituiscono solo in parte gli abbattimenti, privilegiando il piano arbustivo<br />

- oltre alle specie ornamentali <strong>di</strong> completamento delle alberate esistenti, i nuovi impianti saranno<br />

realizzati utilizzando esclusivamente con specie presenti nella Collina morenica<br />

- stante i forti segni <strong>di</strong> antropizzazione presenti ed irrinunciabili, nonostante quanto al punto precedente,<br />

non si tenderà a ricostituzione <strong>di</strong> un habitat semi-naturale, ma esclusivamente alla reintroduzione<strong>di</strong><br />

specie tipiche del climax, per motivi <strong>di</strong> adattamento microclimatico ed alla semplificazione della<br />

manutenzione oltre che paesistici.<br />

Anche in questo caso gli effetti previsti sono positivi, permanenti, <strong>di</strong> rilievo significativo, ancorché si tratti<br />

più <strong>di</strong> sostituzione <strong>di</strong> vegetazione che <strong>di</strong> estensione delle aree ver<strong>di</strong>. La riqualificazione del contesto<br />

urbanistico storico richiede anche interventi <strong>di</strong> arredo a verde della città in sintonia con le opere <strong>di</strong><br />

recupero dei beni storico - architettonici. Il verde urbano deve inoltre estendersi, in forme più articolate<br />

nelle zone <strong>di</strong> margine urbano, raccordandosi progressivamente alle aree a vegetazione naturale esterne<br />

alla città: nel caso specifico questo si attua con le aree a parco e con l’arredo a verde dei percorsi ciclopedonali<br />

e delle aree a parcheggio.<br />

Per quanto riguarda in particolare i percorsi pedonali si richiama in particolare la realizzazione della scalea<br />

<strong>di</strong> risalita in <strong>di</strong>rezione dell’area del Seminario, intervento che comporta l’occupazione <strong>di</strong> suolo ine<strong>di</strong>ficato e<br />

l’inserimento nel versante <strong>di</strong> un nuovo manufatto. I potenziali impatti sulla vegetazione riguardano la fase<br />

<strong>di</strong> cantiere (interferenza con gli usi in atto) e la successiva fase al termine delle attività <strong>di</strong> costruzione, con<br />

il rischio <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> essenze infestanti in assenza <strong>di</strong> una accurata sistemazione morfologica e della<br />

copertura del suolo nella zona <strong>di</strong> intervento. Nelle successive fasi <strong>di</strong> determinazione progettuale, ed in<br />

particolare nella fase <strong>di</strong> progetto esecutivo, verranno definiti gli accorgimenti e le misure necessarie per<br />

Città <strong>di</strong> <strong>Rivoli</strong>/ <strong>Programma</strong> integrato LR4/2000 / La città e il Castello / Settembre 2001 53

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