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Sacre impronte e oggetti - Università degli Studi di Torino

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COSE DI UN ALTRO MONDO: OGGETTI SACRI<br />

NELLA TRADIZIONE DEGLI INDIANI DELLE PIANURE<br />

1. Oggetti non-or<strong>di</strong>nari.<br />

ENRICO COMBA<br />

<strong>Università</strong> <strong>di</strong> <strong>Torino</strong><br />

Nell’Aprile del 1958 ci fu grande agitazione nella riserva <strong>degli</strong><br />

Cheyenne settentrionali, in Montana. Voci concitate e allarmate riferivano<br />

che il ‘Copricapo Sacro’ se n’era andato, alcuni temevano che potesse<br />

essere venduto o ceduto a qualche estraneo, a un museo o a un<br />

commerciante. Le autorità della riserva furono imme<strong>di</strong>atamente chiamate<br />

in causa e le associazioni militari, un’antica istituzione dei tempi<br />

in cui gli Cheyenne erano cacciatori e guerrieri equestri e che è sopravvissuta<br />

nel Ventesimo Secolo, si misero in allerta. Che cosa era successo?<br />

Il Custode del Copricapo Sacro, Ernest American Horse, che era<br />

stato appena nominato nel suo ruolo e aveva preso in consegna il sacro<br />

oggetto, era partito improvvisamente verso Sheridan, nel Wyoming. Intercettato<br />

lungo il percorso, egli si <strong>di</strong>fese sostenendo che, dal momento<br />

che gli era stato raccomandato <strong>di</strong> non lasciare mai l’oggetto incusto<strong>di</strong>to,<br />

aveva pensato <strong>di</strong> portarlo con sé nel viaggio. I membri delle società<br />

militari tuttavia requisirono l’involto contenente il Copricapo e lo consegnarono<br />

all’Ufficio dell’amministrazione della tribù, dove rimase per<br />

alcuni giorni in attesa che si trovasse una nuova persona alla quale affidarne<br />

la custo<strong>di</strong>a 1 .<br />

L’agitazione che percorse la comunità cheyenne in questa occasione<br />

era motivata dal fatto che l’oggetto in questione non era un oggetto<br />

qualsiasi e neppure una semplice reliquia sacra o una testimonianza del<br />

passato. Il Copricapo Sacro <strong>di</strong> Bisonte (esevone) rappresenta il punto <strong>di</strong><br />

congiunzione <strong>degli</strong> Cheyenne con l’universo che li circonda, la continuità<br />

e la possibilità <strong>di</strong> sopravvivenza della comunità nel suo insieme.<br />

1 P. J. POWELL, Issiwun: <strong>Sacre</strong>d Buffalo Hat of the Northern Cheyenne, Mon -<br />

tana: The Magazine of Western History 10 (1960) n.1, 35.<br />

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