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Sacre impronte e oggetti - Università degli Studi di Torino

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42<br />

Enrico Comba<br />

Nelle parole <strong>di</strong> padre Peter Powell, che ha frequentato gli Cheyenne per<br />

decenni, esso incorpora la ‘cosa sacra’ per eccellenza, «il legame supremo<br />

che unisce il passato, il presente e il futuro, facendone una cosa sola»<br />

2 . Avvolto in un involto <strong>di</strong> pelle, che contiene anche altri <strong>oggetti</strong> <strong>di</strong><br />

accompagnamento, offerte, e così via, viene conservato scrupolosamente<br />

da una persona a cui viene affidato questo compito a nome dell’intera<br />

comunità e che un tempo trasmetteva l’incarico all’interno della<br />

stessa famiglia. Nel passato, l’oggetto sacro veniva esposto pubblicamente<br />

solo in rare occasioni: nel caso <strong>di</strong> una grave malattia, nel corso<br />

della cerimonia <strong>di</strong> rinnovamento delle Frecce <strong>Sacre</strong> (maahotse), oppure<br />

se, in una spe<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> guerra, qualcuno chiedeva <strong>di</strong> poterlo indossare,<br />

in genere in seguito a una visione o a un voto pronunciato in precedenza<br />

3 . Il Copricapo Sacro è un apporto dei Sutaio, un gruppo parlante<br />

una lingua strettamente imparentata a quella <strong>degli</strong> Cheyenne veri e<br />

propri (o Tsistsistas). I due gruppi si unirono in un’epoca imprecisata,<br />

che alcuni autori collocano intorno alla metà del Settecento: i Sutaio<br />

recarono con sé il Copricapo Sacro (esevone) e la cerimonia della Danza<br />

del Sole come caratteristiche specifiche del proprio gruppo, mentre i<br />

Tsistsistas avevano le Frecce <strong>Sacre</strong> (maahotse) e la cerimonia Massaum,<br />

che garantiva il rapporto con il mondo animale. Dopo le complesse vicende<br />

storiche che hanno portato ai conflitti militari durante l’Ottocento,<br />

alla costituzione delle riserve e alla fine della vita nomade, gli<br />

Cheyenne si sono separati in un gruppo meri<strong>di</strong>onale, stanziato in Oklahoma,<br />

presso il quale vengono ancora conservate le <strong>Sacre</strong> Frecce, e<br />

un gruppo settentrionale, in Montana, dove si trova il Copricapo Sacro.<br />

Quest’ultimo continua a essere considerato come il canale privilegiato<br />

che trasmette l’energia e la forza vitale dal Creatore (maheo) al<br />

mondo umano, convogliando il potere benefico alla comunità e, in particolar<br />

modo, alle donne 4 .<br />

Questi <strong>oggetti</strong> però non sono in alcun modo peculiari <strong>degli</strong> Cheyenne.<br />

I Teton (o Lakota) considerano con grande reverenza una pipa,<br />

chiamata Pipa del Vitello <strong>di</strong> Bisonte, conservata nella riserva <strong>di</strong><br />

2 Ivi, 35.<br />

3 G. B. GRINNELL, The Cheyenne In<strong>di</strong>ans: Their History and Ways of Life, vol.<br />

2, New Haven, Conn. 1923 (rist. Lincoln 1972), 562-563.<br />

4 P. J. POWELL, People of the <strong>Sacre</strong>d Mountain: a History of the Cheyenne<br />

Chiefs and Warrior Societies, 1830-1879; with an Epilogue 1969-1974, vol. 2, San<br />

Francisco 1981, XXXVIII.

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