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Atlante corologico delle piante vascolari della provincia di Cremona

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Fig. 2.3: climatogrammi <strong>di</strong> Crema, <strong>Cremona</strong> e Casalmaggiore (1992-2005).<br />

principale in corrispondenza dei mesi invernali (gennaiomarzo)<br />

e da uno secondario estivo (agosto).<br />

Il clima, trovandosi in piena regione temperata, rivela una<br />

sostanziale omogeneità, caratterizzandosi come <strong>di</strong> tipo continentale<br />

con forti escursioni termiche annue e precipitazioni,<br />

<strong>di</strong> ridotta intensità complessiva, <strong>di</strong>stribuite in modo pressoché<br />

uniforme nell’arco dell’anno, con escursioni dei valori pluviometrici<br />

abbastanza contenute. In primavera prevalgono venti<br />

da sud-ovest, mentre la circolazione si attenua durante l’estate<br />

quando dominano campi <strong>di</strong> pressione livellata; in autunno la<br />

situazione torna ad essere perturbata da circolazioni provenienti<br />

da sud-ovest o, comunque, da venti occidentali.<br />

L’inverno vede l’instaurarsi <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni favorevoli alla formazione<br />

e al ristagno <strong>di</strong> nebbie, soprattutto nella zona meri<strong>di</strong>onale,con<br />

la conseguente induzione <strong>di</strong> basse temperature dovute<br />

al mancato assorbimento <strong>di</strong> calore da parte del suolo.<br />

L’entità <strong>delle</strong> precipitazioni, in aumento complessivo nell’ambito<br />

<strong>della</strong> <strong>provincia</strong> nell’ultimo quin<strong>di</strong>cennio,si attesta su<br />

valori compresi tra i 900-950 mm annui nell’area casalasca e<br />

i 1.000-1.050 mm nel settore cremasco, a fronte dei 600-700<br />

mm annui per il casalasco e 800-850 per la zona <strong>di</strong> Crema<br />

registrati in precedenza (La vegetazione ... 1995). Sulla situazione<br />

me<strong>di</strong>a, espressa da valori decisamente elevati, incide<br />

particolarmente il periodo 1996-1999 nel quale l’intera <strong>provincia</strong><br />

ha avuto precipitazioni annue superiori a 1.200 mm.<br />

I mesi autunnali hanno un regime <strong>di</strong> piovosità particolarmente<br />

consistente, registrandosi tuttavia un secondo picco<br />

primaverile, <strong>di</strong> minor entità. Il mese meno piovoso è, per l’intero<br />

territorio <strong>provincia</strong>le, febbraio.<br />

Un’omogeneità sostanziale e generalizzata su tutto il territorio<br />

si riscontra relativamente alla termometria. La continentalità<br />

del clima in<strong>di</strong>ca i mesi <strong>di</strong>cembre-gennaio e luglioagosto<br />

come, rispettivamente, i più fred<strong>di</strong> e i più cal<strong>di</strong>. Se le<br />

me<strong>di</strong>e annue si aggirano intorno ai 14°-15°C,va segnalata l’in<strong>di</strong>cazione<br />

in letteratura <strong>di</strong> un cuneo freddo in corrispondenza<br />

dell’area casalasca, mentre i valori termici più elevati si<br />

riscontrano nelle stazioni citta<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Crema e <strong>Cremona</strong>,<br />

lasciando sospettare un leggero effetto <strong>di</strong> clima urbano in<br />

corrispondenza <strong>delle</strong> stesse. L’escursione termica annua si<br />

aggira intorno a 22°-23°C.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista bioclimatico la <strong>provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Cremona</strong><br />

rientra pertanto nella regione mesaxerica del clima temperato,<br />

sottoregione ipomesaxerica contrassegnata da una curva<br />

termica sempre positiva, poiché la temperatura me<strong>di</strong>a del<br />

mese più freddo è compresa tra 0° e 10°C, con la normale<br />

comparsa <strong>di</strong> gelate. Mentre, tuttavia, il nord dell’area <strong>provincia</strong>le<br />

non soggiace a perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> siccità,anche grazie alla superficialità<br />

<strong>della</strong> falda freatica che compensa eventuali deficienze<br />

idriche estive, agendo invece d’inverno da tampone sulle<br />

temperature al suolo (tipo B), il tratto centrale e soprattutto<br />

meri<strong>di</strong>onale <strong>della</strong> <strong>provincia</strong> può andare incontro a perio<strong>di</strong><br />

estivi <strong>di</strong> siccità, in concomitanza con un minimo pluviometrico<br />

e un massimo termometrico. Questa relazione precipitazioni-temperature<br />

è ben illustrata dai <strong>di</strong>agrammi climatici<br />

(Fig. 2.3) <strong>delle</strong> stazioni termo-pluviometriche <strong>provincia</strong>li relative<br />

al periodo 1992-2005 (fonte ARPA Lombar<strong>di</strong>a). A tale<br />

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