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Atlante corologico delle piante vascolari della provincia di Cremona

Atlante corologico delle piante vascolari della provincia di Cremona

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dell’Oglio) e occidentali (valle dell’Adda).Verso sud la scarpata morfologica del solco padano si interrompe invece all’altezza<br />

<strong>di</strong> <strong>Cremona</strong>,risultando livellata,lungo il restante tratto fino a Casalmaggiore,dalle stesse alluvioni del fiume Po.La porzione centro-settentrionale<br />

<strong>della</strong> <strong>provincia</strong> appare ancora interessata da alte scarpate in corrispondenza <strong>della</strong> valle del Serio, a sud <strong>di</strong><br />

Crema e fino a Monto<strong>di</strong>ne, e <strong>della</strong> valle relitta del Serio morto, da Ripalta Vecchia fino quasi a Pizzighettone dove queste si innestano<br />

nella più vasta valle dell’Adda. Scarpate meno nette sono anche riferibili alla valle relitta del Morbasco, che attraversa la<br />

parte centrale <strong>della</strong> <strong>provincia</strong> in <strong>di</strong>rezione nord-sud sfociando nella valle del Po nei pressi <strong>di</strong> <strong>Cremona</strong>.<br />

I dossi morfologici sono modesti rilievi <strong>di</strong> terreno talora quasi impercettibili, il maggiore dei quali è identificabile con il<br />

Pianalto <strong>di</strong> Romanengo. Escluso questo, gli altri dossi sono ascrivibili perlopiù a epoche più recenti e la loro formazione <strong>di</strong>pende<br />

dai processi generatori <strong>della</strong> pianura attuale e, in particolare, dalle acque superficiali.<br />

Le valli fluviali relitte sono sempre opera dei fiumi e connotano alcune aree <strong>della</strong> nostra <strong>provincia</strong>. In sostanza si tratta<br />

<strong>delle</strong> vestigia <strong>di</strong> valli fluviali morte estese anche su considerevoli superfici, come nel caso del Moso vasta zona ex-palustre protesa<br />

a nord-ovest <strong>di</strong> Crema e <strong>della</strong> valle del Morbasco articolata morfostruttura che si snoda dalle propaggini sud-orientali del<br />

Pianalto <strong>di</strong> Romanengo fino al Po, presso Cavatigozzi.Anche le valli del Serio Morto e del Serio <strong>di</strong> Grumello vanno annoverate<br />

in questa categoria, insieme a solchi <strong>di</strong> più modesta entità che, tuttavia, segnano fittamente il territorio.<br />

2.3 Il suolo<br />

I suoli <strong>della</strong> <strong>provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Cremona</strong>, pur mostrando un’articolata serie <strong>di</strong> variazioni tipologiche (il progetto <strong>di</strong> cartografia del<br />

suolo dell’ERSAF ha identificato 177 tipi <strong>di</strong> suolo in <strong>provincia</strong>), sono sostanzialmente improntati dalla natura prevalentemente<br />

carbonatica del substrato che, unita alla ridotta aggressività del clima, limita notevolmente l’evoluzione dei processi pedogenetici.<br />

Quin<strong>di</strong> i suoli più ampiamente <strong>di</strong>ffusi sul territorio risultano essere calcarei, a reazione alcalina o subalcalina.Va peraltro<br />

posta in evidenza la <strong>di</strong>versità palese esistente tra i suoli del livello fondamentale <strong>della</strong> pianura, sottoposti da lungo tempo all’azione<br />

dei fattori pedogenetici e i suoli <strong>delle</strong> valli fluviali, in qualche caso ancor oggi rimaneggiati dagli eventi idrologici o,<br />

comunque, più recenti e quin<strong>di</strong> meno pedogenizzati, ma non <strong>di</strong> rado caratterizzati da un moderato contenuto <strong>di</strong> carbonati, a<br />

seconda <strong>della</strong> natura dei se<strong>di</strong>menti depositati dalle acque fluviali. Allontanandosi dai fiumi attivi, i substrati prevalentemente<br />

bruti iniziano a mostrare i primi sta<strong>di</strong> <strong>di</strong> alterazione superficiale, presentando una brunificazione sempre più accentuata che<br />

culmina nei suoli del livello fondamentale <strong>della</strong> pianura. Questi, dotati <strong>di</strong> un buon contenuto <strong>di</strong> ferro libero, <strong>di</strong> humus e <strong>di</strong> argilla<br />

presentano una colorazione marcatamente bruna e appaiono allo stesso tempo decisamente strutturati, con un orizzonte B<br />

piuttosto profondo.La loro genesi comune ha all’origine un substrato calcareo sciolto,interessato da forti oscillazioni <strong>della</strong> falda<br />

freatica che ne comporta, alternativamente, momenti <strong>di</strong> saturazione e momenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>sseccamento del profilo. Ciò comporta una<br />

lenta migrazione del carbonato <strong>di</strong> calcio negli orizzonti più bassi dando origine a formazioni assai dure e compatte, ad andamento<br />

suborizzontale, che localmente prendono il nome <strong>di</strong> “gès”, ovvero a concrezioni <strong>di</strong> varia <strong>di</strong>mensione dette “bambole”o<br />

“castracan”. Ciononostante gli orizzonti superficiali vengono costantemente sottoposti a un processo <strong>di</strong> ricarbonatazione a<br />

opera <strong>delle</strong> irrigazioni effettuate con acque solitamente piuttosto dure, ma anche per l’effetto <strong>della</strong> risalita idrica estiva per<br />

capillarità dell’acqua <strong>di</strong> falda. Fanno eccezione a questo evento i suoli del tratto più settentrionale <strong>della</strong> <strong>provincia</strong>, impostati su<br />

substrati molto permeabili e costituiti da elementi anche piuttosto grossolani. Non è rara, infine, l’esistenza <strong>di</strong> suoli idromorfi<br />

determinati dalla presenza a debole profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> falde idriche temporanee sospese, sostenute cioè da circoscritti livelli argillosi<br />

o limosi impermeabili. In tal caso sono evidenti all’interno del profilo screziature o concrezioni rossastre, dovute alla riossidazione<br />

del catione Fe ++ . Gli stati <strong>di</strong> anaerobiosi che vi si producono risultano particolarmente selettivi nei riguar<strong>di</strong> <strong>della</strong><br />

vegetazione che vi si fosse impostata.Va ancora notato, a questo proposito, che anche alti valori <strong>di</strong> alcalinità possono limitare<br />

l’attività microbiologica e rendere <strong>di</strong>fficoltosa l’assimilabilità, da parte <strong>delle</strong> <strong>piante</strong>, <strong>di</strong> microelementi nutritivi, causando <strong>di</strong>sturbi<br />

allo sviluppo vegetativo.Tale dato assume un significato essenziale se si considera il non raro caso <strong>di</strong> suoli presenti in area<br />

<strong>provincia</strong>le dotati <strong>di</strong> un pH superiore a 8-8,5.<br />

2.4 Le unità geo-ambientali<br />

La carta <strong>delle</strong> unità geo-ambientali utilizzata come base cartografica per la visualizzazione <strong>della</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>delle</strong> specie è<br />

il risultato <strong>di</strong> una rielaborazione del lavoro svolto dall’ERSAF per la redazione <strong>della</strong> carta pedologica <strong>della</strong> pianura lombarda.<br />

Tale ente ha classificato il territorio lombardo <strong>di</strong> pianura me<strong>di</strong>ante l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> Sistemi, Sottosistemi e Unità <strong>di</strong> Paesaggio<br />

tra loro collegati in un sistema gerarchico.<br />

Per l’elaborazione <strong>delle</strong> carte floristiche lo schema è stato parzialmente ridefinito per meglio evidenziare a scala <strong>provincia</strong>le<br />

alcune unità ritenute particolarmente significative dal punto <strong>di</strong> vista floristico. Sono state così rappresentate 11 unità geoambientali<br />

sud<strong>di</strong>vise in 3 unità <strong>di</strong> paesaggio:<br />

A. Paesaggio <strong>delle</strong> valli fluviali dei corsi d’acqua olocenici: questa tipologia <strong>di</strong> paesaggio include i piani <strong>di</strong> <strong>di</strong>vagazione<br />

dei principali fiumi, attivi o relitti, e le loro superfici terrazzate, situate a quote maggiori rispetto al corso d’acqua e affrancate<br />

dai più <strong>di</strong>retti influssi <strong>della</strong> corrente viva.<br />

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