11.06.2013 Views

Atlante corologico delle piante vascolari della provincia di Cremona

Atlante corologico delle piante vascolari della provincia di Cremona

Atlante corologico delle piante vascolari della provincia di Cremona

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Un secondo programma elaborava i dati così organizzati restituendo mappe <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione semplificate - <strong>di</strong> grande aiuto durante<br />

la fase <strong>di</strong> ricerca - costituite da alcune serie <strong>di</strong> trattini <strong>di</strong>sposti come i quadranti del reticolo cartografico relativi al territorio <strong>della</strong><br />

<strong>provincia</strong> e progressivamente sostituiti dal numero <strong>di</strong> segnalazioni raccolte in ciascun quadrante, man mano che i dati si rendevano<br />

<strong>di</strong>sponibili (l’esemplificazione <strong>di</strong> quanto descritto è riportata nell’Appen<strong>di</strong>ce). Con il supporto <strong>di</strong> tali strumenti <strong>di</strong> confronto<br />

venivano via via colmate le inevitabili lacune, perfezionate le indagini per ogni singolo quadrante e incrementate le raccolte dati<br />

per approssimazioni successive. I contributi apportati da specifici lavori relativi ad alcuni peculiari ambienti del territorio <strong>provincia</strong>le<br />

o imme<strong>di</strong>atamente a<strong>di</strong>acenti, pubblicati nel frattempo, consentivano infine <strong>di</strong> aggiungere ulteriori elementi all’elenco floristico<br />

in attualità <strong>di</strong> compilazione (COLLI 2000; D’AURIA & ZAVAGNO 1999b, 2005).<br />

Come si evince dal grafico (Fig. 1.2), a partire dal 1997, dopo i primi due anni <strong>di</strong> assestamento, l’attività si intensificava portando<br />

le segnalazioni da 2.000 a oltre 11.000 l’anno, mentre l’acme si raggiungeva nel 2002 con 13.000 segnalazioni. Diminuendo in<br />

seguito il numero <strong>delle</strong> nuove acquisizioni e ritenuto sufficientemente coperto l’ambito <strong>di</strong> indagine si stabiliva <strong>di</strong> porre un termine<br />

al progetto fissandolo al 31 <strong>di</strong>cembre 2004. In totale risultavano così radunate circa 64.000 segnalazioni, ciascuna corrispondente<br />

a un record informatizzato. Nel corso <strong>delle</strong> ricerche erano stati inoltre raccolti circa 10.000 campioni d’erbario, essenziali ai<br />

fini <strong>di</strong> inevitabili confronti e verifiche.<br />

Queste le consistenze maggiori:<br />

nome sigla n. n. n.<br />

fogli specie famiglie<br />

Aral<strong>di</strong> Stefano HbAS 1.000 600 73<br />

Bonali Fabrizio HbBF 3.620 1.010 115<br />

Giordana Franco HbGF 2.180 1.000 113<br />

Laba<strong>di</strong>ni Alfredo HbLA 2.000 710 90<br />

Frigoli Rodolfo HbFR 300 260 55<br />

Per un totale <strong>di</strong> 9.100 fogli, 1.200 specie, 130 famiglie. 4.584 <strong>di</strong> questi fogli sono citati negli elenchi degli exsiccata che corredano<br />

le schede relative alle singole specie.<br />

La catalogazione ha considerato solo le entità <strong>di</strong> origine spontanea: riguardo alle legnose solo quelle osservabili sin dallo sta<strong>di</strong>o<br />

<strong>di</strong> plantula, riguardo alle erbacee coltivate solo le specie ritrovate in stazioni sensibilmente lontane dai luoghi <strong>di</strong> coltivazione; nonostante<br />

ciò alcune situazioni, come preve<strong>di</strong>bile, si sono rivelate <strong>di</strong> incerta decifrazione. Il risultato finale si riassume nella determinazione<br />

<strong>di</strong> 1.211 taxa.A seguito <strong>di</strong> un vaglio accurato, l’elenco è stato quin<strong>di</strong> sud<strong>di</strong>viso in due gruppi: il primo <strong>di</strong> 1.037 specie, registra<br />

le entità riconducibili alla cosiddetta “flora stabile”, il secondo, <strong>di</strong> 174 specie, riporta le “coltivate, avventizie e occasionali”, non<br />

poche <strong>delle</strong> quali, in<strong>di</strong>viduate in situazioni <strong>di</strong> apparente spontaneità, ma con scarse segnalazioni, richiederebbero un più accurato<br />

monitoraggio nel tempo per valutarne l’eventuale ulteriore <strong>di</strong>ffusione.<br />

1.1 Il trattamento informatico dei dati floristici<br />

Aspetto modale <strong>della</strong> ricerca, importante anche per gli intuibili risvolti scientifici futuri, è stata la decisione <strong>di</strong> localizzare ogni stazione<br />

esplorata attraverso le sue coor<strong>di</strong>nate geografiche, in modo che le informazioni raccolte potessero essere trattate con sistemi<br />

per la gestione informatica dei dati geografici (GIS - Geographic Information System). È stato quin<strong>di</strong> realizzato un ambiente <strong>di</strong> sviluppo<br />

software, Geoflora, in cui coesistessero sistemi GIS e sistemi per la gestione <strong>delle</strong> banche dati. L’utilizzo <strong>di</strong> Geoflora ha permesso<br />

<strong>di</strong> organizzare i dati e definire le relazioni spaziali - quali connessione, a<strong>di</strong>acenza o inclusione - tra i <strong>di</strong>versi oggetti <strong>di</strong> analisi.<br />

La scelta progettuale <strong>di</strong> raccogliere i dati con una risoluzione tale da garantire, per ciascuna stazione, un’approssimazione nell’or<strong>di</strong>ne<br />

<strong>di</strong> poche centinaia <strong>di</strong> metri, unitamente all’utilizzo <strong>di</strong> Geoflora, ha inoltre consentito <strong>di</strong> ottenere una visualizzazione dell’aspetto<br />

<strong>di</strong>stributivo <strong>di</strong> ciascuna specie apprezzabile già d’acchito, permettendo <strong>di</strong> migliorare le metodologie <strong>di</strong> segnalazione cartografica<br />

consuete basate sull’in<strong>di</strong>cazione <strong>della</strong> presenza/assenza <strong>di</strong> una determinata specie, che possono tuttavia conservare un<br />

loro significato rispetto ad altre esigenze. La possibilità <strong>di</strong> localizzare le singole stazioni relative a ciascuna specie in modo più preciso<br />

permette, inoltre, <strong>di</strong> accertarne la sussistenza in futuro, <strong>di</strong> identificare le zone in cui si conservano le specie protette o a rischio<br />

<strong>di</strong> estinzione e <strong>di</strong> procedere a interventi <strong>di</strong> tutela mirati.<br />

Geoflora ha inoltre permesso <strong>di</strong> ottenere una serie <strong>di</strong> informazioni, come l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>delle</strong> specie all’interno <strong>di</strong> una determinata<br />

area (Parco, Comune, ecc.), il calcolo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci sintetici (quali l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> rarità e l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> specificità geo-ambientale), la <strong>di</strong>stribuzione<br />

<strong>delle</strong> segnalazioni per unità <strong>di</strong> paesaggio e per quadrante, la realizzazione <strong>di</strong> carte <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione per ogni singola specie<br />

o taxa superiore, nonché l’eleborazione <strong>di</strong> analisi floristiche come esemplificato nelle mappe <strong>di</strong>stributive dei capitoli seguenti.<br />

Con Geoflora sono state generate, infine, tutte le schede descrittive contenute nella pubblicazione, unendo le mappe, gli in<strong>di</strong>ci<br />

analitici e le informazioni alfanumeriche.<br />

9

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!