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Atlante corologico delle piante vascolari della provincia di Cremona

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peculiari (rogge,lanche,morte,bodri e fontanili).Le camefite sono poco rappresentate (2,9%) per le con<strong>di</strong>zioni ambientali poco<br />

propizie a tale forma biologica.<br />

Anche il confronto tra i dati <strong>della</strong> <strong>provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Cremona</strong> e quelli <strong>delle</strong> aree geografiche a<strong>di</strong>acenti, in particolare quelli <strong>della</strong><br />

bassa pianura bresciana (ZANOTTI 1991) e <strong>della</strong> <strong>provincia</strong> <strong>di</strong> Piacenza (ROMANI & ALESSANDRINI 2001) risulta piuttosto interessante<br />

(Fig. 5.2). Mentre si nota una certa uniformità per le fanerofite e le geofite, per le idrofite e le elofite emerge un maggior<br />

valore relativo al territorio cremonese. Le terofite mostrano inoltre i valori più elevati per le due aree esclusivamente planiziali<br />

considerate (Cremonese e Bresciano) con un massimo pari a 31,7% (Brescia). Questo dato rimarca ulteriormente le con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> forte antropizzazione <strong>della</strong> pianura padana in cui ricade completamente la <strong>provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Cremona</strong>.Alcune interessanti<br />

osservazioni si ottengono anche confrontando i territori sopra menzionati con l’ambito regionale e nazionale (Fig. 5.2). Una<br />

<strong>di</strong>screta variabilità si sottolinea anche per le emicriptofite, con un massimo pari a 46,5% (Lombar<strong>di</strong>a) e un minimo pari a 38,3%<br />

(<strong>Cremona</strong>), e, in subor<strong>di</strong>ne, per le camefite con un valore massimo <strong>di</strong> 10,3% (Italia) e uno minimo <strong>di</strong> 2,5% (Brescia).<br />

Fig. 5.1: spettro biologico <strong>della</strong> flora <strong>provincia</strong>le.<br />

Fig. 5.2: confronto tra spettri biologici.<br />

Le forme <strong>di</strong> crescita offrono un ulteriore elemento <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>visione <strong>delle</strong> forme biologiche principali in funzione <strong>di</strong> alcune<br />

caratteristiche morfologiche. In particolare per il territorio <strong>provincia</strong>le si possono <strong>di</strong>stinguere (PIGNATTI 1982):<br />

Fanerofite<br />

Nanofanerofite (NP): alberelli generalmente non più alti <strong>di</strong> 2 m, con gemme svernanti poste tra 0,3 e 2 m dal suolo (es.: Coronilla emerus);<br />

Fanerofite cespitose (P caesp): <strong>piante</strong> legnose che presentano più fusti; sono gli arbusti e i cespugli (es.: Cornus sanguinea);<br />

Fanerofite lianose (P lian): <strong>piante</strong> perenni legnose incapaci <strong>di</strong> mantenersi erette autonomamente e pertanto rampicanti su altre <strong>piante</strong><br />

(es.: Hedera helix);<br />

Fanerofite scapose (P scap): <strong>piante</strong> legnose perenni a portamento eretto monocaule, nelle quali l’accrescimento è determinato da un apice<br />

vegetativo dominante; sono gli alberi (es.: Quercus robur).<br />

Camefite<br />

Camefite fruticose (Ch frut): <strong>piante</strong> perenni con buona parte dei fusti incompletamente lignificati, ver<strong>di</strong> e generalmente organicanti<br />

(es.: Ruscus aculeatus);<br />

Camefite reptanti (Ch rept): <strong>piante</strong> perenni solo parzialmente lignificate e striscianti al suolo (es.: Vinca minor);<br />

Camefite succulente (Ch succ): <strong>piante</strong> perenni con tessuti in grado <strong>di</strong> immagazzinare acqua, anche dette <strong>piante</strong> grasse (es.: Sedum album);<br />

Camefite suffruticose (Ch suffr): <strong>piante</strong> perenni, spesso policauli, con brevi fusti legnosi prossimi al suolo dai quali si <strong>di</strong>partono getti erbacei<br />

annuali che si sviluppano più <strong>della</strong> parte lignificata (es.: Ononis spinosa).<br />

Geofite<br />

Geofite bulbose (G bulb): <strong>piante</strong> perenni con fusti sotterranei trasformati in bulbi, organi <strong>di</strong> riserva che annualmente nella stagione favorevole<br />

producono nuovi fusti erbacei, foglie e fiori (es.: Galanthus nivalis);<br />

Geofite ra<strong>di</strong>cigemmate (G rad): <strong>piante</strong> perenni con organi sotterranei portanti gemme, dalle quali annualmente si sviluppano le parti aeree<br />

(es.: Aristolochia clematitis);<br />

Geofite rizomatose (G rhiz): <strong>piante</strong> perenni dotate <strong>di</strong> rizoma, un fusto sotterraneo dal quale si <strong>di</strong>partono ra<strong>di</strong>ci e fusti aerei annuali<br />

(es.: Polygonatum multiflorum).<br />

Emicriptofite<br />

Emicriptofite bienni (H bienn): <strong>piante</strong> erbacee che si <strong>di</strong>stinguono per il ciclo <strong>di</strong> vita biennale (es.: Cirsium vulgare);<br />

Emicriptofite cespitose (H caesp): <strong>piante</strong> erbacee perenni con numerosi fusti erbacei che si <strong>di</strong>partono dal suolo e che hanno origine<br />

dalla stessa ra<strong>di</strong>ce (es.: Dactylis glomerata);<br />

Emicriptofite reptanti (H rept): <strong>piante</strong> erbacee perenni con accrescimento aderente al suolo e fusti striscianti (es.: Ranunculus repens);<br />

Emicriptofite rosulate (H ros): <strong>piante</strong> erbacee perenni con foglie <strong>di</strong>sposte a formare una rosetta basale (es.: Bellis perennis);<br />

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