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N° 1 del 2012 - Collegio IPASVI Pavia

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20 PAGINA Infermiere a <strong>Pavia</strong><br />

operatrice volontaria ormai in Togo da anni<br />

(improvvisata ferrista per necessità).<br />

11.11.11 data storica. Operiamo per la<br />

prima volta SENZA Antonio (chirurgo italiano)<br />

due donne: un fibroma e un’ovaia cistica.<br />

Il prof si rifiuta di entrare a dare anche<br />

solo il supporto; suo cognato dice che<br />

siamo pazzi a fare isterectomie senza la<br />

rianimazione. Pericolo emorragie ecc.<br />

Il nostro Japhet tanto amato, invece, dice<br />

che opera da 10 anni, a beh, e non ci<br />

sono problemi. 5 giorni di ricovero post<br />

operatorio al massimo e tutte a casa. Certo,<br />

è molto, molto più impressionante. A<br />

parte quello che si estrae dal ventre, che<br />

ieri era un utero con fibromi grosso come<br />

un neonato e <strong>del</strong> peso di 2.5 kg sicuri.<br />

Poi, certo, la “finezza”, il tatto, che non è<br />

“la classe”, ma il trattare il corpo sotto le<br />

proprie mani come animale da macello. E<br />

sottolineo che Japhet è uno che tiene ai<br />

pazienti come esseri viventi, come persone.<br />

Immagino come fanno gli altri..! insomma,<br />

dopo il taglio <strong>del</strong> bisturi parte con<br />

l’elettro bisturi a 100 (con Antonio è sul 50)<br />

e si taglia sottocute, grasso e fascia muscolare<br />

addominale, che salta contratta ad<br />

ogni affondo.<br />

È normale, dicono. La manovra che ancora<br />

mi sconvolge e che preferisco non<br />

guardare è quella che precede il posizionamento<br />

dei divaricatori: in due, Jap e il<br />

suo aiuto Leon, infilano le mani e allargano,<br />

a strapponi, uno di qua e uno di là dal<br />

tavolo operatorio che si muove e si sposta.<br />

Chiamano, a sto’ punto, i divaricatori, e immediatamente<br />

la mano <strong>del</strong> chirurgo è di<br />

nuovo dentro a cercare l’utero, che non fatica<br />

a trovare viste le dimensioni. Ecco allora<br />

che emerge una palla deforme e dura,<br />

di color rosa striato. Ci mostra, tutto quello<br />

che taglieremo: tube, alle quali si attaccano<br />

i ferri emostatici (o i coker!), ovaie, e<br />

collo. C’ è un’arteria cui fare attenzione e a<br />

cui si attacca un ferro detto Jean Louis<br />

Four, a tenuta impeccabile, come dice<br />

Japh. Se così non fosse si creerebbe<br />

un’emorragia e, “addio core!”.<br />

Si continua, quasi fosse una lotta contro<br />

il tempo, e in un certo senso lo è; è infatti<br />

consigliato tenere il meno possibile il ventre<br />

<strong>del</strong> paziente aperto. Però, si va così di<br />

lena che faccio fatica a capire cosa fa<br />

adesso e cosa gli serve al prossimo passaggio!<br />

Imparerò già al terzo intervento<br />

che i ferri sono pochi e sempre quelli e che<br />

qui non si fa altro che pinzare e tagliare,<br />

tamponare il sangue (Lesly) o aspirare.<br />

Dopo aver estratto la cosa abominevole e<br />

deforme, ci mostra, infilando una garza<br />

con Betadine, la vagina. Riprenderemo la<br />

garzetta alla fine, eastraendola dall’esterno<br />

<strong>del</strong> corpo <strong>del</strong>la signora, come fosse un<br />

tampax. Dieci minuti ed è finito l’intervento,<br />

che in tutto dura meno di un’ora. Si lega<br />

quello che resta <strong>del</strong>le tube fra di loro,<br />

per evitare che collassino ed escano, come<br />

è uscito l’utero ad un’altra! Si ricuce<br />

tutto e c’est fini!<br />

Una scena trash accaduta ieri: durante<br />

l’intervento, basso ventre squarciato, aperto,<br />

da sotto il telo verde che forma il campo<br />

operatorio, sbuca una mano nera e si<br />

infila dentro, come a grattarsi l’intestino!<br />

Mamma mia... io e Lesly ci guardiamo... la<br />

signora sente un po’ male... c’è da aumentare<br />

la dose di anestetico, please! Poi tutto<br />

ricomincia tranquillamente.<br />

Vogliamo parlare poi di Sr. I-Pod Estrel?!<br />

Che scattava foto a tutto spiano e si lamentava<br />

con la tipa <strong>del</strong> fatto che non sorridesse?!?<br />

14.11.11 lunedì. Si ricomincia con<br />

serietà, in sala il prof. (Volontario) e 4<br />

casi dei suoi: 2 ernie scrotali e due cisti<br />

funicolari. Tutto si è svolto nella<br />

massima professionalità, come sempre<br />

con lui, ma stamattina ero particolarmente<br />

in forma ed ho lavorato come<br />

una vera ferrista! Solo un paio di volte<br />

mi ha chiesto le forbici, per il resto,

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