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N° 1 del 2012 - Collegio IPASVI Pavia

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8PAGINA Infermiere a <strong>Pavia</strong><br />

duale (ad esempio iniziando con un bilancio<br />

negativo di 50-100 ml/ora, aumentabile<br />

secondo tolleranza e necessità). L’ultrafiltrazione<br />

può essere sospesa quando si<br />

sia ristabilita un’adeguata funzione renale<br />

e/o si sia ottenuta una riduzione <strong>del</strong>l’accumulo<br />

di liquidi.<br />

L’emodialisi<br />

ha indicazione quando si sia instaurata<br />

grave insufficienza renale.<br />

L’assistenza ventricolare<br />

È indicata raramente (contropulsatore o<br />

cuore artificiale o meccanico) nel caso di<br />

soggetti totalmente non responders alla<br />

terapia quando vi sia a breve una soluzione<br />

(es.trapiantologia).<br />

La sorveglianza <strong>del</strong>l’evoluzione si basa<br />

sulla monitorizzazione <strong>del</strong> decorso clinico,<br />

che viene documentata attraverso la registrazione<br />

dei dati riportati nella valutazione<br />

iniziale ad ogni momento di controllo. I dati<br />

di verifica sono complessivamente quindi<br />

quelli clinici (sintomi e segni), ematochimici<br />

e radiologici, ed eventualmente strumentali<br />

In base alla risposta alle cure, i pazienti<br />

potranno essere inquadrati in 3 gruppi:<br />

1) responder: raggiungono gli obiettivi,<br />

tollerano lo svezzamento dai farmaci<br />

e.v., presentano stabilità a riposo e nelle<br />

attività minime. Dopo verifica <strong>del</strong>la<br />

stabilità clinica e <strong>del</strong>la funzione d’organo<br />

in terapia orale, possono essere<br />

considerati dimissibili. In questi pazienti<br />

andrà avviata l’educazione sanitaria e<br />

impostato il piano di follow up;<br />

2) responder parziali: raggiungono gli<br />

obiettivi, ma presentano ricadute a breve<br />

distanza dalla sospensione dei farmaci<br />

ev, o con l’avvio <strong>del</strong>la mobilizzazione<br />

attiva. Questi pazienti verranno rivalutati<br />

criticamente per verificare se ulteriori<br />

variazioni terapeutiche potranno<br />

portare a uno svezzamento stabile;<br />

3) non responder: non raggiungono o raggiungono<br />

solo in parte gli obiettivi, non<br />

sono svezzabili dalla terapia e.v., necessitano<br />

di incremento progressivo<br />

dei dosaggi dei diuretici e/o degli inotropi.<br />

In questi pazienti a prognosi assai<br />

grave, il medico valuterà eventuali altre<br />

scelte terapeutiche. Il trapianto di cuore<br />

può essere considerato nei pazienti con<br />

scompenso severo senza alternativa di<br />

altro trattamento (compreso quello farmacologico,<br />

elettrico, chirurgico). Il paziente<br />

dovrebbe esprimere la volontà e<br />

la capacità a proseguire il trattamento,<br />

dovrebbe essere emotivamente stabile.<br />

La definizione di un programma a medio-lungo<br />

termine infermieristico comprende<br />

l’educazione <strong>del</strong> paziente da cominciare<br />

già in ricovero, la sua presa in carico alla<br />

dimissione e per il follow-up successivo<br />

Quale strumento operatIVo per<br />

l’InfermIere?<br />

Lo strumento operativo che risulta essere<br />

più idoneo per raccogliere tutte le informazioni<br />

utili è la cartella infermieristica.<br />

La cartella infermieristica è lo strumento<br />

cartaceo o informatizzato che raggruppa<br />

in sé una serie di informazioni relative al<br />

processo di nursing destinata alla singola<br />

persona assistita. Attraverso la compilazione<br />

<strong>del</strong>la cartella si ottengono alcuni scopi:<br />

favorire la continuità e la personalizzazione<br />

<strong>del</strong>l’assistenza, migliorandone la qualità;<br />

documentare l’assistenza erogata ai<br />

malati; evidenziare la specificità operativa<br />

e gli ambiti di competenza; sostenere l’integrazione<br />

tra le varie figure coinvolte nel<br />

processo assistenziale.<br />

Un riferimento legislativo molto preciso<br />

viene segnalato nelle Linee Guida emanate<br />

dalla Regione Lombardia nel mese di<br />

Luglio 2001. All’art. 3 lettera E si evidenzia<br />

“la documentazione di altri operatori sanitari<br />

’’ ed in modo particolare la cartella infermieristica.<br />

Si evidenzia quanto segue: la<br />

cartella infermieristica è lo strumento cartaceo<br />

o informatizzato, che documenta la<br />

pianificazione <strong>del</strong>la assistenza infermieristica<br />

elaborata dall’infermiere per ogni singola<br />

persona assistita. L’elaborazione di<br />

una cartella infermieristica richiede quale<br />

presupposto l’adozione di un mo<strong>del</strong>lo<br />

concettuale di riferimento quale ad esempio<br />

il mo<strong>del</strong>lo che si rifà alla “scuola dei bisogni’’<br />

che si caratterizza per la relazione<br />

tra il concetto di assistenza e quello di bisogno.<br />

Il processo di assistenza infermieristica<br />

è il metodo che la disciplina infermieristica<br />

adotta per identificare i bisogni <strong>del</strong><br />

singolo utente e per pianificare una risposta<br />

efficace ed efficiente a tali problemi, attraverso<br />

un complesso di prestazioni.<br />

Tale metodo è strutturato in due momenti<br />

fondamentali: il processo diagnostico,<br />

cioè l’insieme <strong>del</strong>le operazioni logiche finalizzate<br />

ad un giudizio clinico circa i problemi<br />

di salute di competenza infermieristica<br />

e la pianificazione, cioè l’insieme <strong>del</strong>le<br />

operazioni logiche dedicate alla scelta e<br />

alla realizzazione degli interventi che il professionista<br />

ritiene possano condurre alla<br />

risoluzione dei problemi.<br />

Nelle Linee Guida si raccomanda che la<br />

struttura <strong>del</strong>la cartella infermieristica preveda<br />

le seguenti sezioni:<br />

Raccolta di informazioni<br />

Identificazione dei bisogni<br />

Formulazione degli obiettivi<br />

Pianificazione azioni infermieristiche<br />

Diario<br />

Valutazione dei risultati<br />

Allegati<br />

Relativamente al paziente ricoverato si<br />

sottolinea che le caratteristiche cliniche<br />

<strong>del</strong> paziente con i dati raccolti nella cartella<br />

infermieristica dall’infermiere e nella cartella<br />

clinica dal medico vanno a costituire<br />

la base conoscitiva sulla quale non solo<br />

valutare il paziente all’ingresso ma anche<br />

verificarne l’evoluzione a breve e lungo termine.<br />

Il programma eduCazIonale<br />

L’infermiere si inserisce come educatore<br />

alla salute, egli reca all’utente l’aiuto di cui<br />

può aver bisogno per compiere degli atti<br />

che contribuiscono al mantenimento e al<br />

recupero <strong>del</strong>la salute e che egli stesso<br />

compirebbe se avesse abbastanza forza e<br />

conoscenza.<br />

Questo ruolo <strong>del</strong>l’infermiere è previsto<br />

nel DM 739 <strong>del</strong> 14/9/94: L’infermiere è responsabile<br />

<strong>del</strong>l’assistenza generale infermieristica…,<br />

l’assistenza infermieristica di<br />

natura curativa, palliativa e riabilitativa è di<br />

natura tecnica, relazionale, educativa… Le<br />

principali funzioni sono la prevenzione <strong>del</strong>le<br />

malattie, l’assistenza dei malati e disabili<br />

di tutte le età e l’educazione sanitaria.<br />

L’insegnamento agli utenti deve considerare<br />

tre ambiti: sapere, saper fare, saper<br />

essere.<br />

Il sapere, le conoscenze che gli utenti<br />

possono avere l’esigenza di acquisire, sono<br />

molteplici; tra i metodi da adottare è<br />

l’insegnamento persona a persona, un<br />

metodo che può essere utilizzato anche in<br />

modo informale al letto <strong>del</strong> malato. A volte<br />

può assumere la forma di semplice informazione,<br />

altre volte può avere un obiettivo<br />

più ambizioso poiché tende a modificare<br />

un comportamento che fa parte <strong>del</strong>lo stile<br />

di vita.<br />

Il saper fare, cioè le abilità pratiche, si<br />

avvale essenzialmente <strong>del</strong>la dimostrazione.<br />

La dimostrazione è un metodo che va<br />

applicato con grande attenzione e correttezza;<br />

il contesto deve essere adatto,<br />

l’operatore deve agire lentamente, passo<br />

per passo, mettendo l’accento sui passaggi<br />

più importanti o complessi e mostrandosi<br />

disponibile a ripetere più volte.<br />

Il saper essere, cioè dei modi di pensare<br />

e degli atteggiamenti, è quello in cui l’insegnamento<br />

si rivela più difficile in quanto<br />

la finalità è ottenere l’apprendimento di<br />

comportamenti e atteggiamenti adeguati.<br />

Il metodo più idoneo è l’insegnamento<br />

persona a persona coinvolgendo anche i<br />

famigliari.<br />

Nello scompenso cardiaco, come probabilmente<br />

in tutte le malattie croniche, i<br />

mo<strong>del</strong>li assistenziali efficaci hanno come<br />

caratteristiche la continuità <strong>del</strong>l’assistenza<br />

e l’educazione <strong>del</strong> paziente, chiamato a<br />

co-gestire la sua malattia. Non solo, ma è

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