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26 aprile 2007 - Percorso velico-educativo “siamo tutti

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contesto e l’accettazione delle regole. Questo aspetto risulterà essere una grande risorsa educativa<br />

e formativa, cosicché gli istruttori saranno per loro degli ottimi compagni di viaggio. Di contro i<br />

giovani istruttori subiscono emozioni e suggestioni contrastanti che abbiamo voluto lasciare così<br />

come venivano espresse nei loro diari.<br />

E’ stato sorprendente constatare che, a volte, l’impossibilità di uscire in mare per condimeteo<br />

avverse, non abbia generato noia o comunque frustrazione, anzi ha di fatto suscitato l’urgenza di<br />

investire in altro modo la creatività ed il benessere che la “situazione” alimentava in tutto il<br />

gruppo. I ragazzi hanno deciso, in completa autonomia, in una mattina di cattivo tempo, di girare<br />

un film, inventando una storia, distribuendo le parti, discutendo i tempi e i modi. Tutti vi hanno<br />

partecipato, i piccoli, gli istruttori e i “grandi”: il titolo di questo noir emblematico è “Rosso<br />

Vaurien”.<br />

Le regole provocano però fin da subito attriti e difficoltà, in particolare per un ragazzo che non<br />

riesce a lasciare spento il cellulare. Naturalmente il cellulare è un pretesto, come pure le<br />

motivazioni che lo spingono a tenerlo acceso a <strong>tutti</strong> i costi. Ovviamente vengono intentate<br />

mediazioni di ogni tipo per reinserire il ragazzo nel gruppo. La sua si evidenzia come una forte<br />

richiesta di attenzione, e più il gioco viene alimentato e più ottiene quello che veramente cerca:<br />

attenzione. Per questo motivo il conflitto, sebbene si manifesti da subito, si protrae per sei dei sette<br />

giorni di permanenza previsti, con una sua ”non presenza” molto più rumorosa ed effervescente di<br />

tutte le altre presenze messe insieme. Di fatto condiziona in qualche modo gli equilibri all’interno<br />

del gruppo. Esprime emblematicamente l’ostacolo che ognuno di loro incontra di fronte alle<br />

regole. Si tratta cioè di una soglia d’ingresso da attraversare nel momento in cui si decide se<br />

appartenere a quel gruppo oppure no. L’accoglienza e la condivisione rendono più facile questo<br />

passaggio, ma non riescono da sole a stemperare la minaccia, una volta entrati nel gruppo, di<br />

perdere la propria identità.<br />

D’altra parte un ragazzo di loro, grazie anche a delle uscite in barca fatte in precedenza, matura la<br />

convinzione di scegliere il lavoro di skipper, dando un senso ancora più importante e significativo<br />

all’esperienza.<br />

I diari che seguiranno sono documenti in cui si possono scorgere i vissuti, le sensazioni e le<br />

esperienze di un gruppo di persone spinte da una grande curiosità e dal desiderio di conoscere<br />

nuove rotte…<br />

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