26 aprile 2007 - Percorso velico-educativo “siamo tutti
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Una notte da ricordare….<br />
Ciao a <strong>tutti</strong> sono Mirco. Oggi è il 6/09/06 e stiamo per tornare sulla terra ferma. All’inizio non<br />
voleva venire perché avevo paura di venire perché avevo paura del mal di mare invece mi<br />
sbagliavo. Ho scoperto che era solo una questione psicologica. Stanotte abbiamo fatto i turni per<br />
sorvegliare la barca. Il mio turno era dalle 11:30 alle 00:30. Quest’ora mi ha portato a riflettere…<br />
Sono stato in un momento di relax, trovando la pace con me stesso. Sono stato molto bene spero<br />
anzi deve ricapitare un’altra occasione. Ciao.<br />
Mirco<br />
La notte passata è stata la mia prima volta ancorati nel mare, nel golfo di Giannutri. Durante il<br />
giorno abbiamo stabilito i turni di guardia sulla barca, ed a me è spettato quello dalle 00:30 alle<br />
02:30. Inizialmente avevo delle perplessità, perché non sapevo quello che avrei passato di notte su<br />
una barca, ma successivamente i pensieri andavano man mano svanendo. La fame si stava facendo<br />
sentire e dato che i cuochi di turno non si davano da fare sono andato a osservare quel bellissimo<br />
panorama che mi si presentava dinnanzi. Sdraiato sulla rete di prua e coperto a sufficienza mi sono<br />
chiuso in me stesso analizzando i pro ed i contro di questo viaggio. Devo ammettere che di contro<br />
non mi è venuto in mente niente. Finalmente la cena era pronta e <strong>tutti</strong> quanti ci siamo fiondati al<br />
tavolino sottocoperta. In quattro e quattr’otto avevamo finito tutto e sapevamo che da lì a poco<br />
sarebbero iniziato i turni per la notte. Personalmente prima di iniziare il mio turno ho riposato<br />
solamente 10’. Grazie a Mirco che mi aveva portato una tazza di caffè. Per cui dalle 00:00 alle 03:00<br />
sono stato sveglio. Passando il tempo a giocare a carte con Mirco ed a parlare di discorsi molto<br />
interessanti sulla barca sembrava che eravamo presenti solo lui ed io. Dato che <strong>tutti</strong> erano<br />
impegnati in sonni profondi. In alcuni momenti le palpebre sembravano chiudersi da sole, ma<br />
vedendo quell’immenso splendore che ci circondava la voglia di riposare, anche solo per un<br />
istante, svaniva. La luna sembrava un gigantesco faro che illuminava tutto l’isolotto, circondata da<br />
centinaia di stelle che mi fanno pensare a quanto può essere vasto l’universo che ci circonda. Preso<br />
l’ultimo caffè verso le 03:00 e fumata l’ultima sigaretta ho preso il sacco a pelo e mi sono<br />
posizionato di fronte alla cabina. Pensavo di dormire senza nessun problema ma poi il freddo ha<br />
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