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26 aprile 2007 - Percorso velico-educativo “siamo tutti

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contento di come questa scuola si stia evolvendo. Da semplici corsi di vela per bambini, a volte<br />

anche disinteressati, Mal di Mare si sta aprendo al sociale con HandyCup, con i corsi di vela con<br />

pazienti psichiatrici, con i ragazzi del penale, con ragazzi disabili. Stiamo dimostrando che il<br />

nostro interesse non è puramente economico ma anche quello di diventare uno strumento per<br />

aiutare a risolvere situazioni difficili. Mal di mare sta diventando un luogo in cui la vela terapia<br />

non è solo una parola complicata ma una realtà. Anche il gruppo istruttori con queste esperienze si<br />

sta formando sempre meglio a gestire queste situazioni diverse spesso complicate.<br />

Le prime condivisioni<br />

Lorenzo A.<br />

Oggi purtroppo “eolo e tritone” non volevano che noi uscissimo e quindi siamo dovuti rimanere in<br />

spiaggia dove abbiamo organizzato delle olimpiadi. Lo spirito di squadra regnava sovrano e<br />

grandi e piccini partecipavano insieme condividendo gioie ed i dolori, aiutandosi a vicenda.<br />

Infatti, il gruppo del penale si è integrato meravigliosamente bene con gli altri ragazzi e ho<br />

l’impressione che i bambini siano per loro un contenitore, un freno che li aiuta a controllarsi. Mirco<br />

ad esempio ha instaurato un bellissimo rapporto con Marcolino, quasi di protezione. Marina mi ha<br />

poi spiegato che Mirco ha perso il padre quando aveva l’età di Marco e che probabilmente il<br />

motivo di tanto affiatamento fosse quello.<br />

Nel pomeriggio abbiamo fatto una riunione con i ragazzi dove principalmente si è parlato del<br />

problema di Luigi. I toni sono stati un po’ accesi. La quasi totalità dei ragazzi non condivide la<br />

regola del cellulare ma la rispetta. Abbiamo cercato di spiegare perché per noi tale regola è<br />

importante. Luigi non ha voluto mollare fino all’ultimo essendo poi combattuto su due fronti. Da<br />

un lato ha il desiderio di rimanere qui, dall’altro deve tenersi il cellulare per dimostrare la sua<br />

superiorità. Tutti gli altri dimostrano di aver capito che una regola in quanto tale deve essere<br />

rispettata anche se non condivisa, e questo mi sembra un passo importante nel loro percorso. Alla<br />

fine Luigi ha mollato “l’osso” accettando un compromesso. Se questo problema si è finalmente<br />

risolto possiamo dire che il gruppo ha finalmente raggiunto un suo equilibrio.<br />

<strong>26</strong><br />

Lorenzo A.

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