26 aprile 2007 - Percorso velico-educativo “siamo tutti
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Diari di bordo:<br />
gli istruttori raccontano….<br />
Lo sbarco dei ragazzi<br />
Oggi tra le 16:00 e le 17:00 sono arrivati i nostri allievi di riguardo, accompagnati da Marina, la loro<br />
coordinatrice. Sono sbarcati dal “mal di pulmino” e noi istruttori ci siamo fiondati <strong>tutti</strong> in massa<br />
per accoglierli. Sguardo, nome e stretta di mano uno ad uno: la tensione che un po’ aleggiava<br />
precedentemente si era già estinta, provavo già un certo senso di familiarità. Ragazzi qualunque a<br />
vedersi, forse Alessandro e Mirco sfoggiano in viso tratti più incisi, duri… Insomma classici<br />
sguardi che destano un po’ di timore. Portati in spiaggia ho notato che fumano <strong>tutti</strong> davvero<br />
molto, Mirco, di cui ho fatto cenno prima, si dimostra ben lontano come carattere dal suo aspetto:<br />
ragazzo di poche parole, molto alla mano, mi racconta che arriva a fumare addirittura 40 sigarette<br />
al giorno. Scambio due chiacchiere con Paolo, potrebbe benissimo essere un amico mio, parla dello<br />
snowboard e mi confessa che preferisce di gran lunga l’inverno all’estate, gli presento il Laser, una<br />
delle nostre barche, e gliene descrivo le caratteristiche principali, ne era davvero entusiasta. Poi mi<br />
si fa avanti Stefano anche lui di piacevole compagnia, è un po’ abbattuto dal suo impedimento di<br />
non saper nuotare, l’argomento si rivela un ottima leva per la conversazione, tra l’altro mi dice che<br />
non si sarebbe mai aspettato un organizzazione del genere poiché trattasi di “sociale”, non sapevo<br />
come rispondergli, ma mi ha fatto davvero piacere sentirmelo dire. Tornando verso la base-<br />
foresteria conosco un po’ anche Luigi, scanso l’argomento del cellulare, rivela con forse troppa<br />
poca modestia di essere già bravo ad andare in barca; un po’ pomposo e certamente un po’<br />
lamentoso per i miei gusti, ma tutto sommato non mi era dispiaciuto affatto parlarci, ragazzo<br />
qualunque anche lui. Infine ho conosciuto Alessandro, tipo cui staresti alla larga vedendolo da<br />
lontano, prima in spiaggia era l’unico che non si era messo il costume ed rimasto per tutto il tempo<br />
con la sua tuta nera e in occhiali da sole, scambiava poche chiacchiere anche con i suoi compagni;<br />
ho notato però che per gran parte del tempo si era tenuto gli auricolari di un lettore mp3 addosso,<br />
e ogni tanto sgambettava o scuoteva la testa. A questo punto tornati in foresteria gli chiesi che<br />
musica stava ascoltando e da lì il discorso è progredito; non è italiano e anche per questo anche lui<br />
è di poche parole mi è parso davvero un tipo realmente pacato e tranquillo e soprattutto<br />
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