Catalogo Prodotti mecBolt - MecBolt SpA
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ISO UNI DIN<br />
Rivestimenti protettivi<br />
Rivestimenti elettrolitici di zinco<br />
Sezione due<br />
Indice precedente<br />
2. Generalità sui rivestimenti elettrolitici di zinco<br />
Di seguito si riportano le prescrizione tecniche per la corretta<br />
realizzazione e verifica dei rivestimenti elettrolitici di zinco.<br />
Agli effetti protettivi i rivestimenti elettrolitici di zinco sono quelli<br />
più largamente impiegati e sono adottati per tutte le classi di<br />
resistenza della bulloneria di acciaio.<br />
2.1. Sistema di designazione<br />
Il sistema di designazione (vedere UNI ISO 2081 e UNI ISO<br />
4520) è composto dai seguenti simboli:<br />
- Fe: metallo base seguito da una barra obliqua<br />
- Zn: zinco<br />
- (3), 5, 8, (10), 12, (15), 20: numeri che indicano i valori nominali<br />
degli spessori del rivestimento prescritti, espressi in un m;<br />
valori tra parentesi, sono possibilmente da evitare<br />
- C: rivestimento di conversione a base di cromati<br />
- A, C, D, N: tipo del rivestimento di conversione a base di<br />
cromati.<br />
Esempio:<br />
- Fe/Zn 8 c 2C<br />
significa rivestimento elettrolitico su base acciaio, con 8 m di<br />
spessore di strato, di zinco con conversione a base di cromati<br />
avente simbolo c, classe 2 tipo C con aspetto caratteristico giallo<br />
iridescente.<br />
2.2. Caratteristiche<br />
2.2.1. Aspetto<br />
Su tutte le superfici l’aspetto del riporto deve essere esente da<br />
difetti quali bolle, zone pulverulente, discontinuità o zone non<br />
rivestite, etc.<br />
2.2.2. Natura<br />
Il rivestimento deve essere identificato mediante prova qualitativa<br />
e deve risultare costituito da zinco per il 98.8% min.<br />
2.2.3. Spessore<br />
Lo spessore nominale dei rivestimenti deve essere prescritto a<br />
disegno o all’ordine in relazione alle posizioni di tolleranze 6g,<br />
6f, 6e al rapporto l/d secondo quanto indicato nella tabella I,<br />
sezione uno.<br />
Dopo rimozione del rivestimento i pezzi filettati devono rispettare<br />
le tolleranze previste.<br />
2.2.4. Cromatazione<br />
I depositi elettrolitici di zinco sono cromatati per migliorare le<br />
caratteristiche anticorrosive del rivestimento in atmosfera corrosiva<br />
ed inoltre per conferire al rivestimento stesso un particolare<br />
aspetto (vedere UNI ISO 4520).<br />
Estratto<br />
UNI 3740<br />
Parte 6 a<br />
2.2.5. Aderenza<br />
Il rivestimento non deve presentare segni di distacco dal metallo<br />
base sopo riscaldamento a 210oC seguito da un brusco raffreddamento<br />
in acqua.<br />
2.2.6. Resistenza alla corrosione<br />
La resistenza alla corrosione sulle superfici significative<br />
deve essere determinata con prova in nebbia salina secondo<br />
UNI 5687.<br />
2.2.6.1.Viti<br />
La resistenza alla corrosione delle viti, in funzione del tipo di<br />
rivestimento applicato, deve risultare come prescritto nella tabella<br />
III.<br />
2.2.6.2. Dadi<br />
La resistenza alla corrosione dei dadi rilevata sulle superfici significative,<br />
compresi gli smussi di imbocco, in funzione del rivestimento<br />
applicato deve risultare come prescritto nella tabella III.<br />
2.3. Deidrogenazione<br />
Per eliminare la fragilità dell’acciaio da idrogeno la bulloneria deve<br />
essere deidrogenata.<br />
Il trattamento di deidrogenazione deve essere effettuato entro 4<br />
ore dall’applicazione del rivestimento di zinco, prima della conversione<br />
cromica.<br />
Tale trattamento deve essere seguito con una permanenza minima<br />
a regime di 2 ore ad una temperatura da 200 a 210 o C.<br />
Per le viti con carico unitario di rottura Rm maggiore od uguale<br />
a 1040/mm 2 è obbligatorio il trattamento di deidrogenazione.<br />
2.4. Programma di prova<br />
2.4.1. Prove ordinarie<br />
Le prove ordinarie sono le seguenti:<br />
- controllo dell’aspetto mediante esame visivo;<br />
- misura dello spessore con metodo magnetico secondo<br />
UNI 4195;<br />
- determinazione della resistenza alla corrosione in nebbia salina<br />
secondo UNI 5687.<br />
2.4.2. Prove straordinarie<br />
Le prove straordinarie sono le seguenti:<br />
- identificazione della natura del rivestimento secondo UNI 4179;<br />
- misura dello spessore medio con metodo gravimetrico (dissoluzione<br />
e pesata) secondo UNI ISO 3882;<br />
- misura dello spessore con metodo microscopico secondo<br />
UNI 6404;<br />
- misura dello spessore con altri metodi secondo UNI ISO 3882;<br />
- prova di aderenza.<br />
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