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LA SINDROME DEL CRI DU CHAT - ASPETTI CARATTERISTICI E ...

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DIFFICOLTA’ <strong>DEL</strong> SONNO<br />

Le difficoltà del sonno sono frequentemente riportate dai genitori dei bambini<br />

con SCDC. possiamo forse parlare di due diverse problematiche: la prima<br />

può essere definita come una difficoltà di autoregolazione del ritmo sonnoveglia,<br />

riguarda prevalentemente neonati e bambini piccoli e si presenta con<br />

difficoltà all’addormentamento e/o con molti risvegli notturni e mattutini. La<br />

seconda, spesso conseguenza del protrarsi della prima, può essere definita<br />

come un disturbo del comportamento relativo al riposo notturno, lo si riscontra<br />

in bambini più grandi e ragazzi, dove accanto a difficoltà di autoregolazione<br />

del sonno si trovano difficoltà comportamentali (ad es. si addormentano e<br />

dormono solo insieme ad un genitore).<br />

per quanto riguarda il primo aspetto possiamo ricordare che spesso per<br />

un neonato può essere difficile addormentarsi e che generalmente impara a<br />

farlo e a regolarizzarsi tra i 3 e i 6 mesi di vita. L’atteggiamento dei genitori e<br />

alcune piccole strategie possono facilitare il bambino ad organizzare il ritmo<br />

sonnoveglia e facilitare l’addormentamento [cfr. 14].<br />

1. Ritmi: è utile mettere il bambino a letto sempre allo stesso orario (tra<br />

le 20.30 e le 21) e svegliarlo sempre allo stesso orario al mattino (e non<br />

lasciarlo dormire a lungo al mattino perchè la notte ha dormito poco). Man<br />

mano che il ritmo si regolarizza sarà il bambino stesso a svegliarsi al mattino<br />

dopo aver riposato a sufficienza.<br />

2. Routines: molto importante il rito dell’addormentamento, una canzoncina,<br />

il bacio della buonanotte, il rimboccare le copertine ecc.. piccoli gesti<br />

ripetuti che creano un’atmosfera di protezione che rassicurano il bambino.<br />

3. Lasciare che il bambino pianga. Si consiglia ai genitori di non correre<br />

a rassicurare il bambino ogni volta che piange ma di lasciargli il tempo per<br />

imparare ad autoconsolarsi. Questo può essere straziante per alcuni genitori,<br />

in tal caso si consiglia una diminuzione graduale (ma costante) della loro presenza.<br />

Nel primo caso il bambino impara in pochi giorni ad addormentarsi,<br />

mentre nel secondo caso i tempi sono più lunghi.<br />

4. Costanza: è importante mantenere le stesse modalità (anche se il<br />

bambino ha il raffreddore!).<br />

5. Atteggiamento e stato d’animo del genitore: è importante ricordare<br />

che neonato e bambini sono molto sensibili agli stati emotivi e alle tensioni.<br />

Se il momento della nanna è vissuto con ansia e tensione dal genitore il<br />

bambino può avvertirlo e avere più difficoltà a rilassarsi.<br />

6. Attività durante il giorno: sono utili in particolare le attività all’aria aperta.<br />

A meno che non ci siano problematiche mediche particolari si raccoman-<br />

8

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