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LA SINDROME DEL CRI DU CHAT - ASPETTI CARATTERISTICI E ...

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e quello secondario che riesca ad addormentarsi da solo (vedi pag 8).<br />

• Spogliarsi e vestirsi: precocemente già verso i due anni di età<br />

possiamo chiedere la sua collaborazione in queste attività proponendo<br />

compiti inizialmente facili e progressivamente più difficili (vedi<br />

pag.9).<br />

• Controllo sfinterico: la maggior parte dei bambini con SCDC raggiunge<br />

il controllo sfinterico anche se i tempi sono piuttosto variabili.<br />

Anche l’età in cui iniziare questo tipo di lavoro è variabile da bambino a<br />

bambino.<br />

• Andare in bagno: la cura della propria persona può essere insegnata<br />

creando delle routines in cui il bambino prima viene accompagnato dal<br />

genitore poi solo guidato verbalmente poi lasciato in autonomia.<br />

4. Ricercare e partecipare ai programmi riabilitativi<br />

Sia l’esperienza sul campo, sia numerosi studi e ricerche attestano<br />

l’importanza della partecipazione della famiglia ai programmi educativi e<br />

riabilitativi del figlio. per partecipazione si intende una partecipazione attiva<br />

e non soltanto quella passiva che consiste nell’essere informati dei<br />

fatti. Tralasciando le realtà, purtroppo ancora presenti, in cui la terapia<br />

viene fatta a porte chiuse e il genitore sostanzialmente ignaro assume il<br />

ruolo di tassista del figlio, nella maggior parte dei casi è presente una<br />

condivisione con i genitori degli obiettivi e delle modalità di lavoro ma<br />

spesso con un atteggiamento meramente informativo. Quello che invece<br />

fa davvero la differenza è il proporre attività che il genitore possa svolgere<br />

a casa. per poter apprendere è necessaria una certa ripetitività: devo<br />

essere esposto più volte ad una stessa esperienza per poterla interiorizzare.<br />

Il migliore esercizio fatto due volte la settimana non può quindi<br />

essere sufficiente.<br />

C’è poi la questione pratica, che il terapista ha diritto alle ferie, ai giorni di<br />

malattia e alle riunioni, così come il bambino può ammalarsi o essere impossibilitato<br />

a recarsi al luogo di terapia. Le occasioni di apprendimento si riducono<br />

così ulteriormente. per queste ragioni, e non perchè il genitore diventi un<br />

terapista, si consiglia ai genitori di ricercare la condivisione con l’equipe riabilitativa<br />

della responsabilità dei trattamenti portando avanti il percorso riabilitativo<br />

n parallelo.<br />

5. prevenire e curare<br />

Nella tabella seguente si riporta una sintesi delle possibili problematiche<br />

mediche e le indicazioni a riguardo [cfr. 5]:<br />

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