LA SINDROME DEL CRI DU CHAT - ASPETTI CARATTERISTICI E ...
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to per questi bambini il Questionario non è uno strumento adatto perchè<br />
il linguaggio sviluppato è superiore a quello indagato dal test.<br />
gli altri 5 bambini e ragazzi che alla prima valutazione avevano competenze<br />
linguistiche pressochè assenti e competenze comunicative scarse,<br />
mostrano dopo un anno cambiamenti molto limitati. In tre bambini la<br />
situazione rimane invariata. Due bambini mostrano un maggior utilizzo di<br />
alcuni gesti di comunicazione e utilizzano 3-4 parole con un certo miglioramento<br />
anche della comprensione di alcuni messaggi verbali.<br />
Osservando i bambini con le difficoltà maggiori di comunicazione, si<br />
nota che questi presentano anche marcate difficolta´sensoriali a vari livelli<br />
(vedi pag 13-17) e che appaiono “ imprigionati” in una serie di comportamenti<br />
stereotipati o routinari che contribuiscono a limitare fortemente la<br />
loro capacità di mettersi in relazione con l’ambiente esterno.<br />
parallelamente i bambini-ragazzi con competenze linguistiche più o meno<br />
strutturate presentano minori difficoltà di comportamento, meno stereotipie,<br />
maggiori autonomie e maggiori capacità di apprendimento.<br />
possiamo quindi ipotizzare che le difficoltà di organizzazione sensoriale<br />
alla base delle difficoltà comportamentali impediscano anche la comprensione<br />
del valore comunicativo di gesti e parole e ostacolino l’attenzione<br />
al linguaggio verbale.<br />
Si nota inoltre che gli aspetti sensoriali non sono oggetto specifico di<br />
trattamento riabilitativo e che spesso non vengono identificati come<br />
disturbi non rientrando quindi all’interno dei programmi riabilitativi fisioterapici,<br />
psicomotori e logopedici che vengono solitamente tempestivamente<br />
attivati.<br />
L’altra considerazione che possiamo fare è relativa all’ambiente familiare<br />
e scolastico in cui questi bambini sono inseriti. Facciamo una breve<br />
premessa: i 30 bambini a cui è stato applicato<br />
il questionario Mac Arthur sono stati valutati all’interno del loro<br />
ambiente naturale, domestico e scolastico; sono state quindi osservate<br />
anche le dinamiche interne e le modalità di gestione del bambino e delle<br />
difficoltà. Senza entrare nei particolari delle situazioni specifiche, possiamo<br />
segnalare che l’atteggiamento dell’ambiente (e non solo delle terapie)è<br />
un fattore molto importante nello sviluppo del bambino. per<br />
ambiente mi riferisco al sistema famiglia e all’ambiente scolastico in cui il<br />
bambino si trova a vivere molto del suo tempo. Un atteggiamento attento,<br />
nutriente dal punto di vista affettivo e nel contempo improntato all’insegnamento<br />
di regole precise e chiare e la collaborazione e partecipazione<br />
dei genitori e degli insegnanti a progetti rieducativi a carattere globa-<br />
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