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Mi chiamo Edgar FreemanShort.pmd - ZONAcontemporanea.it

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CAPITOLO QUATTRO<br />

Percorso il lungo corridoio che portava in giardino, come formichine rese<br />

quasi mute dalla raucedine, quelli che pochi secondi prima erano i miei compagni<br />

di classe divennero all’improvviso israeliani di mezza età che avevano<br />

dir<strong>it</strong>to di parola per la prima volta ad una riunione di condominio di loro<br />

coetanei palestinesi, in un condominio mezzo sfasciato al centro della Striscia<br />

di Gaza.<br />

«Il sol<strong>it</strong>o raccomandato faccione culone!», gridò Marius, terzo banco da<br />

sinistra, seconda fila, vedendola dalla visuale che si ha dalla cattedra.<br />

«Lui non può fare la ricerca come tutti gli altri!», gli fece eco Johnny con<br />

la voce in falsetto, suo dirimpettaio di banco e amico del cuore.<br />

«No… Cicciabomba culone faccione ha gli operai per casa», secondo<br />

banco in prima fila, con la voce inconfondibile di Valerio, – Valerio, il violento<br />

violentatore di violino – lo chiamavo io per come strapazzava il delicato<br />

strumento durante l’ora di musica.<br />

Poi cominciarono a spingermi con una cattiveria che non riconoscerò<br />

mai più neanche negli adulti che lavorano in d<strong>it</strong>ta con mio padre (che sono gli<br />

adulti più cattivi che conosco).<br />

<strong>Mi</strong> strattonavano da una parte e dall’altra – come una ragazza contesa<br />

per il ballo di fine anno – e mi tiravano i capelli.<br />

Ma quel giorno non alzarono le mani.<br />

<strong>Mi</strong> piace specificarlo perché un giorno raccontai ai miei gen<strong>it</strong>ori che<br />

alcuni ragazzi mi menarono e non era vero, ma le volte che in segu<strong>it</strong>o sono<br />

stato coricato di botte, e non l’ho raccontato a nessuno, hanno di gran lunga<br />

compensato la bugia di quel giorno.<br />

Continuarono a ridere fino all’arrivo del parcheggio, dove si dispersero<br />

all’improvviso come in una coreografia, e non mi curarono più di uno<br />

sguardo.<br />

Io non dissi nulla, niente, neanche una parola.<br />

Avevo la testa ingarbugliata come un’enorme matassa di cui si è perso il<br />

filo d’inizio, ma le parole accumulate e non dette in quegli anni so che usciranno<br />

prima o poi, e alcune di queste sono quelle che sono precedute a<br />

queste e quelle che seguiranno.<br />

Senza una logica e fuori tempo massimo.<br />

Ma quel giorno non dissi nulla.<br />

Neanche Nick fiatò.

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