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Aeronautica & Difesa - Gennaio 2011 - ELT

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In apertura: ultimi controlli prima del lancio di un “Raven” da parte del personale del 41° rgt.; sulla<br />

destra è visibile l’antenna satellitare usata per rinviare a grande distanza le immagini riprese dall’UAV,<br />

installata dai trasmettitori dell’11° rgt. Sotto, un VM-90P dotato di apparecchiature radiogoniometri -<br />

che e di intercettazione in dotazione al 33° rgt. Sotto: il primo mini-UAV impiegato dal 41° è stato<br />

il “Pointer”, qui ripreso nel teatro iracheno nel 2005. In basso, due immagini riprese in Afghanistan<br />

nel 2009: a sinistra il radar “Ranger”, impiegato qui a difesa di una FOB, e a destra un “Raven B”,<br />

usato in quell’occasione per controllare il percorso che di lì a poco sarebbe stato percorso da una<br />

pattuglia. La Brigata RISTA-EW sta incrementando il numero dei suoi assetti schierati in operazione.<br />

preparare le task force RISTA-EW<br />

per l’impiego operativo in teatro:<br />

queste devono essere capaci di<br />

concepire e pianificare l’attività informativa<br />

e contro-informativa, di organizzare<br />

le attività di ricerca e raccolta<br />

dei dati informativi, di elaborarli e<br />

diffonderli, e infine di condurre operazioni<br />

di guerra elettronica.<br />

Il comandante della brigata ha alle<br />

proprie dipendenze uno Stato Maggiore,<br />

le tre pedine operative specializzate<br />

nelle attività di guerra elettronica<br />

(33°), sorveglianza del campo di<br />

battaglia (41°) e HUMINT (13°), il<br />

Centro RISTA EW, che è l’ente di formazione<br />

del personale, e due sezioni<br />

destinate una a supportare i sistemi<br />

anti-RC IED (Radio Controlled IED) e<br />

l’altra i sistemi di guerra elettronica<br />

degli aeromobili. Quest’ultimo è di<br />

stanza a Pratica di Mare (Roma) e assicura<br />

l’aggiornamento e la diffusione<br />

delle librerie del SIAP, il Sistema Integrato<br />

di Auto Protezione in dotazione<br />

agli elicotteri dell’Aviazione dell’Esercito,<br />

mentre l’altra sezione assicura le<br />

stesse funzioni per i disturbatori veicolari<br />

e portatili destinati a proteggere<br />

il personale dalla minaccia degli<br />

ordigni esplosivi improvvisati attivati a<br />

distanza da radiocomandi o cellulari.<br />

Per questa attività, la sezione mantiene<br />

stretti contatti sia con il Reparto<br />

Informazioni e Sicurezza (RIS) dello<br />

Stato Maggiore <strong>Difesa</strong>, cui giungono<br />

dai teatri operativi i rapporti sugli incidenti<br />

più recenti (il comando ISAF in<br />

Afghanistan ha creato una vera e<br />

propria banca dati costantemente<br />

aggiornata), sia con il Comando Genio,<br />

da cui dipendono l’addestramento<br />

e l’aggiornamento delle squadre<br />

EOD/ IEDD. La sezione può inoltre<br />

essere considerata il centro di eccellenza<br />

per i lineamenti d’impiego<br />

dei disturbatori. Quanto al Centro RI-<br />

STA-EW, il suo compito è quello di assicurare<br />

la formazione del personale<br />

della “Branca 2”, ossia Intelligence,<br />

dell’Esercito Italiano. Complessivamente<br />

presso il centro di Anzio si tengono<br />

in media una decina di corsi<br />

che formano circa 200 specialisti fra<br />

ufficiali, sottufficiali e volontari in servizio<br />

permanente. Prima di passare<br />

alla descrizione dei reparti dipendenti<br />

e dei loro materiali, va sottolineato<br />

come la Brigata RISTA-EW mantenga<br />

un legame con il 185° rgt. paracadutisti<br />

Acquisizione Obiettivi (RAO) e<br />

con la cavalleria, in particolare con il<br />

Reggimento “Savoia Cavalleria”: aliquote<br />

di questi due reparti, infatti, potrebbero<br />

essere chiamate a integrare<br />

le capacità degli assetti, e non a caso<br />

sono presenti nell’organigramma<br />

dell’unità, ancorché collegati alla brigata<br />

da una linea tratteggiata.<br />

I REPARTI DELLA BRIGATA RISTA-EW<br />

Il 41° rgt. Military Intelligence “Cor -<br />

denons” di Sora nasce come reparto<br />

di artiglieria e nel 1999 viene trasformato<br />

in 41° Gruppo SORAO acquisendo<br />

la componente velivoli teleguidati<br />

del disciolto 13° Gruppo<br />

Acquisizione Obiettivi e quella UAV<br />

del sottosistema SORAO del programma<br />

CATRIN. Di stanza a Casarsa<br />

della Delizia (Pordenone), si trasferisce<br />

a Sora fra il 2003 e il 2007.<br />

Dell’artiglieria mantiene la denominazione<br />

nelle sue quattro batterie, la<br />

comando e supporto logistico, le<br />

due batterie sensori terrestri e la batteria<br />

sensori aerei a corto raggio.<br />

Due i radar che equipaggiano, per<br />

ora, il reparto: l’SCB 2130 e il “Ranger”.<br />

Il primo è un radar di sorveglianza<br />

del campo di battaglia prodotto<br />

dalla belga BATS in collaborazione<br />

con l’israeliana <strong>ELT</strong>A, non più<br />

recentissimo, ma che mantiene una<br />

buona efficacia e che era ben visibile<br />

sulla torre del “fortino”, la palazzina<br />

comando di “Camp Mittica”, a<br />

Nasiriyah durante la missione in Iraq.<br />

Si tratta di un sensore che opera in<br />

banda X (8-12 GHz) con una potenza<br />

massima di 70W. Può essere usato<br />

in tre diverse modalità: individuazione<br />

dei tiri di artiglieria zoomando<br />

su un settore impostato dall’utilizzatore<br />

fino a 5x5 km, sorveglianza su<br />

un settore angolare stabilito e sorveglianza<br />

a tutto tondo sui 360° in azimut<br />

e 10° in elevazione. È in grado di<br />

scorgere un individuo in movimento<br />

a 14 km, un elicottero in hovering a<br />

22-25 km e un veicolo a oltre 30 km.<br />

Il secondo radar del reparto è il<br />

“Ranger”, prodotto da Selex Sistemi<br />

Integrati su licenza Thales (la versione<br />

originaria è denominata “Squire”).<br />

Si tratta di un sistema scomponibile<br />

in due carichi da 21 kg l’uno, l’antenna<br />

e le batterie da un lato e il sistema<br />

di comando e visualizzazione dell’immagine<br />

più treppiede e cavi dall’altro;<br />

il peso ne consente il trasporto<br />

a spalla da parte di due operatori<br />

e ciò permette di portare in quota<br />

Febbraio <strong>2011</strong> AERONAUTICA & DIFESA 53

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