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14 >MATELICA< <strong>L'Azione</strong> 20 OTTOBRE 2<strong>01</strong>2<br />

La parrocchia di Regina Pacis festeggia la ricorrenza di don Franco Paglioni<br />

Sessant'anni di sacerdozio<br />

di ANTONIO GENTILUCCI<br />

Domenica 21 ottobre, alle 10.30, la parrocchia di<br />

Regina Pacis si appresta a festeggiare i 60 anni<br />

di sacerdozio dell'uomo che più di ogni altro l'ha<br />

contraddistinta, essendone stato parroco per oltre<br />

30 anni. Sessanta anni di prediche dal pulpito, di battute, di<br />

franchezza e di anticonformismo, di aneddoti con lui e su di<br />

lui. Franchezza anche nel raccontare la propria vocazione: “La<br />

mia vocazione... ce l'ha avuta mia madre!”. E' un ume in<br />

piena, ha ricordi molto nitidi: “Erano i primi anni '40, avendo<br />

tre gli, tra cui due in tenera età, mentre io ero il maggiore,<br />

la mia mamma ha creduto bene di darmi ampia<br />

libertà di scelta: potevo andare in seminario<br />

a Santa Teresa a Matelica o potevo andare in<br />

seminario a Fabriano”. Una scelta facile, grazie<br />

ad una protagonista che non ti aspetti, una<br />

littorina: “Io non mi preoccupai troppo, vidi il<br />

lato piacevole dell'offerta, dal momento che ero<br />

un appassionato della Littorina. All'epoca era il<br />

massimo per noi. Andavo a vederla ogni giorno<br />

alla stazione, mi sembrava non un mezzo di trasporto,<br />

ma una nave spaziale. Allora mi dissi: se<br />

vogliono mettermi in seminario saranno costretti<br />

a prendere la littorina. Ecco che allora scelsi<br />

Fabriano perché era l'occasione per prendere<br />

questo mezzo fantastico! Per giunta da poco era venuta fuori<br />

la littorina Breda, nuova, con i seggiolini morbidi...”. Ma c'era<br />

un altro lato positivo: “avrei vissuto insieme a tanti ragazzi,<br />

avendo la possibilità di giocare con loro. In realtà, quando<br />

sono entrato in seminario, in <strong>prima</strong> media, a farmi prete non<br />

ci pensavo neanche da lontano!”. Ma la crisi arriva, inevitabilmente:<br />

“E' venuta durante la terza media; avendo scelto<br />

di dare gli esami nella scuola pubblica, entrai in contatto con<br />

ragazzi e ragazze. Io che <strong>prima</strong> avevo una folta capigliatura,<br />

mi vergognai della mia rasatura a zero, specialmente davanti<br />

alle ragazze, con cui ero entrato in con denza. Entrai un po' in<br />

crisi vedendo tanta grazia di Dio, e cominciai a dubitare della<br />

mia vocazione. Qualche mio compagno, poi, già rinunciava,<br />

e questo non mi facilitava certo nel mio esame di coscienza”.<br />

Non è facile raccontare la crisi di un ragazzino di 13 anni:<br />

“Non me la sentivo di fare il traditore di Dio, non me ne sarei<br />

andato da solo ma siccome era scoppiata la guerra, mi dicevo:<br />

Le immagini sono chiare e forse c’è<br />

ben poco da dire a corredo di quello<br />

che da tempo è sotto gli occhi di<br />

tutti, eppure evidentemente, “Le<br />

Vene” non fanno clamore ed anche<br />

chi si chiede come mai si siano<br />

oramai ridotte in questo stato non<br />

si attiva, non si muove. In fondo<br />

però non serve molto, basta fare<br />

una passeggiate e documentare il<br />

degrado imperante di questa zona<br />

che è facilmente identi cabile come<br />

un punto prezioso a cui tenere e<br />

da tutelare, una risorsa di tutti e<br />

per tutti che dona una piacevole e<br />

rilassante atmosfera immersi nella<br />

sua rigogliosa natura e nei suoi<br />

suoni. E’ proprio in virtù di questo<br />

pensiero quindi che diviene palese<br />

quanto siano tristi ridotte così, con l’immondizia che soffoca l’erba ed i<br />

ori, i graziosi ponticelli che permettevano di attraversare i ridenti ruscelli<br />

in pessime condizioni, se non addirittura crollati, la manutenzione del verde<br />

praticamente assente, la sorveglianza inesistente ed i residui dei bivacchi<br />

Matelica 5 stelle<br />

chiede aiuto ai cittadini<br />

Il MoVimento 5<br />

Stelle con con da nella<br />

partecipazione<br />

dei cittadini per<br />

la stesura di un<br />

programma calato nelle<br />

varie realtà locali. Alcuni non capiscono<br />

la portata di questa novità<br />

e semplicemente ci accusano<br />

di non avere un programma... In<br />

realtà ci sono alcuni punti fermi<br />

anche nel nostro operato.<br />

se chiudessero il seminario per eventi bellici non sono io che<br />

scappo ma è la volontà di Dio che io non mi faccia prete. Le<br />

mie fantasticherie divennero realtà l'11 febbraio del 1944,<br />

quando fu bombardata Fabriano: ci furono 70 morti, decine e<br />

decine di feriti e quelli che si salvarono, tra cui io, si può dire<br />

che rimasero rintronati per tutta la vita” e ridacchia. La paura<br />

fu tanta “ma fui rallegrato dal rettore, Mons. Ragni Pietro, che<br />

tra le lacrime ci disse che avrebbe chiuso il seminario. Per me<br />

fu una gioia, che diede l'inizio ai migliori anni della mia vita:<br />

9 mesi a Matelica in famiglia, libero e indipendente, con la<br />

scuola che era tutta una risata, con i nostri nuovi professori,<br />

don Amedeo, don Luigi Preti, don Francesco Mosciatti. E<br />

dopo la scuola, sempre a scorazzare<br />

con le biciclette per Matelica. Alla<br />

Messa solo alle 9.30, niente più<br />

funzioni alle 6 della mattina, come<br />

in seminario...”. Ma nalmente la<br />

guerra nisce, ritorna la pace... e<br />

Don Franco si rifà serio: “Arriva<br />

una letterina del rettore che ci dice<br />

pressappoco così: la chioccia ha<br />

tanta voglia di rivedere tutti voi<br />

pulcini”. Ricomincia il seminario.<br />

E riprendono i dubbi. Che fare?!<br />

Avevo pregato e lottato con Dio, ma<br />

stavo per cedere. Poi mi accadde<br />

una cosa che non riesco a spiegare: quasi all'improvviso, leggendo<br />

un libro di spiritualità, di Suor Maria Costanza, monaca<br />

cappuccina di Fabriano, miracolosamente la mia vocazione<br />

riprese forza: non mi sembrò più un'avventura, ma un impegno<br />

per la vita. Mi sentii sereno e riappaci cato. Il giorno <strong>prima</strong> di<br />

andare al liceo di Fano, un 28 ottobre, a Santa Maria, mi tolsi<br />

la giacca davanti ad una chiesa gremita e indossai la tonaca.<br />

Lasciai i monti per il mare, per un seminario nuovo, con<br />

350 seminaristi, provenienti dalle Marche e dalla Romagna.<br />

Fu una nuova vita, un nuovo impegno, una nuova speranza.<br />

I dubbi non erano ancora del tutto scomparsi, ma nel mio<br />

cuore sentii che ormai avevo deciso, per intraprendere la via<br />

del sacerdozio”. Perché questa svolta? “Eh eh, concretizzare<br />

è dif cile, in queste cose: quando ti innamori che succede?<br />

Beh, per me è stata un po' la stessa cosa: la vita di sacerdozio<br />

mi appariva nalmente come una cosa meravigliosa”. A Fano<br />

inizia il periodo più intenso: “il seminario era più aperto, ho<br />

fatto anche teatro, che mi servì per correggere la mia pronuncia.<br />

Tempo buttato, tra l'altro, perché a Braccano tornai<br />

subito a quella di <strong>prima</strong>! Anche a Fano c'era, naturalmente,<br />

disciplina ma c'era anche colloquio con i professori e con<br />

i superiori, che ci permettevano anche di prenderli in giro<br />

bonariamente nelle nostre rappresentazioni teatrali, tirando<br />

fuori i loro difetti. Ora lo rimpiango, quel poco che riesco<br />

a dare alla gente lo devo alla formazione, durata 7 anni, nel<br />

seminario di Fano”. Dopodiché, il 7 settembre 1952, viene<br />

ordinato sacerdote. “E a 24 anni, nel 1954, vengo nominato<br />

parroco di Braccano. Non è stato dif cile ambientarmi, entrando<br />

nel cuore dei parrocchiani. Mi raccomando, scrivilo<br />

e parlane bene, che domenica devo andarci...<br />

sennò che mi dicono?!!”. In realtà poteva non<br />

essere facile: “era gente rude, abituata a lavorare<br />

duro, era ancora forte la tradizione dei carbonai,<br />

che li portava a stare in montagna praticamente<br />

tutto il giorno. Erano diretti e non le mandavano<br />

a dire, ma lo ero anche io, e per questo si era<br />

creato un rapporto di stima e collaborazione”.<br />

Poi viene chiamato per un nuovo, importante,<br />

compito: “L'8 dicembre del '73, quando avevo<br />

circa quarant'anni, cioè quando incomincia la<br />

vita, mi sono trasferito a Matelica per iniziare<br />

la grande avventura della fondazione della<br />

parrocchia di Regina Pacis, e poi della costruzione<br />

della chiesa”. Un'esperienza, questa della chiesa, che si<br />

conclude felicemente nel 2000, dopo tanta attesa, portando in<br />

dote, tra le altre cose, il orilegio di aneddoti che costellano<br />

questa storia, come quando don Franco chiede ad un parrocchiano<br />

se vuole dare il contributo per un mattone della chiesa<br />

e si sente rispondere: “Don Fra', dove pensavi di mettere il<br />

mio mattone, mettici una nestra!”. All'attività di parroco ne<br />

af anca altre: “fondatore dei lupetti di Matelica, direttore del<br />

cinema teatro per oltre vent'anni, redattore de “<strong>L'Azione</strong>”<br />

per quasi venticinque anni, assistente dell'Unitalsi per oltre<br />

vent'anni. Attualmente collaboro ancora con la parrocchia,<br />

senza alcuna responsabilità diretta. Per cui se dico: “me ne<br />

vado per quindici giorni”, non può dirmi niente nessuno!”.<br />

Come sono cambiati i parrocchiani? “Parlo per i ragazzi: non<br />

sono più cattivi ma senz'altro sono, diciamo così, più vivaci!”.<br />

Arrivederci a domenica, don Franco, saranno tante, le generazioni<br />

di parrocchiani a festeggiarti.<br />

“Le Vene” e il loro triste degrado<br />

Vi invitiamo a pensare ad alcuni<br />

argomenti come l'acqua pubblica,<br />

l'ambiente, l'espansione del verde<br />

urbano, trasporti pubblici non<br />

inquinanti e piste ciclabili, ri uti<br />

zero e sviluppo delle fonti rinnovabili<br />

come il fotovoltaico e l'eolico<br />

con contributi comunali, per non<br />

parlare dell'iniziativa "Parlamento<br />

pulito", e quando li sentirete sbandierati<br />

da qualche politicante locale<br />

o nazionale, che no ad oggi se<br />

che invadono non solo i prati ma anche il greto del torrente. Insomma<br />

quello che è sotto gli occhi di tutti è questo, la domanda è: vogliamo fare<br />

qualcosa?<br />

e.m.<br />

ne è disinteressato, ricordate che<br />

non sta facendo altro che portare<br />

avanti il nostro programma. Si<br />

tratta quindi di un'altra vittoria per<br />

il MoVimento!<br />

L'idea di fondo è quella di trasformare<br />

la politica da un mestiere ad<br />

un servizio civile, che non sia autoreferenziale<br />

(o loro o chi dicono<br />

loro, la cosiddetta casta...), che curi<br />

gli interessi di tutti e non subisca la<br />

pressione delle solite lobbies.<br />

Riconoscete qualcuno di questi<br />

punti? In effetti capita che a volte<br />

chi fa parte della casta proponga<br />

queste idee come proprie, vuoi<br />

perché ravveduto (ma quando<br />

mai...), vuoi perché si rende conto<br />

che la poltrona su cui siede vacilla<br />

sempre più sotto la spinta di<br />

cittadini che vogliono vedere<br />

difesi i propri diritti.<br />

A noi del MoVimento 5 Stelle<br />

le poltrone non interessano, non<br />

siamo in cerca di facili consensi,<br />

vogliamo solamente che queste<br />

cose si facciano al più presto<br />

e bene.<br />

Quindi per noi ogni volta che<br />

qualcuno porta avanti una di<br />

queste idee, chiunque esso<br />

sia, ci avvicina al risultato...<br />

ed ogni volta che qualcuno di<br />

questi punti viene realizzato,<br />

non importa da chi, otteniamo<br />

una vittoria.<br />

Siamo qui per questo!<br />

Movimento 5 stelle Matelica<br />

Alcune immagini<br />

che documentano<br />

lo stato di abbandono<br />

della zona esanatogliese<br />

taccuino<br />

MATELICA<br />

FARMACIE<br />

Sabato 20 e domenica 21 settembre<br />

Centrale Ferracuti<br />

Corso V. Emanuele tel. 0737 85440<br />

DISTRIBUTORI<br />

Sabato 22 e domenica 23 settembre<br />

ENI di Leonangeli Fernando<br />

APERTURA REDAZIONE MATELICA<br />

Il lunedì e il giovedì ore 16.30-18.30<br />

CINEMA MULTISALA GIOMETTI<br />

Via Grifoni tel. 0737 787663<br />

CINEMA NUOVO<br />

Via B. Mattia - tel. 0737 84457<br />

14 matelica.<strong>indd</strong> 2 17/10/12 11.09

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