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CRONACA DELL'ANNO 1341 - Università degli Studi di Verona

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<strong>1341</strong><br />

Carlo Ciucciovino<br />

Il governo dei Correggio sarà giusto ed abile, così da procurare anni <strong>di</strong> pace e prosperità<br />

alla città. Anche Giovanni Cornazzani scrive: «e [i da Correggio] cominciarono <strong>di</strong> reggere<br />

[Parma] non come Signori, ma come padri». 71<br />

Francesco Petrarca, arci<strong>di</strong>acono della città <strong>di</strong> Parma e grande amico <strong>di</strong> Azzo da<br />

Correggio, capita in città, <strong>di</strong> ritorno dalla sua incoronazione a poeta in Campidoglio, il giorno<br />

stesso della conquista del potere da parte dei Correggeschi. Egli la celebra con una canzone nella<br />

quale scrive: «La patria tolta a l'unghie de' Tiranni/ Liberamente in pace si governa...» e dei da<br />

Correggio <strong>di</strong>ce: «Canzon, de’ miglior quattro ch’io conosca/ Per ogni parte ragionando andrai. Tu<br />

pòi ben <strong>di</strong>r, chè’l sai,/ Come lor gloria nulla nebbia offosca». 72<br />

Ad una canzone elogiativa dell’impresa scritta dal Petrarca, fa da contrappunto un<br />

sonetto scritto da messer Antonio da Ferrara che tratta da tra<strong>di</strong>tore, quale è veramente stato,<br />

Azzo da Correggio: «Chi trade sua città, sangue e signiore,/ La <strong>di</strong>vina giustizia dove’l manda?/<br />

Dicho per messer Azzo tra<strong>di</strong>tore/ Quel da Correggio, ch’è <strong>di</strong> simil ràzia». 73<br />

Il poeta scrive una lettera al car<strong>di</strong>nale Giovanni Colonna, che è pur sempre il suo datore<br />

<strong>di</strong> lavoro, chiedendogli il permesso <strong>di</strong> poter soggiornare qualche tempo presso i Correggio a<br />

Parma. Naturalmente, il car<strong>di</strong>nale acconsente e, per tutto l’anno, Petrarca rimane a Parma. Vive<br />

nel castello <strong>di</strong> Guardasone, all’entrata della valle sulla riva settentrionale del fiume Enza. Poco<br />

<strong>di</strong>stante vi è la foresta <strong>di</strong> Selvapiana. Mentre passeggia in mezzo alla verde quiete, si rinfocola la<br />

sua ispirazione per l’Africa, il poema de<strong>di</strong>cato a Scipione l’Africano che ha iniziato a Valchiusa.<br />

In autunno va ad abitare in una casetta appartata e tranquilla all’estremo sud <strong>di</strong> Parma, con due<br />

giar<strong>di</strong>ni separati da un ruscello. Il sacerdote della vicina chiesa <strong>di</strong> Santo Stefano, Luca da<br />

Piacenza, <strong>di</strong>venta un suo buon amico.<br />

In questa quiete, in settembre, Francesco fa un sogno profetico, nel quale crede <strong>di</strong><br />

comprendere che Giacomo Colonna, suo grande amico, è morto. Al risveglio, angosciato,<br />

appunta il giorno e 25 giorni più tar<strong>di</strong> viene a sapere che il giorno del sogno Giacomo è morto. 74<br />

§ 33. Luchino Visconti conquista Locarno 75<br />

Luchino Visconti decide <strong>di</strong> impadronirsi <strong>di</strong> Locarno, per deprimere la potenza dei<br />

signori che la governano. La città deve essere attaccata da terra e dall’acqua. Oltre alle navi<br />

convenzionali, Luchino fa costruire 6 nuove gran<strong>di</strong> navi dette ganzerre, ognuna capace <strong>di</strong><br />

trasportare 500-600 uomini armati, mosse da gran<strong>di</strong> vele e da 50 remi. Ogni nave è <strong>di</strong>fesa da<br />

assi, torri e macchine <strong>di</strong>verse. Quando sono state varate, le ganzerre non riescono ad avanzare<br />

nel Tesinello, malgrado questo sia colmo d’acqua fino alle rive, occorre quin<strong>di</strong> trascinarle a<br />

forza <strong>di</strong> grossissime corde fino al Lago Maggiore. Una volta qui, dopo la guerra, queste<br />

gran<strong>di</strong> navi verranno poi utilizzate per trasportare uomini e cose fino al Po e fino a Venezia.<br />

Locarno attaccato da tutte le parti, dopo un breve periodo <strong>di</strong> resistenza, capitola.<br />

Luchino or<strong>di</strong>na che vi si costruisca un forte castello, che viene presi<strong>di</strong>ato da una numerosa<br />

guarnigione. Le famiglie principali <strong>di</strong> Locarno sono condotte a Milano. 76<br />

§ 34. L’imperatore appare intenzionato a tornare in Italia<br />

Luigi Gonzaga, alla fine <strong>di</strong> maggio, informa re Roberto d’Angiò che, secondo le<br />

informazioni ottenute da un ambasciatore mantovano, il Bavaro si accingeva a marciare su<br />

Francoforte per presiedere una riunione <strong>di</strong> nobili tedeschi con gli ambasciatori del re <strong>di</strong><br />

71 CORNAZZANI, Historia parmensis, col. 743.<br />

72 ANGELI, Parma,p. 178, AFFÒ, Parma, IV, p. 321-322, la canzone politica non è accolta nel Canzoniere ed è<br />

invece nelle Disperse CXXVII. Io l’ho letta in Poesie minori riguardanti gli Scaligeri, p. 98-102.<br />

73 Poesie minori riguardanti gli Scaligeri, p. 102.<br />

74 ARIANI, Petrarca, p. 41, DOTTI, Petrarca, p. 93-102, HATCH WILKINS, Petrarca, p.40-42, la lettera nella<br />

quale il poeta racconta del sogno è in PETRARCA, Familiarum, V, 7.<br />

75 Non sono riuscito a trovare in quale mese <strong>di</strong> questo anno si collochi la conquista.<br />

76 GIULINI, Milano, lib. LXVI, sulle ganzerre: GALVANO FIAMMA, Opuscolum², p. 41.<br />

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