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CRONACA DELL'ANNO 1341 - Università degli Studi di Verona

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<strong>1341</strong><br />

Carlo Ciucciovino<br />

oppure che lo stesso Francesco Ordelaffi gli abbia chiesto tale interessamento, riconoscendo in<br />

qualche modo le qualità <strong>di</strong> Taddeo. 38<br />

§ 19. Mantova<br />

Il 3 aprile, i Gonzaga <strong>di</strong> Mantova allertano il loro vicario <strong>di</strong> Marcaria, perché voglia<br />

controllare il flusso <strong>di</strong> milizie tedesche tra <strong>Verona</strong> e Parma. Ai mercenari non sia consentito il<br />

passo se non con or<strong>di</strong>ne esplicito dei Gonzaga. 39<br />

§ 20. «Mirabile, anzi <strong>di</strong>vorabile» incen<strong>di</strong>o a Borgo San Donnino<br />

L'11 aprile un furioso incen<strong>di</strong>o si appicca a Borgo San Donnino. Brucia sia il castello<br />

vecchio che le 500 abitazioni raccolte intorno ad esso. Si salvano solo 5 case e la chiesa. Ben 100<br />

persone muoiono nel rogo. 40<br />

§ 21. Il matrimonio tra Mainardo <strong>di</strong> Gorizia e Caterina <strong>di</strong> Pfannenberg<br />

Il 13 aprile, Benedetto XII incarica l’arcivescovo <strong>di</strong> Salisburgo <strong>di</strong> concedere al conte<br />

Mainardo IV la <strong>di</strong>spensa per sposare sua cugina <strong>di</strong> quarto grado, Caterina, figlia <strong>di</strong> Ulrico <strong>di</strong><br />

Pfanneberg. L’arcivescovo deve concedere la <strong>di</strong>spensa contro l’impegno del conte a non<br />

risposarsi, qualora la sua nuova sposa gli premorisse. L’impotenza della Chiesa in proposito è<br />

ri<strong>di</strong>cola se non testimoniasse il livore dei fedeli per l’interdetto da troppo tempo lanciato sulla<br />

Germania dai pontefici, a fini esclusivamente politici. Il conte Mainardo infatti ha sposato<br />

verso il 1340 Caterina, senza attendere nessuna <strong>di</strong>spensa e il papa lo ha scomunicato; poi,<br />

visto che la situazione era giunta ad uno stallo, ha pensato <strong>di</strong> risolverla con un permesso<br />

tar<strong>di</strong>vo, accompagnato da un impegno. Mainardo non accetta neanche l’impegno a non<br />

risposarsi. Dall’unione nasceranno 5 figlie: Anna, Ursula, Elisabetta, Eufemia e Caterina. 41<br />

§ 22. Nuova occasione <strong>di</strong> livore tra Francia a Inghilterra<br />

In aprile muore il duca <strong>di</strong> Bretagna, <strong>di</strong> nome John per gli Inglesi, Jean III per i<br />

Francesi. Il duca ha combattuto a Tournai nell’esercito francese e ora, al suo ritorno, una<br />

malattia lo porta alla tomba.<br />

Egli lascia due possibili ere<strong>di</strong>: il suo cugino Jean <strong>di</strong> Montfort e Charles conte <strong>di</strong> Blois,<br />

le cui pretese sono legate a Jeanne, nipote del defunto duca (figlia del fratello). Ognuno dei<br />

rivali cerca l’appoggio <strong>di</strong> uno dei regni in conflitto. Jean <strong>di</strong> Montfort, al quale Edoardo III<br />

promette la contea <strong>di</strong> Richmond, auspica l’intervento del re inglese perché sostenga i suoi<br />

<strong>di</strong>ritti; Jeanne e Blois ottengono l’appoggio <strong>di</strong> re Filippo VI, infatti Jeanne è nipote <strong>di</strong> Filippo,<br />

in quanto figlia della sorella del sovrano. Ha la sua intrinseca ironia il fatto che il re <strong>di</strong><br />

Francia, in questa regione, appoggi una successione per via femminile, mentre la neghi per la<br />

sua corona.<br />

Questa contesa si trascinerà fino al 1364 e le sue fasi sono abbastanza periferiche<br />

rispetto al conflitto principale tra Inghilterra e Francia, ma è importante perché il re<br />

d’Inghilterra, attraverso una sua penetrazione in Bretagna, vede la possibilità <strong>di</strong> aggre<strong>di</strong>re il<br />

regno <strong>di</strong> Filippo da una <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong>versa <strong>di</strong> quella delle Fiandre, mentre per Filippo, la<br />

possibilità <strong>di</strong> esercitare un protettorato sulla regione e sui suoi sbocchi a mare è imper<strong>di</strong>bile.<br />

Non è da trascurare per Edoardo anche la possibilità <strong>di</strong> usare la Bretagna come via <strong>di</strong><br />

transito per le merci da e per l’Aquitania e la Francia occidentale. Infatti le navi inglesi hanno<br />

qualche timore nell’attraversare il golfo <strong>di</strong> Biscaglia, spesso in tempesta, e preferiscono<br />

costeggiare la terra, è opportuno quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> porti sicuri in Bretagna, senza dover<br />

temere azioni <strong>di</strong> pirateria dagli abitanti.<br />

38 PEPOLI, Documenti, p. 78-79, doc. XLI.<br />

39 ROSSINI, La signoria scaligera dopo Cangrande, p. 636-638.<br />

40 CORNAZZANI, Historia parmensis, col. 741, ANGELI, Parma,p. 174, AFFÒ, Parma, IV, p. 315.<br />

41 BAUM, I conti <strong>di</strong> Gorizia, p. 143-144.<br />

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