12.06.2013 Views

CRONACA DELL'ANNO 1341 - Università degli Studi di Verona

CRONACA DELL'ANNO 1341 - Università degli Studi di Verona

CRONACA DELL'ANNO 1341 - Università degli Studi di Verona

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>1341</strong><br />

Carlo Ciucciovino<br />

§ 63. Una sconfitta dei da Fogliano<br />

Il 26 <strong>di</strong> agosto i da Fogliano cavalcano contro Quattro Castella, nei pressi <strong>di</strong> San Polo<br />

sull’Enza, presi<strong>di</strong>ato dai da Canossa; non attaccano la fortezza, ma razziano il territorio e mentre<br />

tornano in<strong>di</strong>etro, vengono assaliti dai Canossa e dai Manfre<strong>di</strong> che riescono a sbaragliarli,<br />

uccidendo 40 dei loro uomini e catturando 4 dei da Fogliano. Riescono a scampare solo quelli che<br />

hanno buone cavalcature, tutti gli altri sono catturati. 143<br />

§ 64. Torbi<strong>di</strong> civili a Corleone<br />

Nell’estate del <strong>1341</strong> vi è un focolaio <strong>di</strong> guerra civile nella città <strong>di</strong> Corleone. La causa<br />

imme<strong>di</strong>ata dei <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni è da imputare alla carestia, che colpisce gravemente l’Italia tutta ed<br />

anche la Sicilia. Manfre<strong>di</strong> Chiaromonte, figlio <strong>di</strong> Giovanni, regio siniscalco e capitano <strong>di</strong><br />

Palermo, acquista 600 salme <strong>di</strong> frumento e vieta a tutte le terre del retroterra palermitano, tra<br />

cui Corleone, <strong>di</strong> esportarlo prima del raccolto e comunque solo dopo che sia stato assicurato il<br />

rifornimento alla città <strong>di</strong> Palermo.<br />

La causa recon<strong>di</strong>ta dei moti va ricercata nella rivalità tra il partito dei Chiaromonte e<br />

quello dei Ventimiglia, ovvero tra i simpatizzanti <strong>degli</strong> Angiò e quelli fedeli al re. Gli abitanti<br />

<strong>di</strong> Corleone si confrontano armati e frequentemente ne scaturiscono risse con spargimento <strong>di</strong><br />

sangue. Gli abitanti <strong>di</strong> Corleone alta sono del partito dei Chiaromonte o Latino, mentre quelli<br />

della città bassa sono “Catalani”.<br />

Manfre<strong>di</strong> Chiaromonte invia nell’alto paese siciliano un suo uomo, messer Abbate<br />

Barresi, che dovrebbe fare da paciere. Ma la cosa non funziona e le rivalità armate continuano<br />

e si contano 12 feriti e qualche morto. Viene allora inviato un giu<strong>di</strong>ce della Gran corte,<br />

Giovanni de Testa, perchè conduca un’indagine.<br />

Il 23 agosto l’università <strong>di</strong> Palermo risponde ad una lettera del capitano <strong>di</strong> Corleone,<br />

messer Riccardo de Manuele <strong>di</strong> Trapani, con la quale si informavano i Palermitani che i<br />

combattimenti continuavano, esortandolo a non intromettersi, informando <strong>di</strong>rettamente il re<br />

<strong>degli</strong> sviluppi. Riccardo, il giorno stesso, scrive al sovrano, sottolineando che quanto accade<br />

in Corleone potrebbe <strong>di</strong>lagare nel territorio, nei centri <strong>di</strong> Val <strong>di</strong> Mazara, Prizzi, Castronovo,<br />

Cammarata, Ciminna.<br />

La conclusione della vicenda ci è ignota, ma fra qualche anno vedremo Corleone<br />

aderire ancora alla parte Chiaromontana e Latina contro i Catalani, quin<strong>di</strong> contro il partito<br />

leale al re. 144<br />

Due parole su Corleone: questo centro nasce nell’età <strong>di</strong> Federico II, quando<br />

l’espulsione dei Musulmani dalla città porta al ripopolamento con l’immigrazione <strong>di</strong><br />

ghibellini lombar<strong>di</strong> e piemontesi che non ne vogliono più sapere delle lotte <strong>di</strong> fazione delle<br />

loro città, tra le quali Brescia, e desiderano costruirsi un futuro operoso, lontano dalle armi.<br />

I coloni provengono dal Monferrato, da Alessandria, Alba, Brescia e molti altri centri<br />

minori. I nomi delle famiglie più rilevanti che sono immigrate in questa regione sono i<br />

Calandrino, Ponzono, Nazano, Pontecorono, Curto, Camerana.<br />

Oltre alla libertà dalle lotte <strong>di</strong> fazione, i coloni cercano la promozione sociale, infatti<br />

ottengono beni fon<strong>di</strong>ari che sicuramente non si sarebbero potuti permettere nei loro paesi<br />

d’origine. Sono caratteristici <strong>di</strong> questo centro i piccoli appezzamenti <strong>di</strong> terreno agricolo e le<br />

culture specializzate. L’immigrazione non si ferma con il Duecento, ma continua anche nel<br />

Trecento e ,da Corleone, gli abitanti sovente emigrano verso altre città, prima <strong>di</strong> tutte<br />

Palermo, dove esercitano <strong>di</strong>verse attività commerciali ed artigianali. Una competenza<br />

<strong>di</strong>stintiva dei Corleonesi è la lavorazione del ferro e la fabbricazione delle armi.<br />

143 GAZATA, Regiense², p. 227, CORIO, Milano, I, p. 753.<br />

144 MIRAZITA, Trecento siciliano, p. 107-118, con i documenti originali.<br />

768

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!