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CRONACA DELL'ANNO 1341 - Università degli Studi di Verona

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<strong>1341</strong><br />

Carlo Ciucciovino<br />

e che tendeva a rendere vani i numerosi tentativi <strong>di</strong> costruzione statuale da parte della<br />

Chiesa». 101<br />

In ultima analisi gli intervistati esprimono il parere che il governo comunale sia quello<br />

consonante con il dominio della Chiesa. Ma come abbattere i tiranni? Occorre un rettore forte in<br />

senso morale ed etico e potente in senso militare. Occorre una forza stabile <strong>di</strong> almeno 500<br />

cavalieri per tenere in soggezione la provincia. Gli interlocutori esprimono però un parere in<br />

totale contrad<strong>di</strong>zione con quanto detto. Si debbono <strong>di</strong>minuire le tasse e le esazioni, ed allora<br />

come finanziare l’esercito? 102<br />

§ 42. I da Varano, pilastri dello schieramento guelfo nella Marca<br />

Giovanni e Gentile da Varano, figli rispettivamente <strong>di</strong> Berardo I e <strong>di</strong> Rodolfo I, dopo la<br />

morte <strong>di</strong> Berardo, nel 1324, sono signori autorevoli ed incontrastati <strong>di</strong> Camerino e del territorio<br />

circostante. Si vestono della pelle del guelfo, come i loro padri, per ottenere l’appoggio della<br />

Chiesa contro qualsiasi tentativo <strong>di</strong> aggressione ghibellina dei loro dominî.<br />

Nel curriculum dei da Varano vi è una tra<strong>di</strong>zionale collaborazione ed alleanza con<br />

Firenze e gli Angiò <strong>di</strong> Napoli. Berardo da Varano è stato capitano del popolo <strong>di</strong> Firenze, nel 1296,<br />

suo figlio Gentile assume la carica <strong>di</strong> podestà <strong>di</strong> Firenze nel 1312 ed ha al suo attivo la vittoria<br />

contro Pisa. Difende Firenze nel 1313 contro l’esercito <strong>di</strong> Arrigo VII. Questo anno, <strong>1341</strong>, Rodolfo,<br />

figlio <strong>di</strong> Giovanni è capitano del popolo <strong>di</strong> Firenze. Giovanni è particolamente abile nell’esercizio<br />

delle armi e mette in mostra questa sua attitu<strong>di</strong>ne con giostre, ma anche con <strong>di</strong>mostrazioni<br />

estemporanee per le vie e piazze delle città. I da Varano ricoprono frequentemente magistrature<br />

citta<strong>di</strong>ne nei comuni <strong>di</strong> fedeltà guelfa della Marca.<br />

Al tempo della <strong>di</strong>scesa del Bavaro, Giovanni XXII ha nominato Gentile luogotenente<br />

dell’esercito pontificio. Nel settembre del ’29 i due cugini si sono incaricati <strong>di</strong> trattare i capitoli <strong>di</strong><br />

pace con le città ghibelline della Marca.<br />

Giovanni e Gentile sfruttano questa loro posizione <strong>di</strong> guelfi a tutta prova per aumentare<br />

il proprio prestigio e potere nel territorio. Essi esercitano una leadership anche nei confronti dei<br />

Molucci <strong>di</strong> Macerata e <strong>di</strong> altri signori guelfi, come Smeduccio <strong>di</strong> San Severino.<br />

Nel 1335 Giovanni e Gentile da Varano incassano le lo<strong>di</strong> <strong>di</strong> Benedetto XII per la loro<br />

lealtà alla Chiesa, e, a novembre 1335, il papa li invita a prestare collaborazione al nuovo rettore<br />

Canhard de Sabalhano (Canardo <strong>di</strong> Saballiano). Nell’ottobre del ’36 per qualche comportamento<br />

troppo <strong>di</strong>ssonante con quello voluto dalle autorità ecclesiastiche della Marca, si arriva a rottura<br />

aperta con la Chiesa e il papa esorta il rettore a procedere contro Giovanni e Gentile, definendoli<br />

tiranni. Il rettore Giovanni <strong>di</strong> Riparia, uomo deciso ed energico, nel 1339 apre un processo contro<br />

i cugini da Varano, accusati <strong>di</strong> tenere Camerino e San Ginesio senza ricevere la convalida del loro<br />

potere dal popolo. Scrive Virginio Villani : «è chiaro che il potere esercitato dai Varano è ormai<br />

nella forma e nella sostanza apertamente illegale e arbitrario, senza neppure più la copertura<br />

della designazione popolare ad una carica comunale». Comunque, i proce<strong>di</strong>menti contro i<br />

signori <strong>di</strong> Camerino cadono nel vuoto e la famiglia dei da Varano rimane uno <strong>degli</strong> alleati più<br />

soli<strong>di</strong> della Chiesa nella Marca. 103<br />

§ 43. Fano<br />

Galeotto e Malatesta, figli <strong>di</strong> Pandolfo, si <strong>di</strong>vidono la loro signoria: a Galeotto tocca<br />

Fano, a Malatesta Rimini e a Pandolfo Pesaro. 104<br />

101 PIRANI, Informatio, p. 9.<br />

102 PIRANI, Informatio, p. 12. Sulla Informatio si veda pure quanto scritto da VILLANI VIRGINIO, I conti <strong>di</strong><br />

Buscareto, p. 127-129. Quest’ultimo autore alle p. 129-137 compie un giro d’orizzonte sulla Marca,<br />

trattando particolarmente il caso dei da Varano, dei Chiavelli e <strong>di</strong> Mercenario da Monteverde.<br />

103 VILLANI VIRGINIO, I conti <strong>di</strong> Buscareto, p. 129-130 e PIRANI, Informatio, scheda sui da Varano.<br />

104 CARDINALI, La signoria <strong>di</strong> Malatesta antico, p. 79.<br />

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