TRIBUNALE DI PALMI - Aste
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<strong>TRIBUNALE</strong> <strong>DI</strong> <strong>PALMI</strong><br />
SEZIONE CIVILE<br />
ESECUZIONE IMMOBILIARE n° 69/05 R.G.E.<br />
OZIMO GIUSEPPE contro …….(omissis)<br />
CONSULENZA TECNICA D’UFFICIO<br />
Allegati:<br />
1) N° 9 reperti fotografici;<br />
2) N° 1 Verbale di sopralluogo;<br />
3) Planimetrie catastali dei vecchi fabbricati pignorati “particella 30 sub 1 e particella 31”;<br />
4) N° 1 estratto di mappa catastale vecchi fabbricati pignorati “particella 30 sub 1 e particella 31”;<br />
5) Copia concessione edilizia n. 29 del 6/06/1988 prot. 13114/86;<br />
6) Copia autorizzazione dell’Ufficio del Genio Civile per inizio lavori del 11/04/1988 prot. n. 2397;<br />
7) Piante stato di fatto del nuovo fabbricato;<br />
8) Visure catastali della particella 30 sub 1 prima e dopo la variazione dell’intestatario da Bruzzese<br />
Giuseppe all’esecutata con la relativa ricevuta di registrazione di domanda di voltura ;<br />
9) Visure catastali della particella 31 prima e dopo l’eliminazione dell’usufrutto a favore di<br />
Callà Giuseppe con la relativa ricevuta di registrazione di domanda di voltura ;<br />
10) Copia certificato di morte di Callà Giuseppe;<br />
11) Domanda di accatastamento;<br />
12) N° 1 estratto di mappa catastale nuovo fabbricato;<br />
13) Copia del Rogito del notaio Lanzo del 21.05.1985<br />
14) Visure della Conservatoria RR.II.;<br />
15) N° 1 avvisi di ricevimento raccomandata a/r.<br />
16) N° 1 lettere con avviso di ricevimento a/r non ritirata alla posta dall’esecutata,<br />
Palmi 30/10/2006 Il C.T.U.<br />
Arch. Domenico IMPIOMBATO
<strong>TRIBUNALE</strong> <strong>DI</strong> <strong>PALMI</strong><br />
ESECUZIONE IMMOBILIARE n°69/05<br />
OZIMO GIUSEPPE contro ……..(omissis)<br />
C.T.U.: Arch. DOMENICO IMPIOMBATO<br />
GIURAMENTO: 12/01/2006<br />
PROSSIMA U<strong>DI</strong>ENZA: 3/11/2006<br />
PREMESSA<br />
Con ordinanza del 21/12/2005 il G.E. dott.sa Gigantesco conferiva al<br />
sottoscritto Arch. Domenico Impiombato, iscritto all'albo degli Architetti<br />
Pianificatori, Paesaggistici e Conservatori della Provincia di RC al n°1235 con<br />
studio in Palmi, Via Sila n°37, l'incarico di redigere una perizia di stima del bene<br />
immobile pignorato di cui all’esecuzione n°69/05.<br />
SVOLGIMENTO DELLE OPERAZIONI<br />
Dopo aver esaminato il fascicolo relativo all’esecuzione immobiliare, ho<br />
eseguito un’aggiornata indagine presso gli uffici del Catasto e la Conservatoria<br />
dei Registri Immobiliari di Reggio Calabria, per individuare eventuali variazioni<br />
avvenute sull’immobile dopo il pignoramento. All’ufficio del catasto di Reggio<br />
Calabria ho effettuato le visure dei beni pignorati e ritirato copie delle planimetrie<br />
catastali dei fabbricati oggetto del pignoramento (in allegato). Dalle visure fatte<br />
mi sono accorto che il bene pignorato identificato con la particella 30, sub 1 è<br />
intestato per l’intera quota a Bruzzese Vincenzo nato a Rosarno il 01/10/1938<br />
invece che alla signora ….(omissis) (l’esecutata). Nella planimetria e visura<br />
catastale il predetto immobile viene classificato con la consistenza di 1 vano,<br />
mentre nell’atto di acquisto della sig.ra ….(omissis) (l’esecutata) rogato dal
notaio Tulio Lanzo di Rosarno (RC) e nell’atto di pignoramento immobiliare, la<br />
consistenza di detto fabbricato è descritta come composta da un vano al piano<br />
terra adibito a cucina pranzo e da due piccole camerette soprastanti. Sempre al<br />
catasto, nell’esaminare la visura del bene identificato con la particella 31, ho<br />
costatato che il predetto bene è gravato da usufrutto a favore del signor Callà<br />
Giuseppe nato a Rosarno il 28/01/1889. Accortomi di tale anomalie, per avere dei<br />
chiarimenti, ho ritenuto necessario approfondire le ricerche, recandomi presso<br />
l’archivio notarile di Palmi per visionare copia dell’atto di compravendita, rogato<br />
dal notaio Tullio Lanzo di Rosarno del 21/06/1982 a favore di Bruzzese Giuseppe<br />
nato a Rosarno il 01/10/1938, e ritirare copia dell’atto di compravendita rogato<br />
dal notaio Tullio Lanzo del 21/05/1985 (in allegato) a favore della sign.ra<br />
….(omissis) (l’esecutata). Da tale ricerca è scaturito che l’unità immobiliare<br />
identificata al N.C.E.U. nel Comune di Rosarno (RC) al foglio 21, particella 30,<br />
sub 1 e sub 2 era un fabbricato di proprietà della reverenda Madre Suora<br />
Condoleo Concetta, la quale donò in parte al nipote Condoleo Gaetano ed in parte<br />
alla nipote Condoleo Concetta coniugata Bruzzese. Precisamente, a Condoleo<br />
Gaetano, con atto del 7/02/1943 del notaio Francesco Tripodi da Rosarno<br />
trascritto a Reggio Calabria il 27/02/1943 al n. 1616/1375, donava la porzione di<br />
fabbricato identificato col sub 1, composto da un vano terra e due piccole<br />
camerette soprastanti; con lo stesso atto, donava a Condoleo Concetta, l’altra<br />
parte di fabbricato identificata col sub 2 composta da un vano terreno ed uno<br />
soprastante. Successivamente gli eredi di Condoleo Concetta, con atto a rogito del<br />
Notaio Tullio Lanzo di Rosarno (RC) del 21/06/1982 registrato a Palmi il<br />
25/06/1982 al n. 2112 vendevano al signor Bruzzese Giuseppe, nato a Rosarno il<br />
01/10/1938, i loro diritti, sulla porzione di fabbricato identificato col sub 2. Con
il predetto atto il catasto volturava l’intero fabbricato identificato col sub 1 e sub<br />
2 a Bruzzese Giuseppe, invece di volturare solo la propria quota identificata col<br />
sub 2. Da quanto detto si deduce che non esiste una corrispondenza tra<br />
consistenza descritta nell’atto di provenienza del bene dell’esecutata e quanto<br />
effettivamente accatastato. Il bene inoltre, sempre al catasto, per la motivazione<br />
sopra detta, invece di essere intestato all’esecutata, risulta intestato a Bruzzese<br />
Giuseppe (vedi visura catastale in allegato). Nel consegnare la scheda in<br />
cancelleria ho dato comunicazione di tutto questo al G.E., chiedendo, in esito alle<br />
risultanze del futuro sopralluogo, l’autorizzazione a procedere alle necessarie<br />
rettifiche catastali. Il G.E. in seguito alla mia richiesta convocava il sottoscritto e<br />
il creditore procedente all’udienza del 20/04/2006 alle ore 10,30 invitando il<br />
creditore procedente a manifestare la propria determinazione in merito alle<br />
eventuali rettifiche catastali sopra dette. Alla predetta udienza il creditore<br />
procedente dava la propria autorizzazione per eseguire a proprie spese tutte le<br />
operazioni di rettifica necessarie a regolarizzare catastalmente il bene pignorato.<br />
Il giorno 12/05/2006, previo avviso a mezzo raccomandata a/r al debitore<br />
sig.ra….(omissis) e al creditore procedente signor Ozimo Giuseppe presso l’avv.<br />
Rocco De Luca, ho dato inizio alle operazioni peritali recandomi nel Comune di<br />
Rosarno (RC) in Via Vico Storto con la visita ai fabbricati pignorati, nonostante<br />
la raccomandata a/r che comunicava il giorno del mio sopralluogo, indirizzata alla<br />
signora….(omissis), risultava in giacenza presso l’ufficio postale di Rosarno dal<br />
27/04/2006 e la stessa non è stata mai ritirata perchè l’ufficio postale scaduto il<br />
termine di giacenza la restituita al mittente. Giunto sul posto ho potuto costatare<br />
che i due fabbricati pignorati identificati con due distinte particelle si<br />
presentavano come unico fabbricato in c.a. costituito da due piani fuori terra con
lastrico solare di copertura (foto n. 1 - 2). Sul posto è convenuta la signora<br />
….(omissis) la quale risiede nel fabbricato oggetto della presente esecuzione e<br />
l’architetto Giuseppe Stellittano nella qualifica di consulente tecnico di parte del<br />
signor Ozimo. Immediatamente ho cercato di spiegare alla signora ….(omissis)<br />
chi fossi e cosa rappresentava la mia presenza in loco ed inoltre l’ho informata<br />
che il proprio fabbricato è stato pignorato e sottoposto a vendita; per tale motivo il<br />
sottoscritto, in fase di sopralluogo, doveva accedere ai locali per procedere al<br />
rilievo metrico e fotografico per poi stilare la relazione di stima. Rimanendo<br />
dubbioso se la signora avesse capito le mie spiegazioni in merito, dato l’età<br />
avanzata della stessa e dopo aver pronunciato alcune frasi sconclusionate mi<br />
faceva accedere all’interno del fabbricato. Appena entrato ho costatato che gli<br />
ambienti sotto l’aspetto igienico-sanitario erano proibitivi, in quanto vi erano<br />
mucchi si sacchetti di plastica accumulati da per tutto ed inoltre ho avvertito un<br />
odore così sgradevole per non dire nauseabondo da togliere il respiro, tanto da<br />
farmi precipitare velocemente fuori dal fabbricato per non sentirmi male. Appena<br />
uscito la signora ….(omissis) si è chiusa dentro casa e non è più uscita durante la<br />
mia permanenza in loco. Costatando l’età avanzata dell’esecutata, vista la grave<br />
situazione igienico-sanitaria in cui versa il fabbricato, non ho potuto procedere al<br />
rilievo metrico dall’interno, limitandomi ad eseguire il rilievo metrico e<br />
fotografico della parte esterna dello stesso. Infine ho redatto regolare verbale che<br />
non è stato firmato dalla signora ….(omissis) (l’esecutata) perché come già detto,<br />
durante la mia permanenza in loco, non è più uscita di casa tenendo porte e<br />
finestre chiuse. In seguito per verificare la legittimità del fabbricato, mi sono<br />
recato all’ufficio tecnico del Comune di Rosarno (RC), dove ho reperito copia<br />
della concessione edilizia con i relativi elaborati grafici di progetto. Detta
concessione autorizzava la costruzione di un edificio in c.a. a due piani fuori terra<br />
previa la demolizione dei due vecchi fabbricati pignorati identificati con la<br />
particella 30 sub 1 e particella 31. Infine, ho proceduto alla regolarizzazione<br />
catastale dell’immobile sopra detto; che è stata lunga e laboriosa tanto da chiedere<br />
al G. E. una proroga di 60 giorni per il deposito della presente C.T.U. la quale mi<br />
è stata concessa. La fase di accatastamento si è presentata lunga e complessa,<br />
perché prima di accatastare l’immobile, è stato necessario procedere alla voltura<br />
del bene identificato con la particella 30, sub 1 a nome di ….(omissis)<br />
(l’esecutata), è stato inoltre necessario eliminare l’usufrutto che gravava sul bene<br />
identificato con la particella 31, ed infine si è proceduto alla rettifica dei mappali<br />
per poi accatastare l’intero fabbricato. L’immobile ora regolarmente accatastato<br />
non viene più identificato con la particella 30, sub 1 e particella 31 in quanto<br />
soppressi, ma si identifica col la particella 2231 sub 1 e comprende il piano terra,<br />
primo piano e lastrico solare di copertura. Infine per una corretta valutazione<br />
degli immobili, ho effettuato un’aggiornata indagine di mercato immobiliare<br />
presso i locali operatori del settore e, ritenuti sufficienti gli elementi raccolti, ho<br />
proceduto alla redazione della perizia che di seguito rassegno.<br />
SPECIFICHE DEI BENI PIGNORATI<br />
1) Descrizione e ubicazione<br />
L’ immobile pignorato è un edificio in c.a. a due piani fuori terra con lastrico<br />
solare di copertura praticabile (foto n.1–2). L’intero edificio presenta una struttura<br />
portante in cemento armato su fondazioni a travi rovesce; i solai, così come gli<br />
sbalzi, sono misti latero-cementizi. L’immobile in questione ricade nel centro<br />
urbano del Comune di Rosarno (RC) e confina in senso orario con Via Vico<br />
Storto, con fabbricato di proprietà D’Agostino Pasquale su due lati e con
spiazzale Comunale, salvo se altri. Il fabbricato presenta una posizione<br />
particolarmente felice in quanto si ha la possibilità di disporre a breve distanza di<br />
tutti i servizi sia pubblici che privati che il centro cittadino offre; l’area<br />
circostante è caratterizzata sotto l’aspetto architettonico dalla presenza di vecchi<br />
edifici con struttura in muratura ordinaria alternati a edifici moderni con struttura<br />
portante in c.a.. Per quanto riguarda la viabilità la zona è caratterizzata da strade<br />
non molto larghe e da vicoli stretti alternati a piccoli slarghi.<br />
2) Descrizione analitica del fabbricato<br />
L’intero fabbricato (vedi planimetrie allegata) in pianta presenta una<br />
configurazione rettangolare (4,15 m x 11,04 m) e occupa una superficie lorda di<br />
circa 45,81 m², presenta una struttura portante in c.a a due piani fuori terra con<br />
lastrico solare di copertura praticabile. La distribuzione interna dei vari ambienti è<br />
così distribuita: due vani al piano terra e due vani e bagno al secondo piano.<br />
L’accesso avviene da una stradella strettissima denominata Via Vico Storto larga<br />
all’incirca 3.00 m sulla quale prospetta un’apertura collocata in posizione quasi<br />
centrale con infisso in alluminio e vetri, dalla quale si immette in un vano di<br />
superficie calpestabile di circa 9,31 m² (3,45 m x 2,70 m); in detto vano è<br />
collocata una scala che conduce al piano superiore. Sul lato destro dell’accesso<br />
sopra detto è posto un vano di superficie calpestabile di circa 9,14 m² ( 3,45m x<br />
2,65 m), presenta una finestra con infisso in alluminio che affaccia su un piccolo<br />
spiazzale Comunale. Lo stesso vano, da come ho potuto osservare dall’esterno da<br />
un piccola fessura prodotta dalla finestra socchiusa, sembrerebbe adibito a cucina.<br />
Sul lato sinistro dell’accesso sopra detto è posto un altro vano di superficie<br />
calpestabile di circa 16,52 m² ( 3,45 m x 4,79 m), presenta due bucature esterne<br />
con affaccio sulla Via Vico Storto; la prima è una finestra con infisso in alluminio
e inferriata in ferro antintrusione, la seconda è una porta finestra sempre con<br />
infisso in alluminio e persiane; tale vano probabilmente sarà destinato a<br />
soggiorno. L’intera superficie calpestabile del piano terra è di circa 34,97 m² con<br />
un altezza utile interna di circa 3,00 m. Salendo dalla scala sopra detta si<br />
raggiunge il primo piano dove probabilmente sono collocati due camere da letto e<br />
un piccolo bagno. La camera da letto posta sul vano cucina presenta una<br />
superficie calpestabile di 9,14 m², la stessa presenta una porta-finestra con infisso<br />
e persiane in alluminio che immette in un balcone con affaccio sullo spiazzale<br />
sopra detto di superficie calpestabile di 1,99 m², il balcone presenta una ringhiera<br />
in ferro e da come si evince dalla foto n. 3, al di sotto di esso sono evidenti<br />
vistose macchie di umidità dovute probabilmente al fatto che non è stato<br />
impermeabilizzato. Tale umidità ha provocato l’ossidazione dei ferri d’armatura<br />
con conseguente fessurazione e distacco di alcune parti d’intonaco. Per quanto<br />
riguarda la camera da letto, posta sul vano soggiorno, presenta una superficie<br />
calpestabile di circa 11,35 m², è dotata di una porta-finestra con infisso e persiane<br />
in alluminio che immette in un piccolo balcone di superficie calpestabile di circa<br />
0,57 m² con affaccio sulla Via Vico Storto (foto n. 1). Affiancato a detto vano è<br />
posto il bagno di superficie calpestabile di circa 3,36 m², non presenta aperture<br />
dirette verso l’esterno, non gode di aerazione e illuminazione naturale. L’intera<br />
superficie calpestabile del primo piano compresi i balconi è di circa 30,61 m² con<br />
un altezza utile interna di circa 3,00 m. Proseguendo sulla scala sopra detta si<br />
raggiunge l’abbaino che divide in due parti il lastrico solare di copertura. Da tale<br />
abbaino attraverso due aperture, poste lateralmente al pianerottolo d’arrivo della<br />
scala, si accede rispettivamente alla parte di lastrico solare collocato sul lato<br />
destro e quello posto sul lato sinistro dell’abbaino secondo l’ordine d’arrivo della
scala; il primo presenta una superficie calpestabile di circa 17,77 m², mentre il<br />
secondo compreso il balcone presenta una superficie calpestabile di circa 12,16<br />
m². L’intero lastrico solare presenta una superficie calpestabile totale di 29, 93 m²<br />
(vedi planimetria in allegato). I due lati di lastrico solare che confinano con la<br />
proprietà D’Agostino, per evitare l’introspezione sulla proprietà vicina, sono<br />
dotati di parapetti in muratura alti all’incirca 2,50 m, mentre la parte di lastrico<br />
che prospetta sulla Via Vico Storto e sullo spiazzale comunale era dotato di<br />
parapetti in muratura alti all’incirca 1,00 m; successivamente l’esecutata ne ha<br />
aumentato l’altezza, realizzando sull’esistente un muretto rustico in mattoni forati<br />
con un altezza che varia dai 0,50 m sulla Via Vico Storta (foto n. 4 ) ad 1,00 m<br />
sulla parte che prospetta sullo spiazzale comunale (foto n. 5), Detto muro presenta<br />
una staticità precaria, tale ipotesi è avvalorata dalla presenza di alcuni mattoni in<br />
bilico o mancanti; è evidente che lo stesso non è stato costruito a regola d’arte,<br />
infatti i mattoni sono stati adagiati l’uno su l’altro uniti soltanto da uno strato di<br />
malta e privo di cordolo. IL muro per come costruito non pone nessuna resistenza<br />
alle forze verticali, tanto che basta sottoporlo ad una piccola spinta per farlo<br />
crollare, creando così una fonte di pericolo per i passanti sottostanti. Da come si<br />
evince dalla foto n. 2 l’intero lastrico solare di copertura è sormontato da una<br />
struttura in farro, composta da capriate e priva di manto di copertura. Il fabbricato<br />
in questione all’esterno è intonacato ma non tinteggiato, sono evidenti estese<br />
macchie di umidità collocati al disotto del cornicione e dei balconi, nel solaio di<br />
copertura dell’abbaino sono evidenti vistosi distacchi d’intonaco con conseguenza<br />
fuoriuscita dei ferri d’armatura (foto n. 5-6-7). Per quanto riguarda le<br />
caratteristiche interne del fabbricato: rifiniture, impianti, materiali, ecc. non è<br />
possibile darne una descrizione, perché in fase di sopralluogo per le motivazioni
gia dette non è stato possibile analizzare il fabbricato dall’interno. Per tale motivo<br />
nel valutare il fabbricato, le rifiniture interne, gli impianti e i materiali impiegati,<br />
vengono considerati allo stato ordinario. Inoltre per quanto è stato possibile<br />
osservare dall’esterno con certezza si può affermare che il fabbricato non è<br />
metanizzato e probabilmente per gli usi domestici vengono utilizzate bombole di<br />
gas per cucinare, per lo stesso motivo si suppone che il fabbricato non è dotato<br />
d’impianto di riscaldamento. Inoltre ho potuto costatare che il fabbricato non<br />
dispone di nessun tipo di antenna per tv e per questo si suppone che sia privo del<br />
relativo impianto, ed ancora la porta d’ingresso è priva di campanello. In<br />
definitiva il fabbricato è utilizzato come abitazione ed è abituale residenza della<br />
sig.ra ….(omissis) l’esecutata.<br />
3) Legittimità del fabbricato<br />
Gli immobili oggetto della presente esecuzione da come risulta dall’atto di<br />
pignoramento sono costituiti da due unità immobiliari identificati al catasto con la<br />
particella 30 sub 1 e particella 31. Successivamente la Sig.ra ….(omissis)<br />
l’esecutata in data 6/06/1988 con prot. n. 13114 ha ottenuto la Concessione<br />
Edilizia per l’esecuzione di un fabbricato per civile abitazione in c.a a due piani<br />
fuori terra previa demolizione degli esistenti fabbricati sopracitati. Lo stesso<br />
fabbricato una volta realizzato non è stato denunciato al N.C.E.U..<br />
4) Provenienza dell’immobile<br />
- Alla Sig.ra ….(omissis) (l’esecutata) il bene identificato al N.C.E.U. al foglio<br />
21 particella 30, sub 1, è pervenuto per acquisto fattone dai sig.ri: Spanò Rosa<br />
Maria, nata a Rosarno il 3/01/1923, Condoleo Alberto, nato a Rosarno il<br />
18/09/1940; Condoleo Antonia, nata a Rosario il 18/02/1943, Condoleo<br />
Antonino, nato a Rosarno il 27/03/1946 e Condoleo Teresa, nata a Rosarno il
25/06/1949, con atto a rogito del notaio Tullio Lanzo di Rosarno del 21/05/1985<br />
n° 8294/2702, registrato alla Conservatoria dei Registri Immobiliare di Reggio<br />
Calabria in data 25/05/1985 al reg. part. n. 6060, reg. gen. n. 7517.<br />
Ai sig.ri: Spanò Rosa Maria, nata a Rosarno il 3/01/1923; Condoleo Alberto, nato<br />
a Rosarno il 18/09/1940; Condoleo Antonia, nata a Rosario il 18/02/1943;<br />
Condoleo Antonino, nato a Rosarno il 27/03/1946 e Condoleo Teresa, nata a<br />
Rosarno il 25/06/1949, il predetto bene è pervenuto per successione legittima del<br />
sig. Condoleo Gaetano del 27/04/1976, denunziata in Palmi (RC) il 14/09/1976 al<br />
n. 96, vol. 183.<br />
Al sig. Condoleo Gaetano il predetto bene è pervenuto per atto di donazione da<br />
parte della Reverenda Suora Condoleo Maria Concetta con atto di donazione del<br />
07/02/1943, rogato dal notaio Francesco Tripodi da Rosarno, registrato a Palmi il<br />
19/02/1943 al n. 628, trascritto presso la Conservatoria dei Registri Immobiliare<br />
di Reggio Calabria il 27/02/1943, al n. 1616/1375.<br />
- Alla Sig.ra ….(omissis) (l’esecutata) il bene identificato al N.C.E.U. al foglio<br />
21 particella 31, è pervenuto per acquisto fattone dal sig. Callà Annunziato, nato<br />
a Rosarno il 13/12/1919, con atto a rogito del notaio Tullio Lanzo da Rosarno<br />
(RC) del 27/02/1986 al n° 9053/2847, registrato alla Conservatoria dei Registri<br />
Immobiliare di Reggio Calabria in data 10/03/1986 al reg. part. 2841 e reg. gen.<br />
3221.<br />
Al sig. Callà Annunziato il predetto bene è pervenuto per atto di donazione da<br />
parte del padre Callà Giuseppe rogato in data 2/05/1961 dal notaio Brucculeri e<br />
registrato a Palmi il 12/05/1961 al n. 1203.<br />
5) Identificazione catastale degli immobili<br />
Gli immobili pignorati risultavano iscritti al N.C.E.U. al foglio 21, part. 30, sub<br />
1, categoria A/5, clesse 2, consistenza 1 vani, rendita € 23,76, Via Vico Storto,
piano terra, interstato per la quota di 1/1 al sig. Bruzzese Giuseppe, nato a<br />
Rosarno il 01/10/1938, e part. 31, categoria A/4, classe 1, consistenza 1 vani,<br />
rendita 21,17 €, Via Vico Storto, piano terra, intestato per la quota di 1/1 alla sig.<br />
….(omissis)l’esecutata come proprietaria e al sig. Callà Giuseppe nato a<br />
Rosarno il 28/01/1889 e deceduto a Rosarno il 4/12/1967 come usufruttuario. Nel<br />
procedere alla regolarizzazione catastale dei beni tramite, la voltura del bene<br />
identificato con la particella 30, sub 1 a nome della sig. ….(omissis) ,<br />
eliminazione dell’usufrutto gravante sul bene identificato con la particella 31 a<br />
favore di Callà Giuseppe in quanto deceduto, rettificare i mappali e per finire<br />
accatastare l’intero immobile, il bene in oggetto risulta ora iscritto nel N.C.E.U.,<br />
foglio 21, part. 2231, sub 1, cat. A/4, classe 3°, consistenza 5,5 vani, superficie<br />
catastale 114 m², rendita € 159,07, Via Vico Storto n. 3, piano terra, 1° piano e 2°<br />
piano. Intestato per l’intera quota a….(omissis) , nata a Rosarno il<br />
03/04/1928.<br />
6) Iscrizioni e trascrizioni<br />
- Pignoramento relativo alla presente esecuzione, notificato dal Tribunale di<br />
Palmi il 08/07/2005, trascritto il 20/07/2005 Reg. Part. 10690 Reg. Gen.<br />
18729 a favore del sig. Ozimo Giuseppe contro la sign.ra ….(omissis).<br />
CRITERI <strong>DI</strong> STIMA DEGLI IMMOBILI<br />
Per l’immobile sopra descritto, esiste in Rosarno un mercato abbastanza<br />
attendibile in quanto vi si verificavano con una certa frequenza compravendite di<br />
immobili analoghi, anche se il valore reale della transazione non era quasi mai<br />
dichiarato ufficialmente. Si ritiene quindi ragionevole procedere ad una stima per<br />
via sintetica mediando, in rapporto alle caratteristiche ed all'ubicazione<br />
dell'immobile, i prezzi spuntati nelle più recenti compravendite. Il valore
attribuito sarà dunque dato dal prodotto della superficie commerciale per il prezzo<br />
unitario ritenuto più probabile in una ipotetica compravendita. Per stabilire il<br />
prezzo unitario che si ritiene sia più congruo, in relazione alle caratteristiche<br />
generali dell'immobile sopra descritto, oltre alle proprie conoscenze ed esperienze<br />
è stata condotta una opportuna indagine presso i locali operatori del settore.<br />
STIMA DEL VALORE VENALE DELL’IMMOBILE<br />
Per quel che attiene alle caratteristiche dell’immobile, si tratta di un appartamento<br />
di tipo economico (categoria catastale A4) che versa, per quanto riguarda la parte<br />
esterna in mediocre condizione di manutenzione, mentre l’interno per la premessa<br />
sopra fatta, probabilmente si presente in uno stato generale di degrado. Detto<br />
fabbricato collocato nel centro urbano del Comune di Rosarno (RC) permette di<br />
usufruire a breve distanza di tutti i servizi sia pubblici che privati che il centro<br />
cittadino offre. A seguito della ricerca di mercato, la stima del fabbricato verrà<br />
eseguita tenendo conto di tutte le caratteristiche sopra descritte e sulla base delle<br />
dette condizioni al contorno, per l’appartamento in oggetto ritengo sia congruo un<br />
valore unitario di 500,00 €/mq. Per quanto riguarda i balconi e il lastrico solare di<br />
copertura, verrà adottato un coefficiente pari a 0,25 (riduzione del 75%)..<br />
Segue la stima del fabbricato:<br />
(500,00 €/mq x 91,62 mq) + ( 500,00 €/mq x 0,25 x 32,49 mq) = 49.871,00 € in<br />
tondo (diconsi euro quarantanovemilaottocentosettantuno).<br />
Tanto rassegno in adempimento al mandato affidatomi.<br />
Si ricorda che l’immobile oggetto della presete esecuzione, in seguito alla<br />
regolarizzazione catastale risulta ora identificato: Foglio 21, part. 2231, sub 1 .<br />
Palmi, 30/10/2006 Il C.T.U.<br />
Arch. Domenico Impiombato